Nella manovra 2023 prorogate le agevolazioni con esonero contributivo totale per determinate categorie di neo assunti, ma nel testo c’è spazio anche per la revisione parziale del meccanismo del reddito di cittadinanza.
Stimolare la crescita dell’occupazione è uno degli obiettivi del nuovo anno da parte del Governo, come emerge anche dal testo della manovra approvata in modo definitivo nei giorni scorsi.
Infatti, come indicato anche nel sito del MEF, sono confermate le agevolazioni in caso di assunzioni a tempo indeterminato, valevoli per il periodo tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023, con una soglia di contributi fino a 8mila euro per donne e giovani che hanno già sottoscritto un contratto a tempo determinato e per i beneficiari del RdC.
Vediamo allora un po’ più da vicino queste novità, che attengono al mondo del lavoro e che interesseranno non pochi imprenditori interessati a rafforzare l’organico delle loro aziende. I dettagli sulle agevolazioni
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Gli incentivi e agevolazioni assunzioni confermati dalla manovra 2023
Come accennato in apertura la manovra economica 2023, approvata dal Consiglio dei ministri il 21 novembre scorso, ha conseguito l’ok definitivo del Senato il 29 dicembre 2022 (107 sì, 69 no e un astenuto) ed è stata pubblicata in GU. Moltissime le misure previste contro la crisi energetica, il caro vita e a favore del rilancio del tessuto socioeconomico del paese. Pensiamo ad es. alle novità per i liberi professionisti come la flat tax, oppure alla tregua fiscale e alle misure pensionistiche varate, come Quota 103.
La legge di Bilancio ha le risorse anche per confermare gli incentivi alle assunzioni per il 2023. Non è certo una novità dell’ultima ora, se pensiamo che si tratta di quanto già ampiamente annunciato dagli esponenti del Governo nel corso delle scorse settimane. Ecco perché nella manovra trovano spazio le misure che seguono.
Sgravi fino a 8mila euro per le assunzioni under 36
Previsto dal 2019 e rinnovato fino al 2022, il bonus assunzioni per i giovani under 36 è così prorogato anche per il 2023 dall’ultima legge di Bilancio. Di fatto è un bonus con esonero contributivo integrale (del 100%) destinato ai datori di lavoro privati che assumono giovani fino a 35 anni di età (36 anni non compiuti). Le agevolazioni valgono per le assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni di contratti a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato.
Agevolazioni per le assunzioni di donne in condizione svantaggiata
E’ un’agevolazione introdotta nel 2021 dalla legge di Bilancio di quell’anno per i datori di lavoro che assumono donne, in specifiche condizioni di disagio, con contratti di lavoro a tempo indeterminato e determinato. Anche in dette ipotesi vi è un esonero contributivo totale fino ad un ammontare massimo di 8mila euro all’anno. Ed anche in questo caso, con la proroga prevista dalla legge di Bilancio 2023, le assunzioni incentivate a tempo indeterminato potranno compiersi dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre di quest’anno.
Sgravi contributivi per i beneficiari del reddito di cittadinanza
Onde favorire l‘inserimento stabile nel mercato del lavoro dei percettori del reddito di cittadinanza è riconfermato anche quest’anno lo sgravio contributivo al 100% per i datori di lavoro che assumono destinatari di Rdc. Attenzione però: dal 1° gennaio l’agevolazione vale soltanto per chi impiega i percettori di reddito con contratto a tempo indeterminato. Anche questo sgravio opera nel limite massimo di 8.000 euro su base annua.
Ribadiamo che le agevolazioni confermate sono attive tra il 1° gennaio e il 31 dicembre di quest’anno, e attengono alle assunzioni a tempo indeterminato con una soglia di contributi entro gli 8mila euro per donne e giovani che hanno già stipulato un contratto a tempo determinato e per i destinatari del reddito di cittadinanza. Ed anzi anche per quest’ultimo contributo, assai discusso in questi anni e previsto come misura di sostegno contro povertà e disoccupazione, non sono mancate le novità nell’ultima legge di Bilancio.
Reddito di cittadinanza: cosa cambia nella manovra 2023
Se parliamo delle agevolazioni per le assunzioni, non possiamo non fare riferimento anche ai percettori del reddito di cittadinanza, in quanto la finanziaria ha confermato la parziale riforma della misura di sostegno a chi non ha lavoro, in attesa della sua definitiva archiviazione nel 2024.
Nella legge di Bilancio abbiamo in particolare che:
- dal primo gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni, ritenute abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo familiare soggetti disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età, è assegnato il reddito di cittadinanza nel limite massimo di 7 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili;
- è imposto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale.
Quest’ultimo punto è molto importante perché chi intende continuare ad essere destinatario della misura dovrà adoperarsi al fine di svolgere detto periodo di accrescimento delle proprie competenze. Non svolgerlo significherà dire addio anticipatamente alla misura, considerato anche che il reddito di cittadinanza sarà, in ogni caso abrogato, il primo gennaio 2024 e sarà sostituito da una nuova riforma delle prestazioni di sostegno alle persone in stato di difficoltà economica, che però – come annunciato dal Governo – si sostanzierà in regole molto diverse da quelle del discusso meccanismo del reddito di cittadinanza.