Sono tanti gli aspetti importanti circa i pannelli fotovoltaici e come ottenere il massimo in base a come orientarli: particolari a seguire
Quando si parla di pannelli fotovoltaici, vi sono diversi aspetti che destano attenzione anche in merito a come orientarli, e ciò per ottimizzarne la resa ed ottenere il massimo.
La migliore delle disposizioni dei pannelli solari è vero sud, con una inclinazione che sia pari alla latitudine. La stima giusta dell’orientamento e dell’inclinazione degli stessi può essere un aspetto in grado di influenzare e non di poco la relativa resa.
Non è operazione facile, la definizione di tale variabili, e ciò dal momento che nel corso della giornata, quanto incidano i raggi varia a seconda della posizione del sole. Uno strumento utile ed in grado di facilitare il tutto, spiega nel relativo approfondimento Biblus-net, riguarda la scelta di affidarsi ad un software fotovoltaico.
Quest’ultimo fornirà un prezioso sostegno in merito ai pannelli fotovoltaici e circa il come orientarli. Tenendo conto dei dati di tipo geografico, e il periodo ove vi è più necessità di energia.
L’angolo di orientazione il grado di elevazione
Circa gli osservatori solidali col pianeta, il sole va da Est ad Ovest, mediante traiettoria parabolica. Al fine della definizione della direzione dei raggi del sole rispetto alla superficie dell’impianto occorre soffermarsi su due angoli.
Si tratta dell’azimut e del tilt. Nel primo caso, si fa riferimento all’angolo di orientazione del piano dello strumento rispetto al meridiano corrispondente. Sostanzialmente, quest’ultimo va a misurare lo scostamento del piano rispetto all’orientazione in direzione sud. E ciò riguardo i siti – emisfero settentrionale. In direzione nord invece per quelli nell’emisfero meridionale.
Valori positivi rispetto all’angolo di Azimut vanno ad indicare un orientazione in direzione ovest. Quelli negativi, in direzione est, viene spiegato. (CEI EN 611194).
Dal momento che l’angolo cresce con l’aumentare della rotazione in senso orario del vettore, questo vuol dire che quando Azimut è 0°, la direzione cui si rivolge è sud.
Nel caso di Azimut 90°, lo strumento si rivolge in direzione Ovest, mentre nel caso di 180°, in direzione Nord.
Quando si fa riferimento a tilt, si intende il grado di elevazione, l’inclinazione degli oggetti rispetto al piano di terra, ovvero l’angolo degli stessi. Per quanto concerne l’impianto fotovoltaico, il tilt si lega all’inclinazione del piano dello strumento rispetto a quello orizzontale. (IEC/TS 61836).
Pannelli fotovoltaici come orientarli per farli rendere al massimo
Come detto vi sono tanti aspetti interessanti che si legano all’argomento, come ad esempio nel caso di MARTA, un importante progetto inerente il fotovoltaico intelligente: ecco cosa c’è da sapere in merito, qui.
Tornando però al tema, l’aspetto che si lega a più efficienza dal punto di vista energetico dei pannelli non è inerente soltanto alla qualità. Altri elementi che incidono sono l’orientamento e l’inclinazione degli stessi.
Rispetto alla produttività, il picco massimo cui si giunge è nel momento in cui i raggi del solari si trovano perpendicolarmente ai pannelli. Questa è una condizione che non può essere perpetua ma è soggetta a variare durante la giornata e in base alle stagioni.
Per ottenere il massimo dall’impianto, vi è dunque bisogno di orientarli verso la direzione dove l’incidenza dei raggi è più alto. Nonché fare la stima della redazione solare, direzione dei pannelli solari e circa l’inclinazione dei pannelli fotovoltaici.
Pannelli fotovoltaici come orientarli, radiazione solare e mappe solari
Un primo aspetto oggetto di calcolo al fine del controllo del sito, in relazione a comprendere se vi è adeguatezza per procedere ad installare l’impianto, riguarda la stima di quanta energia solare giunge in tale posto.
