Maggiorazione contributiva per invalidi civili: tutto quello che c’è da sapere sul bonus per determinate categorie di lavoratori.
A partire dal 2002, l’INPS riconosce infatti un beneficio di due mesi di contribuzione figurativa, fino a un massimo di 5 anni, per ogni anno di servizio effettivamente svolto presso aziende private, cooperative oppure in amministrazioni pubbliche.
Non tutti i lavoratori con invalidità ne hanno però diritto. Ecco a chi spetta e quando è possibile richiederlo.
Maggiorazione contributiva per invalidi: il quesito
Una nostra lettrice ha inviato il seguente quesito: “Buongiorno, ho un figlio di 36 anni con invalidità pari all’80%. Quello che volevo sapere è se mi spetta la maggiorazione contributiva per figli con invalidità superiore al 74%. Visto che sono in pensione già da circa 4 anni, ho ancora diritto a chiedere la maggiorazione? Inoltre faccio presente che mio figlio lavora da un anno con un contratto part-time. Grazie.”
Bonus contributivo invalidità: a chi spetta
La maggiorazione contributiva per invalidità può essere richiesta da:
- lavoratori sordi;
- invalidi per qualsiasi causa, con una percentuale d’invalidità superiore al 74%;
- lavoratori invalidi di guerra e civili di guerra;
- invalidi per causa di servizio nel rapporto di pubblico impiego, con riferimento alle prime quattro categorie della Tabella A allegata al Testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra.
Come si calcola la maggiorazione
Come precedentemente evidenziato, la maggiorazione contributiva per invalidi può essere riconosciuta fino a 5 anni. Spetta solo per i periodi in cui si è svolta attività lavorativa. Sono quindi esclusi quelli coperti da contribuzione figurativa, volontaria oppure da riscatto, non legato al servizio.
Se i periodi lavorativi sono inferiori all’anno, il bonus contributivo per invalidi è calcolato in maniera proporzionale, aumentando di un sesto il numero delle settimane di lavoro.
Quando richiedere il bonus contributivo per invalidi?
La maggiorazione non è automatica, ma deve essere appositamente richiesta dall’interessato, contestualmente alla domanda di pensione. Può servire sia per il conseguimento del diritto al trattamento pensionistico e dell’anzianità contributiva, sia per il calcolo delle quote di pensione: ma solo se viene liquidata con il sistema retributivo. Al contrario, non assume particolare rilevanza se è calcolata con il sistema contributivo.
Chi intende usufruire di questo bonus deve verificare con esattezza la propria posizione previdenziale, in modo che possa presentare domanda di pensione in anticipo rispetto alle normali tempistiche. Ovviamente è necessario presentare all’INPS idonea documentazione sanitaria.
Maggiorazione contributiva e pensione
In merito al quesito inviato dalla lettrice, sottolineiamo che il bonus contributivo può essere richiesto solo da persone sorde e invalidi, non dai loro caregiver. Quindi potrà fruirne il figlio in futuro. Per i lavoratori che si prendono cura di un familiare disabile grave, titolare di legge 104/92 articolo 3 comma 3, sono previste forme di pensionamento anticipato (se in possesso di specifici requisiti). Cioè Ape Sociale e Quota 41.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.