Nell’ipotesi di ricovero in una casa di riposo, si può continuare a beneficiare dei permessi 104? La legge non lascia dubbi.
Qualora il disabile che si assiste venga ricoverato in una RSA, il caregiver può fruire dei permessi 104? Su tale argomento c’è, purtroppo, ancora molta confusione.
Una degli obblighi previsti per l’utilizzo dei permessi 104 è di comunicare un eventuale ricovero del disabile. Attenzione, però, perché questo riguarda esclusivamente il ricovero presso una struttura ospedaliera o un centro (pubblico o privato) che assicura assistenza continuativa e costante. Non è questa l’ipotesi delle case di cura che, invece, non assicurano tale tipologia di assistenza.
Scopriamo, quindi, cosa stabilisce al riguardo la disciplina normativa.
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Permessi 104 e ricovero in casa di riposo: sono compatibili?
La Circolare INPS n. 32 del 2012 ha chiarito una questione molto dibattuta. L’Istituto, infatti, ha sottolineato che anche nel caso di ricovero a tempo pieno presso una struttura ospedaliera, se non viene assicurata assistenza 24 ore su 24 al disabile, si può continuare a fruire dei permessi 104.
La struttura sanitaria, tuttavia, è tenuta al rilascio di una certificazione che attesti che il paziente disabile non è stato assistito a tempo pieno.
La normativa prevede anche delle eccezioni, in presenza delle quali si può beneficiare delle agevolazioni anche se il disabile è ricoverato a tempo pieno presso una struttura ospedaliera. Nello specifico, ciò è consentito quando:
- il ricovero permanente è sospeso temporaneamente, per esempio, quando il disabile deve allontanarsi momentaneamente dalla struttura per motivi specifici (come compiere visite mediche o terapie);
- il disabile ricoverato si trova in stato vegetativo o in fase terminale di vita;
- il soggetto ricoverato è un minorenne che necessita, su prescrizione dei medici, della presenza di un genitore o di un altro parente.
Ricapitolando, i permessi 104 possono essere sempre utilizzati in caso di ricovero presso una casa di riposo, mentre in via eccezionale per il ricovero in ospedale.
Quando il ricovero in una casa di riposo si considera a tempo pieno?
La Legge 104 del 1992 specifica che il requisito fondamentale per il riconoscimento delle agevolazioni è che il disabile grave non sia ricoverato a tempo pieno. Ma in cosa consiste il ricovero a tempo pieno? È quello che si protrae per le intere 24 ore giornaliere presso ospedali o strutture pubbliche o private, che assicurano assistenza sanitaria continuativa.
Di conseguenza, non precludono la possibilità di fruire dei permessi 104 i ricoveri in day hospital o presso centri diurni che offrono servizi riabilitativi od occupazionali. In tale ipotesi, infatti, l’assistenza del disabile non è mai continuativa.
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Permessi 104: a chi spettano?
È utile ricordare chi ha diritto ai permessi mensili retribuiti da lavoro. Ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge 104 del 1992, essi permettono di assentarsi legittimamente dal lavoro senza perdere la retribuzione. Sono, inoltre, coperti da contribuzione figurativa, ai fini della maturazione del diritto alla pensione.
Possono richiedere i permessi 104 le seguenti categorie di beneficiari:
- soggetti affetti da disabilità grave;
- caregivers familiari di persone con disabilità gravi (coniuge, parte dell’unione civile, convivente di fatto, genitori biologici o adottivi);
- parenti o affini entro il secondo grado;
- se i genitori o il coniuge del disabile hanno compiuto 65 anni di età, sono affetti da patologie invalidanti o sono deceduti o mancanti, il diritto ai permessi spetta anche ai perenti o gli affini entro il terzo grado.
In particolare, il lavoratore disabile grave o i familiari che lo assistono possono richiedere, alternativamente:
- 2 ore di permessi giornalieri;
- 3 giorni di permessi mensili (frazionabili anche in ore).