I titolari di Legge 104 possono beneficiare di agevolazioni con riferimento all’acquisto di una cucina ma solo a determinate condizioni.
Le persone con disabilità godono di agevolazioni fiscali di varia natura. L’Agenzia delle Entrate fornisce tutte le indicazioni al riguardo.
La normativa tributaria ha un occhio di riguardo nei confronti delle persone con disabilità e dei loro familiari. Permette loro di accedere a numerose agevolazioni fiscali a condizione che rispettino le regole che disciplinano i vari benefici. In linea generale, tali agevolazioni riguardano i figli a carico, il settore automobilistico, l’abbattimento delle barriere architettoniche, le spese sanitarie e mezzi di ausilio e sussidi tecnici/informatici. Infine, si possono ottenere aiuti anche con riferimento all’assistenza personale. Secondo la normativa le agevolazioni si presentano nella maggior parte dei casi come detrazioni del 19% sulla spesa sostenuta o come IVA agevolata al 4%. Poi ci sono le esenzioni come, ad esempio, quella sul bollo auto o sull’imposta di trascrizione dei passaggi di proprietà di un veicolo. Per capire quali benefici si hanno per l’acquisto di una cucina occorre approfondire le agevolazioni legate all’acquisto di mezzi di ausilio.
Legge 104 e detrazioni, come acquistare una cucina risparmiando
I titolari di Legge 104 possono approfittare della detrazione IRPEF del 19% per specifiche spese sanitarie nonché per le spese legate all’acquisto di mezzi di ausilio. Mentre le spese sanitarie specialistiche possono essere detratte nella parte eccedente l’importo base di 129,11 euro, si possono considerare totalmente ammesse alla detrazione del 19% le spese sostenute per l’acquisto di cucine, limitatamente alle componenti dotate di dispositivi basati su tecnologie meccaniche, informatiche o elettroniche. Tali apparecchi devono servire per semplificare il controllo dell’ambiente da parte dei soggetti con disabilità. Le caratteristiche, dunque, dovranno essere specificate in fattura per poter ottenere l’agevolazione fiscale.
Ciò significa, dunque, che la detrazione fiscale non potrà essere utilizzata per l’acquisto completo della cucina ma solo per le componenti tecnologiche che agevolano la vita del titolare di Legge 104. Di conseguenza, una ristrutturazione della cucina può rientrare nelle spese ammesse per l’acquisto di mezzi di ausilio alle condizioni citate.
Chi può richiedere le agevolazioni fiscali
Oltre all’acquisto dei componenti di dispositivi informatici, elettronici e meccanici, la detrazione del 19% può essere richiesta, naturalmente, anche per altre spese. Citiamo, tra le tante, l’acquisto di sussidi tecnici e informatici rivolti a facilitare l’autosufficienza, di arti artificiali per la deambulazione, di poltrone per inabili. Continuiamo con la costruzione di rampe per eliminare le barriere architettoniche, l’adattamento dell’ascensore e l’acquisto dei mezzi indispensabili per l’accompagnamento, la deambulazione e il sollevamento delle persone con disabilità.
Qualunque sia la spesa effettuata – acquisto cucina compresa – per accedere alla detrazione occorrerà possedere specifiche certificazioni. In primis sarà necessario il riconoscimento della disabilità. E sono considerati disabili tutte le persone che hanno ottenuto il riconoscimento dalla Commissione INPS nonché da altre Commissioni con riferimento alla rilevamento dell’invalidità di guerra, di lavoro, civile e così via. La documentazione sarà fondamentale nel momento in cui si chiede l’accesso alle detrazioni. In alternativa è possibile autocertificare il possesso della documentazione non presentandola ma occorre ricordare che eventuali indicazioni false sono punibili dalla Legge.
Oltre alle certificazioni occorrerà conservare accuratamente anche le fatture, i bonifici e gli scontrini che attestano le spese effettuate. Successivamente all’acquisto con detrazione, infatti, l’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare dei controlli.
Alternativa valida per un risparmio assicurato
Come accennato, le detrazioni fiscali dedicate ai titolari di Legge 104 non consentono un risparmio sull’acquisto di una cucina completa ma solo sulle spese con riferimento a determinati dispositivi rientranti tra i mezzi di ausilio. In fondo lo scopo della normativa è proprio quello di rendere più semplice per il disabile svolgere le azioni della vita quotidiana nonché migliorare la qualità stessa della vita.
Una valida soluzione di risparmio, però, è richiedibile nel 2023 e non solo per i titolari di Legge 104. Il Governo ha confermato il Bonus Mobili ed Elettrodomestici che consentirà di modernizzare la propria abitazione. Condizione necessaria è che si effettuino lavori di ristrutturazione. La misura si presenta come una detrazione IRPEF volta a ridurre i costi per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Il tetto massimo di spesa è di 8 mila euro per il 2023 e di 5 mila euro per il 2024. Incluse anche le spese di trasporto e montaggio. Il rimborso verrà erogato in dieci anni con rate annuali di pari importo. Condizione necessaria per godere di questa agevolazione è corrispondere tutti i pagamenti con mezzi elettronici tracciabili (bonifici e carte) mai in contanti o con assegni bancari.
Requisiti e dettagli del Bonus Mobili ed Elettrodomestici
Il Bonus Mobili ed Elettrodomestici si rivolge a chi effettua le spese ammesse entro il 31 dicembre 2024 con i limiti che decrescono negli anni. I richiedenti dovranno comprare divani, tavoli, sedie, librerie, armadi oppure grandi elettrodomestici di classe A o superiore per i forni, classe F o superiore per frigoriferi e congelatori e classe E per lavatrici, lavastoviglie, lavasciugatrici. Il tutto parallelamente allo svolgimento di lavori di ristrutturazione a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente alla data di acquisto dei beni.
Prima devono partire i lavori di ristrutturazione, poi si potranno comprare i beni e approfittare della detrazione del 50%. Di conseguenza, la detrazione massima sarà di 4 mila euro sulla spesa massima di 8 mila euro nel 2023 e di 2.500 euro nel 2024. La soglia riguarda ogni singola unità immobiliare e relative pertinenze o la parte comune dell’edificio in fase di ristrutturazione. Più case, dunque, più bonus per la gioia dei contribuenti.
Non sono ammesse al Bonus, invece, le spese per l’acquisto di porte, tende, tendaggi, pavimentazione e complementi d’arredo.