Il Reddito alimentare, nato per aiutare le famiglie in povertà assoluta, è una novità nella legge di Bilancio. Ecco di cosa si tratta.
Pacchi alimentari per le famiglie in povertà assoluta, il Reddito alimentare ha due obiettivi. Il primo aiutare i cittadini che vivono in estrema povertà economica.
Il secondo obiettivo è contrastare lo spreco alimentare. Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che il reddito alimentare vuole intervenire: recuperare il cibo invenduto dai distributori alimentari e destinarlo a coloro che sono in difficoltà.
Reddito alimentare: come funziona e a chi spetta la nuova misura per le famiglie in difficoltà
A stabilire le intenzioni di questa nuova misura contro la povertà è il comma 434 della legge di Bilancio 2023. Si inizierà con una sperimentazione in alcune città del Nord e del Sud Italia. Ecco l’elenco:
- Bari;
- Bologna;
- Cagliari;
- Catania;
- Firenze;
- Genova;
- Messina;
- Milano;
- Napoli;
- Palermo;
- Reggio Calabria;
- Roma Capitale;
- Sassari;
- Torino;
- Venezia.
Come stabilisce il suddetto comma, la misura prevede un fondo di 1,5 milioni di euro per il 2023 e di 2 milioni di euro per il 2024.
Le risorse serviranno a finanziare i pacchi contenenti non solo generi alimentari ma anche di prima necessità destinati. I pacchi saranno destinati a soggetti che si trovano in difficoltà economica di estrema povertà.
I pacchi dovranno essere prenotati su una apposita applicazione e in seguito ritirati presso un centro di distribuzione. Per alcuni soggetti è prevista la possibilità della consegna a domicilio del pacco prenotato.
Però per le informazioni più dettagliate si deve attendere la pubblicazione del decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Tale decreto dovrebbe essere pubblicato entro 60 giorno dopo l’entrata in vigore della legge di Bilancio.
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I beneficiari
Nella legge di Bilancio si capisce chiaramente chi sono i beneficiari del Reddito di cittadinanza: i soggetti che vivono in estrema condizione di povertà. Esattamente cosa significa? Si intende con povertà assoluta quando una persona non ha risorse economiche mensili sufficienti a far fronte all’acquisto di un bene o servizio essenziale per la sopravvivenza.
Si pensi che nel 2021, secondo il Rapporto 2022 su Povertà ed esclusione sociale della Caritas, i soggetti in questa condizione erano circa 5,6 milioni. Tra questi, 1,4 milioni erano bambini. In quell’anno la povertà in Italia ha toccato i minimi storici.
Tra l’altro, mentre milioni di persone non riescono a fare la spesa o a garantire almeno 3 pasti al giorno alla propria famiglia, il circuito della distribuzione degli alimenti spreca migliaia di tonnellate di alimenti.
Ed è proprio su questo che punta il Reddito alimentare: utilizzare il cibo ancora buono per il consumo. Quindi, via libera a quelli in scadenza o rimasti troppo tempo sugli scaffali.