I lavoratori hanno diritto ai permessi 104 anche se sono in smart working? La normativa è molto precisa al riguardo.
Dopo l’emergenza pandemica del 2020, lo smart working è diventato sempre più diffuso, per un gran numero di lavoratori.
È stato, infatti, molto utile nel periodo delle restrizioni, ma ha degli enormi benefici anche a prescindere dall’emergenza sanitaria. Per questo motivo, si pensa che il lavoro agile diventerà, nel corso degli anni, la modalità di lavoro prediletta.
L’opportunità di lavorare da casa, inoltre, è un enorme vantaggio anche per i soggetti affetti da disabilità ed i loro familiari caregivers. Anche perché, come ha specificato l’Ispettorato Nazionale del Lavoro in una nota dello scorso anno, i benefici previsti dalla Legge 104, come i permessi retribuiti, sono utilizzabili anche se si lavora in smart working.
Ma vediamo cosa prevede, nel dettaglio, la disciplina normativa, in merito proprio ai permessi 104 e al lavoro agile.
Non perdere il seguente approfondimento: “Cambiano i permessi 104 e ci sono nuovi beneficiari: la novità è straordinaria“.
Permessi 104 in smart working: in quali ipotesi sono consentiti?
In base alla Circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro del 26 aprile 2020, i lavoratori disabili gravi ed i loro caregivers hanno diritto a beneficiare dei permessi 104 retribuiti anche in modalità smart working. Possono, dunque, usufruire di 3 giorni di permesso al mese, sia se lavorano presso la sede aziendale sia da casa.
Il Decreto Aiuti bis, inoltre, ha previsto per alcune categorie di lavoratori, tra cui i titolari della Legge 104 ed i loro familiari, il cd. regime semplificato dello smart working. Questo significa che tali soggetti sono legittimati a richiedere il lavoro agile anche se il datore di lavoro non lo prevede.
Chi ha diritto ai permessi 104 in smart working?
La Legge 104 stabilisce che i dipendenti (pubblici e privati) possono beneficiare di 3 giorni al mese di permesso retribuito e coperto da contribuzione figurativa. Lo scopo di tale agevolazione è quello di consentire al dipendente di coniugare lo svolgimento dell’attività lavorativa con le esigenze di assistenza di un familiare disabile grave.
I permessi 104 possono essere utilizzati anche in maniera alternata; è il caso, ad esempio, dei genitori dipendenti che assistono il figlio disabile.
I 3 giorni di permesso, inoltre, possono essere consecutivi oppure divisi in 6 mezze giornate o, ancora, frazionati in ore.
La normativa specifica che il beneficio spetta al coniuge e ai parenti entro il secondo grado del disabile grave. Se, però, tali soggetti hanno compiuto 65 anni di età, sono affetti da patologie invalidanti o sono deceduti o mancanti, i permessi 104 possono essere concessi anche ai parenti e agli affini entro il terzo grado.
Dal 13 agosto 2022, poi, è stato stabilito che il congedo straordinario per ragioni di assistenza spetta ai coniugi conviventi, alle parti dell’unione civile, al convivente di fatto del disabile, ai genitori, ai figli conviventi, ai fratelli o sorelle conviventi e ai parenti o affini entro il terzo grado.
Consulta anche il seguente articolo: “Permessi legge 104 sia per lavoratore disabile che per un suo familiare: cosa c’è da sapere“.
In cosa consiste lo smart working e cosa prevede la Legge 104?
La Legge n. 81 del 2017 stabilisce che il lavoro agile (o smart working) è “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato che è stata concordata tra le parti. Questo tipo di lavoro prevede una organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, nonché la possibilità di utilizzare strumenti tecnologici e non prevede vincoli sul posto o sull’orario di lavoro”.
Tale tipologia di svolgimento dell’attività lavorativa, dunque, deve essere decisa tramite accordo tra il dipendente e il datore di lavoro.
La Legge 104/1992 ha l’obiettivo di eliminare le disuguaglianze, proteggere i diritti delle persone disabili ed assicurare loro assistenza. Si rivolge a coloro che soffrono per minorazioni fisiche, psicologiche o sensoriali, dalle quali derivano difficoltà nell’apprendimento, nelle relazioni sociali o nell’inserimento nel mondo lavorativo.
Tale normativa prevede una serie di agevolazioni per i soggetti disabili e le persone che li assistono. Ad esempio, è possibile fruire dell’IVA agevolata al 4% e della detrazione del 19% sull’acquisto di determinati beni, oppure dell’esenzione dal pagamento del bollo auto.
I dipendenti, invece, possono accedere ad una serie di benefici che riguardano il settore lavorativo. I principali sono i 3 giorni di permesso al mese (utilizzabili anche in smart working) e il congedo straordinario di 2 anni.