Un personaggio tanto amato quanto discusso: dopo la morte del Boss delle cerimonie, cosa è successo all’eredità?
Anzi, bisognerebbe partire da un’altra domanda ancora prima di giungere a questa: qual è stata l’eredità lasciata da Don Antonio Polese? Chi ne è stato il destinatario?
Quello del “Boss delle cerimonie” è stato uno dei programmi di punta del canale Real Time, in grado di tenere incollati tanti telespettatori, a prescindere dall’età. Infatti, per quanto potesse essere criticato, il programma ha saputo tenere compagnia a molte famiglie. In maniera molto divertente, e a tratti anche comica, Don Antonio Polese e tutta la sua grande famiglia ha saputo donare gioia e sorrisi a chiunque li guardasse. Il programma era ancora più vicino alle persone che lo seguivano anche per gli altri protagonisti.
Stiamo parlando delle varie famiglie che di volta in volta sceglievano il Grand Hotel La Sonrisa per i loro eventi. Ma si è comportato anche da documentario vero e proprio, seguendo la famiglia Polese durante i loro spostamenti. Celebri, infatti, sono le vacanze estive passate sulla meravigliosa isola di Capri con cugini e zii. Qui la famiglia aveva un posto d’onore e veniva trattata proprio come la famiglia reale. Nonostante lo shopping in negozi di un certo tipo, i componenti, però, non si sono mai dimenticati del lavoro che li aspettava.
Visto che parliamo di viaggi, sarebbe interessante conoscere qualche chicca in più. Ad esempio, esistono quattro trucchi da seguire assolutamente se si vuole risparmiare sul costo del biglietto di un volo. Oppure, riallacciandoci al mondo delle celebrità, sarebbe interessante conoscere un aneddoto particolare che vede coinvolte Beyoncé e Lorella Cuccarini. Detto questo, torniamo alla storia del nostro Boss.
Tutta la storia del Boss delle Cerimonie, chi era Don Antonio Polese?
Per quanto il loro castello potesse essere ritenuto troppo barocco per alcuni, di certo c’è da dire che Don Antonio è partito veramente dal basso. Certo, gli abiti di tutti i componenti fanno pensare ad una precedente generazione che li ha lasciati, di certo, non a mani vuote. Eppure, dobbiamo ammettere che in realtà la fortuna è cominciata proprio con Don Antonio.
Nato e vissuto nel paese di Sant’Antonio Abate, nella provincia di Napoli, Antonio Polese deriva da una famiglia molto povera. Arriva alla quinta elementare e decide di abbandonare la scuola per andare a lavorare e dare una mano in casa. Ma non ha fatto solo sacrifici fisici, quanto anche mentali. Infatti, il suo desiderio più grande era quello di diventare un ciclista, ma, purtroppo, si è visto costretto a diventare macellaio.
Nonostante questo nodo da inghiottire, è proprio nella macelleria che conoscerà il suo vero e unico amore, Rita Grieco. La giovane Rita, a differenza di Antonio, non aveva un’attività da inventarsi dato che lavorava in quella di famiglia. Dopo un po’ di tempo, i due unisono le loro forze aprono il ristorante La Sonrisa. Visto che il successo continuava negli anni, decisero così ad ampliarlo e a renderlo un hotel. Per la precisione, stiamo parlando di un hotel a 5 stelle, un mito per chiunque abiti in Campania.
La questione dell’eredità
Purtroppo, però, Don Antonio ci lascia a 80 anni il primo dicembre dell’anno 2016. Muore presso la clinica Pineta Grande di Castelvolturno per via di uno scompenso cardiaco. Don Antonio soffriva di questo male già dal mese di ottobre. Quattro anni dopo, esattamente il 26 agosto 2020, lo raggiunge la moglie Rita, anche lei deceduta a 80 anni. Questa volta, però, la causa è stato il Coronavirus.
Giusto il tempo di riprendersi dalla morte del primo, il programma ritorna in carreggiata con un nuovo nome. Da il “Boss delle cerimonie” si passa al “Castello delle cerimonie” dove il vero capo è l’unica figlia dei due, Donna Imma, aiutata dal marito Matteo Giordano e gli inseparabili Ferdinando e Davide.
Detto questo, la vera eredità di Don Antonio inizialmente era andata alla moglie Rita. Dopo la morte della stessa, il tutto viene gestito dalla figlia Imma, oltre a occuparsi di mandare avanti il celebre hotel.