Ormai da diversi giorni si parla della possibilità di lasciare invariato il superbonus per cooperative e case popolari. Vediamo le ultime indiscrezioni governative che circolano a riguardo.
Con la nuova legge di bilancio, il governo Meloni ha deciso di modificare il Super Bonus 110 per cento. Una misura che ha scontentato tantissimi italiani, in quanto la prima decisione del governo è stata quella di depotenziare la percentuale di spesa rimborsata dallo stato. Il Superbonus passa infatti adesso al 90 per cento, nonostante siano previste eccezioni per alcune categorie, come ad esempio quella dei condomini.
Ma le novità sul tema potrebbero non essere finite. In questi giorni infatti, sembra che l’esecutivo stia riflettendo sulla possibilità di mantenere inalterata la misura fino al 2026 per alcune categorie. E tra queste sono compresi anche coloro che vivono attualmente in una casa popolare. Per loro infatti si sta discutendo della possibilità di concedere ancora il rimborso totale sugli interventi abitativi volti al miglioramento e l’efficientamento energetico. Da quanto trapela da Palazzo Chigi, sembra che questa proroga verrà inserita nel decreto Milleproroghe. L’agevolazione piena per case popolari e cooperative è infatti scaduta come le altre, nel 2022.
Superbonus, le novità per il 2023 e le proroghe stabilite dal governo
E questo significa che allo stato attuale questi possono richiedere soltanto il superbonus al 90 per cento, come previsto dalle modifiche in legge di bilancio. Ma adesso, come abbiamo visto, sembra sempre più probabile un aggiornamento in tal senso. D’altronde, da quando questa misura è entrata in vigore tre anni, le modifiche e integrazioni si sono susseguite annualmente. Non bisogna oltretutto dimenticare che si tratta di un incentivo nato allo scopo di rilanciare il settore edilizio dopo i primi lockdown. Nella legge di bilancio erano comunque già state previste delle proroghe per alcune categorie, come condomini e Onlus.
L’articolo 9 del D.L 176/2022 ha stabilito che gli interventi abitativi effettuati da condomi, persone fisiche che possiedono immobili fino a 4 unità, Onlus,odv e aps e persone che hanno presentato domanda entro il 2022 restano agevolati fino alla data del 31 Dicembre 2025. L’entità però del supporto economico, diminuisce nel tempo. In questo caso viene previsto che le spese sostenute entro il 31 Dicembre 2022, siano coperte al 110 per cento. Un passaggio inevitabile, non volendo il governo dare al decreto un effetto retroattivo. Quelle sostenute entro il 311 Dicembre 2023, verranno sostenute al 90, quelle fino al 31 Dicembre 2024 al 70 per cento. E infine, le spese sostenute entro il 31 Dicembre 2025 saranno agevolate soltanto al 65 per cento.
Il governo sembra intenzionato a depotenziare il superbonus
A meno di clamorosi colpi di scena, è dunque lecito aspettarsi un depotenziamento annuale della misura, che già dal prossimo anno potrebbe vedere la copertura scendere al 70 per cento. Nella legge di bilancio è stata poi inserita una specifica condizione per onlus e associazioni, A queste viene concesso di poter godere ancora delle agevolazioni per l’installazione di pannelli fotovoltaici. E questo anche nel caso in cui questi vengano collocati in aree non pertinenti dell’associazione, anche nel caso in cui siano di proprietà di terzi.
Gli immobili in questione possono dunque essere diversi da quelli in cui la onlus ha realizzato i primi interventi finanziati con la misura. A condizione però che gli immobili si trovino in centri storici, che sono sottoposti ai vincoli legislativi stabiliti dall’ex articolo 136 comma 1 e articolo 142 comma 1.