Nella legge di Bilancio 2023 sono due i commi che disciplinano l’Assegno Unico per figli a carico. Ecco i dettagli.
L’assegno unico e universale è un beneficio che spetta a tutte le famiglie per ogni figlio a carico entro i 21 anni di età.
Introdotto il 1° marzo 2022 (ma in via sperimentale a gennaio) è erogato dall’INPS sulla base dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) del nucleo familiare di appartenenza. La legge di Bilancio 2023 dispone delle modifiche sugli importi che saranno maggiorati. Ecco i dettagli
Assegno unico per figli a carico: cosa cambia nella legge di Bilancio 2023
L’Assegno unico per i figli a carico è erogato dall’INPS sulla base delle domande inviate dalle famiglie. Attenzione però perché chi ha già presentato domanda nel 2022 e vuole percepire l’Assegno anche oggi non dovrà inviare una nuova domanda. Infatti, a partire da marzo 2023, l’Istituto di previdenza sociale liquiderà d’ufficio la prestazione, mentre la nuova domanda va presentata solo in questo caso. Però il rinnovo automatico avverrà solo se la domanda non sarà stata respinta, revocata o decaduta.
Prima di capire come cambiamo gli importi con la nuova manovra finanziaria vediamone le caratteristiche principali. Come detto, l’Assegno unico è un contributo economico rivolto alle famiglie con figli a carico.
In pratica, sostituisce una buona parte degli incentivi destinati alla genitorialità. L’assegno sarà erogato a partire dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età. Si dice che è “universale” perché sarà erogato a tutti e l’importo aumenterà con il diminuire dell’ISEE.
Una volta fatta la domanda l’INPS riconoscerà l’Assegno entro 60 giorni e accrediterà l’importo su IBAN o mediante bonifico. I percettori del reddito di cittadinanza riceveranno l’assegno sulla Carta di reddito.
Cosa cambia nella legge di Bilancio
Con la legge di Bilancio 2023 l’Assegno unico per figli a carico subisce delle modifiche negli importi. Ha stabilirlo i commi 357 e 358. Nello specifico, l’Assegno sarà maggiorato del 50% in queste situazioni:
- per ciascun figlio di età inferiore a 1 anno, a prescindere dall’ISEE oppure per i figli disabili in base al grado di disabilità;
- per ciascun figlio fino a 3 anni, purché all’interno del nucleo familiare ci siano almeno tre figli e l’ISEE non sia superiore a 40mila euro;
- maggiorazione forfettaria di 100 euro al mese, a prescindere dall’ISEE, per i nuclei familiari con 4 o più figli e che diventano 150 euro.
Riguardo ai figli con disabilità, le maggiorazioni diventano strutturali e sono previste non solo per i figli minorenni ma anche per gli under 21. Rimane il requisito del grado di disabilità. Invece, oltre ai 21 anni di età non spetta la maggiorazione ma l’Assegno sarà erogato con l’importo base.