OSS e pensione anticipata: quali sono le possibilità riservate ai lavoratori che svolgono mansioni gravose?
Quello dell’Operatore Socio Sanitario è infatti un lavoro incluso tra quelli considerati ‘gravosi’, come stabilito dal Tribunale di Ferrara con la sentenza del 2 febbraio 2021. L’OSS può quindi accedere ai trattamenti pensionistici previsti per chi porta avanti attività particolarmente pesanti e logoranti, ossia APE Sociale e Quota 41.
A patto però di soddisfare tutti i requisiti richiesti.
OSS e pensione anticipata: il quesito
Un nostro lettore ha inviato il seguente quesito: “Ho 31 anni di contribuzione 57 anni di età, lavoro come OSS. Riesco ad andare in pensione?”
Pensione anticipata per operatori socio sanitari: APE Sociale
Gli operatori socio sanitari, così come i lavoratori che svolgono mansioni gravose, hanno la possibilità, anche per il 2023, di fare domanda per APE Sociale, un’indennità corrisposta dallo Stato fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Per poter accedere a questa forma pensionistica bisogna aver compiuto 63 anni di età e maturato 36 anni di contributi (32 per chi opera nel settore edile). La professione riconosciuta come gravosa deve essere stata svolta per almeno sette anni negli ultimi dieci, oppure almeno sei anni negli ultimi sette.
Alle lavoratrici i requisiti contributivi sono ridotti di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni. Oltre ai lavoratori che compiono mansioni gravose, questa pensione anticipata può essere richiesta anche da:
- lavoratori disoccupati con NASpI terminata, in possesso di un’anzianità contributiva di 30 anni;
- caregiver da almeno 6 mesi del coniuge o di un parente di primo grado convivente disabile in situazione di gravità secondo la legge 104/92, oppure di un parente o affine di secondo grado convivente con disabilità grave (in situazioni particolari), con 30 anni di contributi versati;
- invalidi civili con una riduzione della capacità lavorativa accertata dalle competenti commissioni superiore o pari al 74%, sempre con un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.
Come funziona Quota 41
Quota 41 è la pensione anticipata riservata ai lavoratori precoci, ossia che possano far valere 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni di età. Come suggerisce il nome, bisogna aver maturato un’anzianità contributiva di almeno 41 anni e non è previsto un requisito anagrafico. Come per APE Sociale, i lavoratori – iscritti all’AGO o alle forme sostitutive ed esclusive della stessa- che intendono farne domanda devono trovarsi in una delle seguenti condizioni:
- stato di disoccupazione, con NASpI o di altre indennità spettanti terminate da almeno re mesi;
- essere caregiver da almeno 6 mesi del coniuge o di un parente di primo grado convivente disabile in situazione di gravità secondo la legge 104/92. Oppure di un parente o affine di secondo grado convivente con disabilità grave;
- invalidità civile superiore o uguale al 74%;
- aver svolto attività usuranti oppure particolarmente gravose per almeno sette anni negli ultimi 10 anni oppure sei anni negli ultimi sette. Quindi anche l’OSS può fare domanda per questa pensione anticipata.
La pensione per OSS
In merito al quesito del lettore, la risposta è purtroppo negativa. Non può ancora andare in pensione: non ha infatti né i requisiti contributivi, né quelli anagrafici per poter accedere ad APE Sociale o a Quota 41 (da cui sarebbe comunque escluso anche perché non risulta un lavoratore precoce).
Dovrà quindi attendere e valutare le opzioni che saranno disponibili per i prossimi anni, in quanto potrebbero esserci variazioni rispetto ai trattamenti pensionistici anticipati attualmente in vigore.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.
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