A volte tra i documenti per accedere a un lavoro è necessario il Certificato lavorativo storico. Vediamo che cosa è e come richiederlo.
Il Certificato lavorativo storico è in pratica il Modello C2 storico che fino al 2003 ha affiancato e sostituito il Libretto di lavoro.
Si tratta, in pratica, di un documento che raccoglie i dati dei lavori svolti da un lavoratore e può essere considerato una attestazione del proprio percorso professionale.
Certificato lavorativo storico: che cosa è, a cosa serve e cosa comprende
Può capitare che durante un colloquio di lavoro oppure al momento dell’assunzione il datore di lavoro richieda il certificato lavorativo storico. Un documento importante che ha differenza del curriculum contiene i dati lavorativi elaborati da un ufficio pubblico: il Centro per l’impiego.
Le informazioni che comprende il modello C2 storico sono:
- le esperienze di lavoro con la data di inizio e fine;
- le mansioni svolte;
- periodo di disoccupazione o inoccupazione;
- i titoli di studio;
- da quando si è iscritti al Centro per l’impiego;
- la disponibilità al lavoro;
- da quando si è disoccupati.
Quest’ultimo punto è importante, soprattutto per i datori di lavoro per richiedere agevolazioni contributive per l’assunzione di personale.
Cosa, invece, non comprende
Comunque, è importante chiarire che lo storico C2 non contiene tutte le esperienze professionali del lavoratore, ma solo quelli registrati nella rete dei servizi per l’impiego. Infatti, questi ricevono le comunicazioni obbligatorie. Infatti, nello specifico si focalizza sui contratti di lavoro subordinati e parasubordinati, come le collaborazioni coordinate e continuative.
Quindi, nel Certificato lavorativo storico non sono compresi:
- esperienze avute all’estero;
- lavori in nero;
- contratti di lavoro domestico (colf, governanti, ecc.);
- rapporti di lavoro autonomi;
- rapporti di somministrazione (ex interinale);
- prestazioni occasionali;
- contratti di lavoro con la pubblica amministrazione.
In realtà in quest’ultimo caso i contratti sono registrati nello storico ma con un ritardo di 20 giorni. per questo motivo, in caso di necessità, bisogna richiedere un aggiornamento del Certificato.
Ecco come richiederlo
Il Certificato lavorativo storico deve essere richiesto e rilasciato dai Centri per l’impiego territoriali su richiesta del lavoratore. È possibile recarsi direttamente al Centro per l’impiego oppure fare una richiesta tramite posta elettronica.
Le procedure telematiche cambiamo da Regione a Regione, ma di solito alla mail bisogna allegare un modulo di richiesta allegando un documento di identità e il codice fiscale. Nell’oggetto, invece, va specificato la tipologia del documento che si richiede; in questo caso: “Richiesta Certificato storico lavoratore (C2)”. Per altre informazioni si rimanda all’elenco dei Centri per l’impiego raggiungibili dal sito internet dell’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (ANPAL).