Il passaggio dal sistema retributivo o misto all’opzione contributiva consente di uscire dal mondo del lavoro anticipatamente rispetto la pensione di vecchiaia.
Come ci si avvale dell’opzione contributiva e quando può essere richiesta? Approfondiamo questo importante argomento.
Lavorare fino a 67 anni può sembrare un’impresa per tanti lavoratori soprattutto se la propria occupazione richiede tanto impegno mentale o fisico. Molti cittadini sentono l’esigenza di ritirarsi dal mondo del lavoro intorno ai 60/64 anni al massimo per godersi il meritato riposo, la famiglia, le passioni messe da parte per tanto tempo. Riappropriarsi del tempo libero, insomma, ma per farlo sono costretti a rinunciare ad un assegno pensionistico più lauto. Le forme di pensionamento anticipato, infatti, comportano quasi tutte un taglio dell’importo soprattutto quando il calcolo considerato è quello puramente contributivo. La decisione, però, è personale e – come detto – c’è chi sente l’esigenza di smettere di lavorare risultando disposto a passare, per esempio, da un sistema misto all’opzione contributiva. Quando è possibile?
Opzione contributiva per il pensionamento anticipato
Poniamo il caso di un lavoratore con 35 anni di contributi maturati e 64 anni di età. Per potersi ritirare a questa età anagrafica esercitando l’opzione contributiva dovrà aver maturato il diritto alla pensione soddisfacendo le regole pre-Fornero se la maturazione dei requisiti è avvenuta prima del 2011 o le direttive attuali se successive. Nel 2023, poi, si ha la possibilità di agganciarsi a Quota 103, il nuovo scivolo pensionistico che garantisce il pensionamento a 62 anni di età con 41 anni di contributi.
Potrebbe essere possibile soddisfare il requisito contributivo riscattando la laurea in modo tale da coprire i periodi di contributi mancanti. Il costo rimane, però, oneroso. Ricordiamo, infatti, che il riscatto ordinario ha prezzi variabili e quello agevolato prevede oneri di riscatto al costo minimo di 5.240 euro per ogni anno (frazionabili). Questo comporta automaticamente il ricalcolo contributivo della pensione tanto da non avere necessità di inoltrare nuova domanda per avvalersi dell’opzione contributiva.
Ricalcolo contributivo, i requisiti di Legge
Volendo procedere unicamente al ricalcolo contributivo occorrerà aver maturato 15 anni di contributi di cui cinque minimo nel sistema contributivo con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e senza 18 anni di contribuzione alla suddetta data. Rimane comunque la condizione necessaria di aver maturato il diritto alla pensione (64 anni di età e 20 di contributi effettivi). Inoltre bisognerà aver maturato un assegno pensionistico pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale.