C’è una novità molto importante per quanto attiene alle dichiarazioni fiscali del 2023, e ci riferiamo alla precompilata Iva. Quest’ultima sarà predisposta dall’Agenzia delle Entrate e fatta pervenire agli interessati sulla scorta delle informazioni già in possesso del fisco.
Come indicato su Fisco Oggi, la rivista online dell’Agenzia delle Entrate, vi sono importanti aggiornamenti in tema di Iva precompilata, con più destinatari e sperimentazione estesa al 2023.
Grazie al provvedimento del 12 gennaio scorso, il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha previsto in particolare l’estensione del periodo di sperimentazione dell’Iva precompilata alle operazioni compiute nel corso di quest’anno e allargato la platea dei destinatari dei documenti Iva elaborati dall’amministrazione, la quale ora prevede al suo interno, tra gli altri, anche i produttori agricoli o le persone che compiono attività agricole collegate o gli agriturismi e i soggetti che siano stati sottoposti agli iter di fallimento o di liquidazione coatta amministrativa. Vediamo più da vicino che cosa c’è da ricordare in tema di Iva precompilata, ovvero di che si tratta, chi riguarderà e perché. Ecco le ultime novità.
Iva precompilata: che cos’è
Non dimentichiamo che oltre alla precompilata che attiene alla dichiarazione dei redditi, a breve sarà disponibile anche un documento similare per chi è obbligato per legge a pagare l’Iva. E’ un documento già preparato dall’Amministrazione finanziaria, e messo a disposizione del cittadino, che include tutte le informazioni che il Fisco già sa.
Ebbene, proprio come la precompilata introdotta anni addietro per dichiarare i redditi incassati, detto documento includerà quelle informazioni sull’Iva che determinati soggetti sono tenuti a versare annualmente. Nella novità si fa riferimento ai lavoratori autonomi con partita Iva, inizialmente coloro che pagano questa tassa ogni trimestre.
La precompilata Iva sarà introdotta dal mese prossimo, e si stima potrà coinvolgere 2,3 milioni di soggetti, compresi gli agricoltori.
Iva precompilata: la finalità e la fase sperimentale
Non si hanno ancora dettagli precisi circa la data di arrivo dell’Iva precompilata, ma già si sa che saranno in tanti coloro che potranno contare sulla disponibilità del documento in oggetto. Moltissimi contribuenti senza dubbio, e dunque lavoratori autonomi con partiva Iva, commercianti, artigiani, commercianti e agricoltori.
E’ intuibile lo scopo dell’Iva precompilata, perché proprio come la dichiarazione dei redditi precompilata il documento ha l’obiettivo di alleggerire le procedure, e consentire al contribuente di dichiarare e versare l’Iva in modo più agevole. Non deve allora sorprendere che a fissare l’introduzione di questo strumento innovativo sia il PNRR, ed il riferimento specifico è la voce: “M1C1-109 – Riforma dell’amministrazione fiscale“.
Vi sarà comunque una prima parte dell’introduzione dell’Iva precompilata che sarà sperimentale, con il coinvolgimento di circa 2,3 milioni di soggetti interessati al pagamento delle imposte al Fisco. Come accennato sopra, onde agevolare il calendario delle scadenze delle p. Iva, si prevede che questa precompilata sarà attiva già a febbraio 2023. In questo caso l’anticipo rispetto alle previsioni iniziali è di qualche mese.
Utilità per il contribuente e suoi compiti
Che succederà in concreto? Ebbene, di fatto in questa fase iniziale sarà inviato il modello precompilato della dichiarazione Iva a tutti i soggetti dei quali l’Agenzia delle Entrate ha già i dati relativi a questa tassa.
Se ci si chiede del come l’Amministrazione finanziaria sia in possesso di queste informazioni, rispondiamo che ciò è possibile grazie ai corrispettivi giornalieri delle operazioni, alle liquidazioni periodiche e alle informazioni dell’anagrafe tributaria, ovvero di quella banca dati usata per la raccolta e l’elaborazione legate alla fiscalità di tutti i contribuenti del nostro paese.
Proprio come già si verifica con la dichiarazione precompilata che attiene ai redditi, il contribuente potrà di seguito intervenire dopo aver letto questo documento che include i dati sull’Iva, e dunque potrà confermarlo oppure modificarlo immettendo le informazioni assenti. Ovviamente potrà anche dare luogo al pagamento della tassa, avvalendosi dei mezzi digitali.
Chiarimenti sul provvedimento delle Entrate dello scorso 12 gennaio
Con il provvedimento del Fisco citato all’inizio, si stabilisce in particolare che, a cominciare dalle operazioni compiute nell’ultimo trimestre dello scorso anno, le bozze dei documenti Iva (registri e comunicazioni delle liquidazioni periodiche) sono messe a disposizione:
- dei soggetti già indicati dal provvedimento dell’8 luglio 2021;
- di coloro che compiono la liquidazione trimestrale dell’Iva;
- di quelli che fanno valere uno specifico metodo per la determinazione dell’Iva ammessa in detrazione. Il riferimento che fa Fisco Oggi è ai produttori agricoli o agli agriturismo;
- e dei soggetti che, lo abbiamo anticipato sopra, sono stati sottoposti a fallimento o liquidazione coatta amministrativa.
L’Amministrazione finanziaria peraltro specifica che, onde permettere agli operatori Iva e ai loro intermediari di aver visione delle bozze dei documenti elaborati, inserirle nei propri sistemi gestionali e confrontarle con i dati e informazioni già incluse negli stessi, anche nell’ipotesi nella quale non sia stata compiuta la convalida o l’integrazione dei registri dell’intero anno d’imposta, a cominciare dalle operazioni realizzate dal primo gennaio dello scorso anno, le Entrate elaborano la bozza della dichiarazione annuale Iva e danno la possibilità di sfruttare una funzionalità per il versamento delle somme risultanti dalla stessa dichiarazione inviata con applicativo web, per tutti i soggetti inclusi nella platea nell’anno di riferimento.
Per gli identici scopi, a cominciare da quest’anno le bozze delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche e il servizio per il versamento delle correlate cifre da pagare, saranno resi disponibili per tutti i soggetti inseriti nel novero dei destinatari delle bozze dei documenti Iva.
Concludendo, per ogni ulteriore informazione e dettaglio su questi argomenti e sulle ultime novità, non possiamo che rimandare al citato provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 12 gennaio, pubblicato in questa pagina web.