Nel corso dell’anno, il sole cambia i propri percorsi sulla superficie del pianeta. Non vi è costanza in merito alla radiazione del sole che giunge sul pianeta. Dunque, l’energia della stella non la si può programmare ed usare quando serve, come nel caso della notte.
Ad ogni modo, bisogna sapere che per capire i valore dell’elemento in questione, medio, in una specifica località, sulle mappe solari sono riportati i percorsi del sole. L’organizzazione avviene mediante coordinate polari o cartesiane.
Mappe solari – coordinate polari
In riferimento alle prime, si tratta di grafici dove la volta celeste è proiettata e ridotta ad un piano orizzontale. Tali diagrammi sono fatti da circonferenze concentriche. Dall’esterno in direzione e sino al centro, i vari valori dell’altezza solare.
A partire dal centro poi vi sono dei raggi che vanno ad intersecare le diverse circonferenze, tenendo conto dei vari periodi dell’anno. E ancora, andando ad individuare i vari valori di azimut.
Altresì, vi sono riportati i percorsi del sole nei vari mesi.
Mappe solari – coordinate cartesiane
Rispetto a quelle in coordinate cartesiane, si tratta di diagrammi dove si va a proiettare la volta celeste quale si trattasse della superficie di un cilindro proiettata su di un piano.
In tal modo si hanno i punti cardinali rispetto agli estremi. Circa il centro di riferimento, il Sud, ove vanno orientati i pannelli. La curva dalla maggior altezza è il percorso del sole nel corso del periodo estive. Quella minore riguarda il solstizio di inverno. Ai lati delle ordine, i valori di elevazioni.
Biblus-net spiega che al fine della produzione di tale mappe si può far riferimento al software fotovoltaico. Mediante quest’ultimo si potrà proiettare il proprio ombreggiamento fotovoltaico sul diagramma solare. E andare a controllare quanta energia del sole rispetto ad uno specifico periodo dell’anno.
Curve isoradiative
Sul tema generale dei pannelli solari e come orientali, una ulteriore rappresentazione di tipo grafico volta a capire quanta energia proiettata vi è uno specifico luogo fa riferimento alle curve isoradiative.
Ovverosia, la rappresentazione su linee curve della radiazione del sole che incide in una specifica località. Quest’ultime cambiano dalla latitudine. Maggiormente è bassa la latitudine, maggiormente inciderà. E ciò dal momento che il sole giunte in modo più ortogonale in merito alla superficie captante.
Mediante tabelle e abachi è possibile l’ottenimento dei valori di radiazione. Riportanti la stima dell’energia rispetto al piano orizzontale seconda la latitudine del sito. In base ai dati (normativa UNI 10349 [UNI 8477]. E secondo i dati storici.
Anche in tal caso d’utilità risulta essere il software fotovoltaico mediante cui si avrà accesso ai diversi dati a seconda del luogo di installazione.
Pannelli fotovoltaici, come orientarli: la direzione
La produttività dell’impianto è maggiore nel momento in cui i raggi sono perpendicolari ai pannelli. L’orientamento da preferire è quello in direzione sud, angolo azimut 0°.
Qualora non vi sia modo di installarlo in direzione sud, o in presenza eventualmente di ostacoli che genererebbero ombreggiamento, vi è modo di poter variarne l’orientamento.
Con orientamento massimo di 45° Sud-Est e Sud- Ovest. In tal caso vi sarebbe un calo della produzione annua tutto sommato contenuto, 1-3 per cento.
Nel momento in cui l’orientamento avesse una angolazione maggiore di 45° rispetto a Sud, in tal caso l’aspetto produttivo inizierebbe a calare in modo notevole.
La radiazione legata ad un pannello esposto ad Est è in modo minore significativa. A maggior ragione lo è nel caso di esposizione verso Ovest. Riceverebbe solo quella mattutina o serale.
Pannelli fotovoltaici, come orientarli: l’inclinazione
Un aspetto che influenza l’inclinazione ottimale dei pannelli è la latitudine del posto dove sono installati.
Biblus-net, in merito all’inclinazione ottimale, spiega che circa la produzione al massimo all’anno, questa è pari a Latitudine L del sito dove scelto per installarli.
