Poste o banca? Ecco dove è meglio conservare i propri risparmi

Un po’ alla volta l’inflazione ‘consuma’ i nostri risparmi ed è per questo che andrebbero conservati alle Poste o in banca: ma qual è la scelta migliore?

La crisi economica sta mettendo in ginocchio molti italiani e non sempre gli aiuti del governo possono fare la differenza.

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InformazioneOggi

Molti stanno conservando il proprio denaro nei conti deposito delle banche oppure nei libretti di risparmio.

Poste o banca? Ecco dove è meglio conservare i propri risparmi

Se l’inflazione consuma il denaro depositato in un conto corrente (postale o bancario è lo stesso), conservare il denaro sotto un materasso non è mai una buona idea. Questo perché i soldi perdono lo stesso il loro il potere di acquisto: quindi, se si conservano 100 euro il valore sarà diverso fra 5 anni.

A determinare un calo economico della valuta è, come già detto, l’inflazione. Ma dove è meglio conservarli in banca oppure alla posta? Ovviamente la scelta è molto soggettiva perché bisogna capire se interessa di più depositare per conservare il denaro oppure far fruttare in capitale in qualche modo.

Poste e banca offrono entrambe diverse soluzioni e prodotti con caratteristiche specifiche. Tra le soluzioni conti deposito e libretti postali possono fare la differenza. Affiancati a un Piano di investimenti offrono una buon rendimento sulle somme accantonate: in pratica, il denaro inizia a fruttare anche se si tratta di un semplice deposito.

Conservare i soldi in un prodotto di Poste Italiane

Poste Italiane, fondata nel 1862, è una società gestita dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Nata per svolgere i servizi postali, ora è considerata una società che si occupa tra le altre cose anche di servizi bancari e finanziari. Il Libretto postale è utilizzato per depositare il denaro ma non è coperto dal Fondo interbancario di garanzia (FITD). Si tratta di un fondo economico che protegge i clienti da eventuali perdite o fallimenti; in pratica, garantisce la restituzione di una parte del deposito fino a un massimo di 100mila euro.

Però, come detto, i clienti di Poste Italiane non sono tutelati da questo Fondo qualora la società dovesse fallire anche se sarebbe un avvenimento improbabile. Gli italiani sono affezionati a Poste ed è per questo il motivo che ancora oggi continuano a utilizzare i suoi prodotti. Ricordiamo, inoltre, che i libretti postali così come i Buoni  fruttiferi postali sono emessi da Cassa depositi e prestiti e quindi garantiti dallo Stato.

Tanti i prodotti per conservare, investire o fare fruttare i soldi. Dal BancoPosta, un conto corrente online e zero rendimenti, fino al Libretto postale, oggi anche nella versione Smart, ovvero digitale. Senza dimenticare le carte prepagate, come Postepay nella versione Evolution dotata di IBAN, in testa.

A novembre 2022 una ricerca ha reso noto gli aumenti delle spese per i conti postali che sono aumentati di 5 euro rispetto all’anno precedente: da 53 euro a 58 euro. il maggiore incremento sono le spese fisse (1,2 euro) e le spese variabili (3,7 euro)

Conservare i soldi in banca

Anche scegliere di conservare i soldi in banca è soggettivo, la differenza è che in caso di fallimento (in questo caso ipotesi più frequente rispetto alle Poste) interviene il già citato Fondo di garanzia fino a 100mila euro. I costi per attivare un conto bancario e sottoscrivere un conto deposito sono anche più alti. Un’indagine dell’Osservatorio ConfrontaConti.it e SOStariffe.it ha evidenziato un aumento del 7% della spesa media di un conto corrente.

Anche i conti online, che fino a poco tempo fa erano convenienti, attualmente sono aumentati del 26%. Comunque garantiscono un risparmio fino a 129 euro rispetto ai conti tradizionali.

La spesa maggiore si registra sul canone annuo e quindi sulle spese fisse che interessano il mantenimento del conto corrente. Si arrivare al 5% per le banche “fisiche” e all’8% per quelle online. le offerte a zero canone sono sempre più rare. Aumentati anche le commissioni eseguite allo sportello; quindi rincari per: movimenti, prelievi, versamenti e bonifici.

Infine, l’Osservatorio segnala anche gli aumenti delle commissioni sui prelievi all’ATM: 1,24 per le banche online e 1,98 per le tradizionali.

Conclusioni

Nel complesso tendendo conto della situazione economica attuale, con l’inflazione che continua a salire, è opportuno riflettere molto bene se scegliere un investimento o un piano di risparmio. Tenendo conto delle varie opzioni a disposizione sia di Poste sia delle banche.

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