Spaghetti, una prelibatezza che mette d’accordo tutti, ma quali sono le marche migliori? La classifica di Altroconsumo, i parametri e dettagli
C’è sempre grande curiosità ed attenzione quando in generale si parla di pasta e, come in questo caso di spaghetti e marche migliori: la classifica di Altroconsumo, i parametri al fine della classifica e altri aspetti in merito.
La nota associazione ha al riguardo dato seguito ad una classifica circa i prodotti varie aziende che producono pasta, con l’analisi di svariati aspetti. Dall’imballaggio alle prove di laboratorio, passando per test di cottura e assaggio.
La scelta degli spaghetti, uno dei piatti più amati, è sempre un tema di interesse. Ciascuno al momento della decisione di quale prodotto comprare, fa le proprie considerazioni in termini di qualità, capacità del tenere la cottura. E ancora, quanto il prodotto riesca a trattenere il sugo ad esempio, e così via.
A tal proposito arriva la classifica di Altroconsumo, che ha testato vari marchi di spaghetti, tanto i più noti quanto quelli più difficili da reperire sugli scaffali del supermercato. Come nel caso ad esempio di Italiamo, oppure la Marca del Consumatore.
La valutazione ha riguardato il pacco, e dunque ad esempio l’etichetta, l’imballaggio, il controllo del peso netto. Così come la presenza del grano tenera e l’assenza dei pesticidi. Senza dimenticare chiaramente cottura e assaggio.
Spaghetti marche migliori la classifica Altroconsumo: da Selex a Marca del Consumatore
Sono tanti gli argomenti che si legano al tema che destano attenzione: basti pensare alla spesa al supermercato e alle app che fanno risparmiare: semplici, alla portata di tutti e dalla grande utilità in aggiunta a preziosi consigli.
Tornando però al tema in oggetto, nella classifica stilata da Altroconsumo a proposito di marche e spaghetti, al 10° posto si piazzano diverse marche a pari merito. Punteggio 72.
Tra queste vi è la Selex, con il punteggio raggiunto dagli spaghetti numero quattro rispetto alla presenza di grano tenero ed assenza di pesticidi. Meno apprezzamento invece per quanto attiene il trattamento termico. Qualità di cottura ed assaggio risultano poi buoni.
Pari punteggio si lega ad Agnesi, con sede a Fossano, Piemonte. Ottimo risultato per gli spaghetti numero tre per quanto attiene l’imballaggio, presenza grano tenero e proteine. Non lo stesso risultato invece per quanto attiene verifica del peso netto. Così come l’etichetta, trattamento termico, verifica cottura e assaggio. In tal caso, punteggio di 3 su 5 stelle.
Proseguendo, sempre a 72 punti si trova l’Alce nero, con gli spaghettoni biologici con il grano del senatore Cappelli. Stando agli chef che sono stati interpellati dalla nota associazione, il prodotto è eccellente d’appunto di vista della verifica del peso netto. Ma non soltanto, anche in merito a presenza del grano tenero e all’assenza di micro-tossine e pesticidi.
Meno positivo rispetto al trattamento termico. Buoni gli aspetti legati a qualità cottura e assaggio.
Un risultato a pari merito riguarda anche la posizione numero 8. Tra i prodotti in questione si trovano gli spaghetti 19 da un chilo di Pasta Reggia, la cui produzione si lega alla Sardegna. Il punteggio è di 73.
Grande apprezzamento per l’assenza di pesticidi, così come per la confezione di plastica, leggere ed è differenziabile. Apprezzamento minore a proposito della etichetta.
Vi è poi la Marca del Consumatore, che nasce in Francia nel 2016 e arriva in Italia tre anni dopo. Nel dettaglio, si tratta degli spaghetti da cinquecento grammi, con un punteggio di 73. Buoni e anche più i pareri in merito al pacco di pasta, il fatto che non vi siano pesticidi e micro-tossine. Così come la cottura e l’assaggio. Meno apprezzati l’etichetta ed il trattamento termico.
Pastificio Liguori, De Cecco e Granoro
Sestaposizione per il Pastificio Liguori, punti 74 per Gragnano IGP da cinquecento grammi. Ottiene il massimo giudizio circa il pacco e il fatto che non vi siano prodotti di tipo chimico all’interno. Minor apprezzamento per l’imballaggio, con 2 su 5 stelle avute.
Nella medesima posizione, e dunque a 74 punti, si trova poi De Cecco, con gli spaghetti numero 12. Ottimo risultato circa il trattamento termico. Sono invece 3 su 5 le stelle in merito all’etichetta, elemento che soddisfa meno i giudici circa tale prodotto.
In quinta posizione si trova poi Granoro, con 75 punti. Nel dettaglio, si tratta di Dedicato Spaghetti numero 180, che strappa ottimi risultati in merito alla presenza di grano tenero. Così come per l’assenza di pesticidi e micro-tossine. Non ugualmente positivo il parere inerente il trattamento termico e la verifica del peso netto, in aggiunta all’etichetta.
Spaghetti e marche: Top 3 e il migliore
Altro ex-equo riguarda la terza posizione. Col punteggio di 77 punti si trova la Molisana, sul gradino più basso. Nello specifico, si tratta degli spaghetti 15 da cinquecento grammi.
Sono ottenuti brillanti risultati sostanzialmente su tutti gli aspetti. E dunque, assaggio, presenza di grano tenero e proteine e così via. Meno convincente, secondo i giudici, l’imballaggio troppo difficile da separare e l’elemento che si lega al trattamento termico.
77 punti anche per la pasta Armando, la cui produzione si lega alla provincia di Avellino. Si tratta di Spaghetto da cinquecento grammi. 5/5 le stelle in merito alla prova della cottura ed assaggio. 2/5 invece le stelle a proposito del trattamento termico.
In seconda posizione spazio a Pasta Italiamo di Lidl, con 78 punti. Ottimo apprezzamento in generale. Particolarmente significativa la percentuale di proteine ritrovata. Si tratta del 15.1 per cento. Una quantità maggiore al confronto di ogni altra giudicata. Meno appezzata dai giudici la verifica del peso netto. In tal caso, sono 3 stelle su 5.
E infine, in prima posizione della classifica di Altroconsumo vi è Barilla, con 79 punti. Ad esser premiati sono gli spaghetti al bronzo da quattrocento grammi. Grande appezzamento per la prova di assaggio. E brillantemente superate anche le analisi di laboratorio a proposito di contaminanti e pesticidi.
Meno appezzata la confezione, attualmente un po’ pesante e composta da 2 materiali che non si separano in modo facile al momento di differenziare i rifiuti.