Sono molteplici i vantaggi riservati alle persone con disabilità e ai loro familiari. Tra questi, rientrano il Bonus barriere architettoniche e i prestiti a fondo perduto.
La nuova Legge di Bilancio ha confermato la detrazione IRPEF al 75% delle spese affrontate per eliminare le barriere architettoniche dagli edifici. L’importo interessato dalla detrazione va ad un minimo di 30 mila euro ad un massimo di 50 mila, in base all’immobile oggetto degli interventi edilizi.
I disabili, inoltre, che hanno bisogno di risorse economiche, hanno diritto a richiedere finanziamenti a fondo perduto. Scopriamo, dunque, in cosa consistono tali misure, a chi sono riservate e quali sono i requisiti per ottenerle.
Non perdere il seguente approfondimento: “Bonus barriere architettoniche, c’è il rischio di perdere l’accesso alle misure: attenzione alla cumulabilità“.
Bonus barriere architettoniche: a quanto ammonta il sussidio economico?
Una nostra Lettrice ha inviato il seguente quesito:
“Salve, si può accedere al Bonus barriere per istallare un ascensore esterno per un ragazzo down, con invalidità al 100% e Legge 104? Grazie mille.”
La Legge di Bilancio 2023 ha prorogato, fino al 31 dicembre 2025, il Bonus barriere architettoniche. Consente di ottenere la detrazione del 75% delle spese sostenute, dal 1° gennaio 2002 al 31 dicembre 2025, per effettuare lavori di rimozione degli ostacoli alla mobilità, in edifici già esistenti.
L’agevolazione spetta alle persone fisiche, agli enti, alle società di persone e alle società di capitali.
La cifra è suddivisa tra i beneficiari in 5 quote annuali di uguale importo e dipende dal tipo di edificio interessato dagli interventi edilizi. In particolare:
- 50 mila euro, per gli edifici unifamiliari o unità all’interno di costruzioni plurifamiliari indipendenti;
- 40 mila euro (moltiplicati per il numero delle unità immobiliari dell’edificio), nel caso di immobili formati da 2 a 8 unità;
- 30 mila euro (moltiplicati per il numero degli immobili), per gli edifici composti da più di 8 unità.
Il Bonus barriere architettoniche è compatibile con la detrazione al 50% del Bonus ristrutturazione e con il Superbonus.
Quali interventi è possibile svolgere con il Bonus barriere architettoniche?
Come già anticipato, la detrazione del 75% spetta solo per i lavori sugli edifici finalizzati a migliorare la mobilità interna ed esterna dei soggetti disabili.
Gli interventi realizzabili con il Bonus, dunque, sono i seguenti:
- abolizione delle barriere architettoniche, ad esempio, l’installazione di ascensori e montacarichi;
- realizzazione di meccanismi che, attraverso la comunicazione, la robotica e la tecnologia, aiutino mobilità interna ed esterna delle persone invalide;
- sostituzione di gradini con rampe;
- automazione degli impianti finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche e alle eventuali spese di smaltimento e bonifica dell’impianto sostituito.
Il Bonus è fruibile anche per edifici privati e case popolari e di edilizia convenzionata.
Per ricevere il Bonus barriere architettoniche, è sufficiente specificare la spesa nella Dichiarazione dei redditi e, in tale caso, la detrazione spetta per 5 anni. Il beneficio economico, tuttavia, può essere ottenuto anche tramite lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Finanziamento a fondo perduto: in cosa consiste?
Un nostro Lettore chiede chiarimenti in relazione al seguente dubbio:
“Buongiorno, come posso richiedere una piccola somma a fondo perduto per mia moglie, che ha l’indennità di accompagnamento e gode della Legge 104? Grazie in anticipo.”
Le persone affette da disabilità grave possono accedere a determinate tipologie di finanziamenti a fondo perduto. Tali prestiti sono accordati da Enti statali, regionali, provinciali e comunali e, in pratica, non prevedono l’obbligo di restituzione né il versamento degli interessi. In più, non bisogna apporre specifiche garanzie.
Per i prestiti erogati dalle banche, invece, il richiedente deve presentare delle garanzie e sottostare ad un determinato tasso di interesse, che varia in base al rischio di recuperare la cifra oggetto del finanziamento.
Si tratta, quindi, di una straordinaria opportunità per le persone svantaggiate che, nella maggior parte dei casi, devono affrontare spese ingenti, ma non ne hanno la possibilità economica.
Per ottenere i finanziamenti a fondo perduto bisogna partecipare ai bandi che vengono promossi dai vari Enti. Consigliamo, dunque, al nostro Lettore di informarsi tramite il sito della propria Regione e Comune di residenza o di contattare le associazioni di categoria per disabili.
Tra i finanziamenti a fondo perduto riconosciuti dalla Comunità Europea, particolarmente importante è il Fondo Sociale Europeo, che ha lo scopo di ridurre l’emarginazione sociale ed incrementare l’inclusione.
Al momento, risultano attivi i seguenti progetti:
- Fondo per le non autosufficienze;
- Fondo per le persone che rientrano nello spettro autistico;
- Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità;
- Fondo per l’accessibilità turistica.
Ciascuno di questi Fondi è accessibile partecipando a specifici progetti, attraverso bando di concorso.
Potrebbe interessarti anche il seguente approfondimento: “Legge 104 e finanziamento a fondo perduto per disabili: una straordinaria opportunità da non lasciarsi sfuggire“.
Chi può usufruire dei finanziamenti?
I finanziamenti a fondo perduto sono riservati solo a determinate categorie di soggetti. È, innanzitutto, necessario che ai disabili richiedenti sia stata riconosciuta l’invalidità civile da parte di una Commissione medica dell’ASL integrata da un medico dell’INPS.
Per l’adesione ad alcuni bandi, poi, può essere stabilita una determinata percentuale di invalidità.
Sulla base del progetto al quale si aderisce, si possono coprire una serie di spese, ad esempio l’adeguamento degli immobili di proprietà, per l’abolizione delle barriere architettoniche.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.