In alcune ipotesi, l’Assegno Unico può essere sospeso. Niente panico, l’INPS mette a disposizione gli strumenti per rimediare.
L’Assegno Unico e Universale è un importante sostegno economico, riservato alle famiglie che possiedono specifici requisiti.
È stato oggetto di revisione, con la nuova Legge di Bilancio. Scopriamo, dunque, quali aspetti sono stati riformulati e quali saranno gli aumenti derivanti dalla rivalutazione. Analizziamo, inoltre, il quesito di una nostra Lettrice, specificando quali sono le operazioni da compiere se l’INPS dispone il blocco dei pagamenti del sussidio.
Assegno Unico: in questi casi scatta la sospensione. Come rimediare?
Una nostra gentile Lettrice ha inviato il seguente quesito:
“Salve, poiché non ho ricevuto l’Assegno Unico, sono andata a controllare e risulta che la domanda è in sospeso. Per quale motivo? Non ho ricevuto alcuna comunicazione.”
I nuclei familiari che intendono usufruire dell’Assegno Unico, devono presentare apposita richiesta all’INPS. Per le famiglie che, invece, ricevono già il Reddito di Cittadinanza, l’accredito del beneficio è automatico.
Chiariamo alla nostra Lettrice che la domanda di Assegno appare sospesa quando la piattaforma dell’Istituto previdenziale scopre che il nucleo familiare richiedente è già titolare del Reddito di Cittadinanza. In sintesi, basta che anche un solo componente della famiglia percepisca il sussidio economico, per far scattare la sospensione.
Le domande sospese, dunque, dovrebbero essere respinte in un secondo momento, perché, come abbiamo già specificato, il pagamento dell’Assegno Unico è automatico sulla carte del RdC.
Se, invece, il nucleo richiedente ha percepito il Reddito di Cittadinanza in passato, bisogna aspettare che un funzionario INPS sblocchi la domanda. A tal fine, è possibile sollecitare l’Istituto, tramite il servizio “INPS risponde” o recandosi presso la sede competente.
Infine, la richiesta di Assegno è “in istruttoria” o “in evidenza alla sede” quando l’INPS sta svolgendo tutti i dovuti accertamenti; è “in evidenza al cittadino”, invece, quando è l’interessato a dover presentare ulteriore documentazione, necessaria per l’erogazione del sussidio.
In ogni caso, tutti possono modificare le proprie domande, tramite il sito dell’INPS e verificare lo stato dei pagamenti, consultando il “Fascicolo previdenziale del cittadino”.
Per maggiori informazioni, consulta: “Assegno Unico: la domanda può essere sospesa se commetti questo errore“.
Le condizioni necessarie per ottenere l’Assegno Unico
Per presentare domanda di Assegno Unico, devono sussistere i seguenti presupposti:
- avere figli fiscalmente a carico;
- possedere la residenza in Italia;
- non percepire il Reddito di Cittadinanza (in tal caso, infatti, l’erogazione è automatica).
L’agevolazione spetta per:
- ogni figlio minorenne a carico, dai 7 mesi ai 18 anni di età;
- ciascun figlio maggiorenne, fino a 21 anni. È necessario, però, che essi frequentino un corso di formazione scolastica o professionale oppure un corso di laurea, che svolgano un tirocinio o un’attività lavorativa con un reddito complessivo minore di 8 mila euro annui, che siano disoccupati e iscritti ai Servizi Pubblici per l’Impiego o che svolgano il Servizio Civile Universale;
- ogni figlio disabile, senza soglie di età.
Il sussidio economico è stato modificato dalla Legge di Bilancio 2023. Sono state, infatti, disposte le seguenti risorse finanziarie:
- la copertura passerà da 345,2 milioni a 409,2 milioni di euro, per il 2023;
- per il 2024, invece, da 457,9 milioni a 525,7 milioni di euro;
- per il 2025, da 473 milioni a 542,5 milioni di euro.
Sono state introdotte anche altre importanti innovazioni.
Le principali novità derivanti dalla Manovra finanziaria
I cambiamenti dell’Assegno Unico e Universale, attesi per il 2023, sono i seguenti:
- incremento del 50% della maggiorazione forfettaria, per le famiglie con almeno 4 figli, che, dunque, percepiranno 150 euro al mese;
- aumento del 50% per i nuclei familiari numerosi (cioè con 3 o più figli a carico), esclusivamente per i figli di età compresa tra 1 e 3 anni. È richiesto, però, un ISEE non superiore a 40 mila euro;
- incrementi per i figli disabili maggiorenni (già riconosciuti nel corso del 2022).
Il Direttore Generale dell’INPS, Vincenzo Caridi, ha comunicato che tutti gli aumenti saranno versati dalla mensilità di febbraio 2023 in poi.
Un’altra novità riguarda il progetto anticipato dalla Ministra della Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella. Nello specifico, è in programma il cd. “Piano strategico per la natalità”, che interesserà varie misure, tra cui l’Assegno Unico. La Ministra, infatti, ha affermato che tale sussidio non sarebbe un ausilio soddisfacente per i nuclei familiari più numerosi. Si sta pensando, dunque, di adeguarne l’importo al numero di figli, invece che all’ISEE.
Non perdere il seguente approfondimento: “Assegno Unico per figli: ottime notizie, gli aumenti promessi arrivano a febbraio“.
Tutti gli importi spettanti
L’ammontare dell’Assegno Unico dipende dall’ISEE della famiglia, dal numero di figli a carico e dalle maggiorazioni spettanti.
La cifra base (cioè priva di maggiorazioni), per ciascun figlio minore, è compresa tra un minimo di 50 euro, in assenza di ISEE o con ISEE uguale o superiore a 40 mila euro, ed un massimo di 175 euro, con un ISEE fino a 15 mila euro.
La Legge di Bilancio 2023, infine, è intervenuta anche sulla cifra del sussidio, sottolineando che, anch’esso, come tutte le altre prestazioni INPS, è adeguato all’andamento dell’inflazione. Di conseguenza, in virtù dell’aumento dell’indice dei prezzi, anche l’importo mensile dell’Assegno sarà oggetto di rivalutazione del 7,3%.
Il valore del beneficio economico, dunque, passerà da 175 euro a 196 euro, per i nuclei con ISEE fino a 15 mila euro, e da 50 a 55 euro mensili, per le famiglie con ISEE maggiore di 40 mila euro. Anche i limiti ISEE, tuttavia, verranno rivalutati, ma si attendono comunicazioni più dettagliate nei prossimi giorni.
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