Dopo questo lungo periodo di feste, dove le grandi abbuffate non sono di certo mancate, è naturale avere la pancia gonfia e gas: ecco i cibi ricchi di probiotici che potrebbero aiutare
Nel corso delle festività natalizie, molto spesso, capita di mangiare più del solito e soprattutto se l’intestino non è abituato si può andare incontro a pancia gonfia e gas: ecco gli alimenti ricchi di probiotici che potrebbero alleviare questi fastidiosi sintomi.
Per non andare incontro a problemi di natura gastrointestinale vi è la necessità che l’intestino stia bene in salute. Questo, come sicuramente in tantissimi già sapranno, è fondamentale per il corretto funzionamento del sistema immunitario e chiaramente per assorbire gli alimenti e digerirli nel modo giusto.
La flora batterica è molto importante per il corpo e grazie all’aiuto dei probiotici, laddove ve ne fosse la necessità, si ristabilisce il giusto funzionamento. Di conseguenza, mangiare alcuni cibi che contengono i probiotici può risultare una modalità facile per eliminare alcune problematiche di tipo gastrointestinali.
I probiotici, infatti, una volta a contatto con l’intestino diventeranno sempre di più e supporteranno maggiormente il tratto gastrointestinale.
Oltre ai classici flaconcini che spesso si possono acquistare in farmacia, vi sono anche alcuni cibi (il più noto è probabilmente lo yogurt) che sono ricchi di probiotici e la flora intestinale ne potrebbe dunque trarre un grosso vantaggio.
Pancia gonfia e gas, l’aiuto arriva dai probiotici: ecco cosa c’è da sapere e cosa mangiare
Forse non tutti lo sanno, ma per avere la pancia piatta e sgonfia vi sono anche alcuni esercizi che potrebbero risultare davvero molto utili: ecco cosa c’è da sapere in merito.
Ritornando all’argomento cardine di questo articolo, vi sono dunque alcuni alimenti che potrebbero aiutare a sgonfiare la pancia e dopo il periodo di feste trascorso da poco, probabilmente la necessità c’è.
Tra questi vi è il kimchi. Questa è una pietanza che arriva direttamente dalla Corea. Ed è composta da verdure fermentate condite di spezie. Un altro rimedio naturale molto utile potrebbe essere un tè, il kombucha.
Questo risulta essere dolce ed è fermentato. Al suo interno vi sono diverse vitamine ed altri elementi e di conseguenza potrebbe risultare un ottimo probiotico per il benessere gastrointestinale. Inoltre, oltre alle proprietà digestive, questo avrebbe effetto anche sul sistema immunitario e come energetico.
Un alimento da non dimenticare assolutamente è lo yogurt. Probabilmente questo è il più famoso, ma qui bisogna fare molta attenzione alla scelta. Com’è noto non tutti potrebbero servire allo scopo, di conseguenza è importante acquistarne uno naturale e privo di zucchero aggiunto.
Vi è poi il miso. Questo può essere utilizzato per condire alcune pietanze. Deriva dalla soia ed arriva direttamente dal Giappone. Tale alimento, oltre ad avere effetti benefici sull’intestino, pare possa anche avere qualche effetto per quanto concerne le patologie del sistema cardiovascolare.
Altri alimenti da poter provare
La lista, però, non finisce qui. Infatti, vi sono ancora diversi alimenti da poter prendere in considerazione.
Tra questi vi è il kefir. Spesso utilizzato anche da chi segue una dieta vegana perché può essere prodotto anche con un latte vegetale. Tale alimento proviene dal latte fermentato e può dunque essere un buon probiotico. Inoltre, contiene anche vitamina B12 e calcio. Ma non solo è anche ricco di magnesio ed acido folico.
Vi sono, infine, il lievito naturale ed il tempeh. Il primo può risultare molto utile per il sistema gastrointestinale dal momento che contiene fermenti lattici vivi.
Il secondo, invece, viene fuori dalla processo di fermentazione della soia. È spesso usato da chi segue una dieta vegetariana oppure vegana grazie ai tanti nutrienti contenuti al suo interno. Tra questi vi sono ovviamente i probiotici, ma anche tante proteine.
Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.