In quali casi è possibile evitare la reperibilità nelle fasce orarie della visita fiscale nel 2023, in caso di assenza dal lavoro per malattia? Vediamo nel dettaglio cosa prevede la legge in merito.
La visita fiscale è un controllo medico che scatta nel momento in cui un dipendente, sia esso pubblico o privato, decide di assentarsi dal lavoro per malattia. Al datore di lavoro viene riservata per legge la possibilità di poter verificare se l’assenza del suo dipendente sia stata realmente dovuta a una malattia contratta.
Per quanto riguarda il mondo della scuola ad esempio, la visita fiscale può essere richiesta già a partire dal primo giorno in cui il docente si assenta dal servizio a causa di una malattia. Nel momento in cui il docente decide di assentarsi per malattia, è obbligato per legge a contattare immediatamente il proprio medico di riferimento. Al medico compete qual punto l’incarico di redigere il certificato medico. Il documento, una volta redatto, va prontamente trasmesso all’INPS attraverso i servizi telematici offerti dall’Istituto.
Visita fiscale, è possibile evitare le fasce di reperibilità per i controlli?
Una nostra lettrice, che sta vedendo la sua malattia giungere al termine, ci ha scritto per un chiarimento sulla possibilità di assentarsi durante le fasce di reperibilità fiscale. Una domanda a cui cercheremo di rispondere con questo articolo.
Sono un’insegnante ho appena finito la chemioterapia per un carcinoma al seno triplo negativo.Non mi sento ancora bene, ho avuto un’invalidità del 100%. Quindi nel certificato medico si può scrivere stato patologico connesso alla situazione di invalidità riconosciuta? In questo modo posso uscire e non rispettare le fasce orarie di reperibilità? Grazie
Se un dipendente si assenta dal lavoro per malattia, l’INPS attività i controlli fiscali in base alle disposizioni contenute nel DM n, 206 dell’anno 2017. In effetti, la normativa prevede che l’Istituto si faccia carico di controllare se il dipendente del settore pubblico rispetti le fasce di reperibilità previste per la visita fiscale. Inoltre, la richiesta del controllo può avvenire anche direttamente dalla Pubblica Amministrazione
Le fasce orarie di reperibilità per i dipendenti pubblici
In effetti, esistono dei precisi orari di reperibilità che l’INPS è tenuta a rispettare nel momento in cui decide di inviare un controllo. I controlli possono essere effettuati sette giorni su sette.
I controlli fiscali possono svolgersi ai seguenti orari della giornata:
- dalle ore 09:00 alle ore 13:00
- dalle ore 15:00 alle ore 18:00
È importante però precisare che quelli a cui si sta facendo riferimento sono gli orari dei controlli fiscali per i dipendenti pubblici. Questi orari non coincidono con quelli che invece sono previsti per legge per i dipendenti del settore privato. Inoltre, le festività non costituiscono in alcun modo un ostacolo a un controllo da parte dell’INPS.
Visita fiscale, ecco i casi si ha diritto di non rispettare le fasce orarie di reperibilità
Esistono delle specifiche situazioni, in cui però il dipendente pubblico ha diritto a non rispettare le fasce orarie di reperibilità. Questo può accadere ad esempio nel caso in cui il dipendente soffra di una malattia molto grave che necessita di una terapia medica salvavita. Può essere il caso di un paziente costretto, a causa dell’insorgere di un tumore, a sottoporsi a un ciclo di chemioterapia. In questo caso, il dipendente pubblico ha diritto a non ricevere una visita fiscale durante gli orari di reperibilità. Gli viene infatti riservato di concordare con il medico INPS un incontro.
Questo vale anche nel caso in cui si soffra di una patologia che causa un’invalidità superiore al 67 per cento riconosciuta dallo stato. Questi però sono i soli casi in cui viene concesso di non essere in casa negli orari di reperibilità per i controlli fiscali. In risposta alla nostra lettrice, possiamo dire che al momento la legge non consente di evitare le fasce di reperibilità se non per i motivi sopracitati.
L’obbligo deve dunque essere rispettato in tutti gli altri casi. Non si interrompe neanche per i giorni festivi. Nel caso in cui il dipendente cambi domicilio, è sua responsabilità comunicare il nuovo indirizzo di domicilio all’amministrazione pubblica.
Visita fiscale, quali conseguenze in caso di assenza?
Nel momento in cui l’INPS invia un medico per un visita fiscale e il lavoratore risulta assente dal domicilio, l’INPS procederà immediatamente con i provvedimenti previsti dalla legge. Il lavoratore sarà in primo luogo convocato in uno degli ambulatori che fanno parte della struttura territoriale INPS più vicina. In quella sede, sarà chiesto al lavoratore di fornire una valida giustificazione per l’assenza registrata nel corso della visita fiscale.
Laddove non venga fornita una motivazione soddisfacente, il dipendente perde il diritto in automatico ad ottenere il cento per cento della retribuzione nei primi dieci giorni di malattia. Per i giorni seguenti invece, lo stipendio verrà decurtato del 50 per cento.