Nel caso di una latitudine di 40°, l’installazione del pannello avvera con inclinazione tra trenta e quaranta °.
Al fine di poter comprendere al meglio la giusta inclinazione dello strumento, occorre anche tener conto della superficie su cui vi sarà l’installazione.
Nel caso dell’installazione sulla copertura di un tetto, i pannelli verrano installati in modo complanare con la falda del tetto. Nel caso di installazione sul terreno oppure sopra una copertura piana diversa dal tetto, ecco cosa serve.
Anzitutto fare il calcolo preciso dell’inclinazione, in tal mondo andando ad evitare che i pannelli posti anteriormente non vadano a causare, in taluni periodi dell’anno, ombreggianti su quelli siti sulla fila posteriore.
Il software fotovoltaico può essere la scelta giusta al fine del calcolo preciso della distanza minima d installazione delle file. E così come rispetto alla giusta inclinazione.
Cosa sono e come funzionano gli inseguitori solari
Il giusto orientamento dei pannelli è fondamentale per ottenere il massimo dall’impianto. Al fine dell’ottimizzazione della disposizione solare nel corso di tutto l’anno, vi è modo di procedere all’installazione di determinati dispositivi di natura elettronica. Si tratta di elementi che danno la possibilità di seguire la traiettoria del sole.
Biblus–net spiega che, al riguardo, si fa riferimento agli inseguitori solari. Si tratta di specifici dispositivi che permetto il movimento e la rotazione del pannello cosicché vi sia sempre l’orientamento verso la direzione solare. Si parla dunque di pannello mobile.
Monoassiali – biassiali e altri aspetti
Tali inseguitori solari consentono di poter tenere sempre l’inclinazione di 90° fra pannello e raggi. In tal modo si ottimizza l’efficienza dal punto di vista energetico. Ve ne sono di vari tipi e in base a tale elemento cambia il meccanismo con cui funzionano.
Quelle principali, in merito dunque agli inseguitori solari, sono “monoassiali” e “biassiali”. Nel primo caso, tali dispositivi vanno ad ‘inseguire’, per così dire, le radiazioni. Mediante rotazione intorno al proprio asse. A seconda del relativo orientamento, si possono classificare in vari modi.
Inseguitori di tilt, di rollio, di azimut, e di asse polare.
Gli inseguitori solari monoassiali “inseguono” le radiazioni solari ruotando intorno al proprio asse e, in base al suo orientamento, possono essere classificati in:
Per quanto riguarda i “biassiali”, hanno due assi di rotazione perpendicolari tra di loro. Questi consentono, mediante un sistema elettrico, il perfetto puntamento dei pannelli verso il sole.
In base al relativo orientamento, si possono suddividere in inseguitori di azimut-elevazione, e tilt-rollio.
Attivi e passivi
E poi, a seconda del tipo di sistema che ne va a consentire il movimento per poter orientarsi in direzione del sole, si possono classificare in attivi e passivi.
Nel primo caso si tratta di elementi composti da motori elettrici i quali permettono ai pannelli di spostarsi lentamente. La relativa suddivisione riguarda quelli analogici e digitali.
Nel caso di quelli passivi, impiegano fenomeni fisici autonomi, indipendentemente dalla posizione del sole in merito ai pannelli.
Al fine della definizione ottimale dell’orientamento dei pannelli, qualora si trattasse di un impianto in assenza del sistema ad inseguimento solare, Biblus–net raccomanda la prova gratis del software fotovoltaico.
Andando ad inserire luogo d’installazione, valori azimut e tilt, si avrà modo di fare la rilevazione dei dati circa l’irradiazione quotidiana media al mese. E ancora, avere un quadro di insieme dell’analisi della resa dei pannelli.
Questi, alcuni dettagli generali e non approfonditi in merito ai pannelli fotovoltaici e come orientarli. Ad ogni modo è bene ed opportuno approfondire ed informarsi per saperne di più. Così come per chiarire eventuali dubbi. Rivolgendosi ad esperti del campo e soggetti competenti della materia.