Pannelli fotovoltaici estremamente sottili, la novità sorprende: ecco cosa sta sviluppando il MIT e la ragione in merito
C’è sempre grande attenzione quando si parla di elementi come i pannelli fotovoltaici, e a maggior ragione quando si accosta tale punto alle novità e gli aspetti da sapere inerenti sviluppi e progetti.
Il famoso ateneo americano MIT si sta occupando dello sviluppo di nuovi pannelli fotovoltaici, la cui particolarità riguarda lo spessore, che è pari a capelli: ma qual è il motivo?
C’è una forte attenzione da parte della scienza nei confronti delle alternative alla dipendenza del gas in merito alla produzione di energia elettrica. Per tale ragione, ad esempio, si punta sulle auto elettriche ed ibride.
Senza dimenticare poi quanto il conflitto in Ucraina abbia generato conseguenze per quanto attiene i costi di approvvigionamento dei combustibili.
Sono tanti i Governi al lavoro nella direzione della transizione ecologica, andando a promuovere l’installazione domestica di panelli solari oppure di turbine eoliche.
In tal caso, dal MIT giunge una novità davvero particolare che si lega proprio allo sviluppo di tali pannelli dal così minimo spessore. Nel dettaglio, lo sviluppo vede l’operato di un docente, Bulović, la cui specializzazione è in Ingegneria elettrica ed informatica.
Pannelli fotovoltaici estremamente sottili: il motivo i dettagli da approfondire
Quando si parla di pannelli solari sono tanti gli elementi che possono esser approfonditi ed essere oggetto di ulteriori spunti: qui per sapere come orientarli per ottenere il massimo: informazioni preziose da sapere.
Tornando però al punto in oggetto, come detto il professor Bulović ha iniziato a progettare e a dar seguito alla realizzazione di tale pannello solare ultra sottile. In compagnia del team di ricerca di cui è parte. L’insegnante ha sottolineato quella che è l’ambizione che si lega al progetto, ovvero la realizzazione di tappeti solari da poter srotolare sopra i tetti.
La ragione, in particolar modo, si lega alla conduzione dei soffitti statunitensi. Infatti viene sottolineato dal docente che le città hanno tanti magazzini che presentano tetti estesi ma non in grado di poter sopportare il peso di quelli che attualmente sono i pannelli solari in silicio.
Per tale ragione, la possibilità di pannelli solari dalla maggior leggerezza potrebbe elettrificare in fretta le superfici.
Ecco che il team si sta occupando dello sviluppo del pannello solare che da un lato è sottile come un capello, e dall’altro ha una potenza diciotto volte superiore al confronto dei pannelli solari classici.
E il peso? 100 volte inferiore. A guardare i risultati, questi sono promettenti. Il team è al lavoro per far si che il prodotto sia messo sul mercato.
C’è già un prototipo
Per la realizzazione è stato impiegato il parylene. Si tratta di un polimero sottile come pochi micrometri, al fine della creazione dello stesso. Inoltre, presenta anche funzione di isolante termico, e protegge anche da umidità e corrosione. Il team ha ricoperto un foglio di plastica con tale materiale e vi ha stampato sopra celle solari a stati. Quest’ultime fatte da un polimero ad alta conduzione e nanofili di argento.
Il docente sopracitato ha spiegato che è stato già fatto un prototipo quadrato, di 10x10cm. E si pensa si possa ingrandire. Ad oggi, le celle solari durano 1 o 2 anni, un lasso di tempo troppo breve per far si che possa esser commercializzato e proporre un servizio pari alle alterative di cui attualmente vi è disponibilità.
Al fine di andare oltre tale limite, vi è lo sviluppo in corso di una capsula protettiva, che possa rendere le celle stabile e donare resistenza alle intemperie e all’usura legata al trascorrere del tempo.
Mediante l’incapsulamento, si potrebbe giungere ad un ciclo di vita delle stesse di 5 o 10 anni, ha spiegato il docente.