Il modello 730 è utilizzato dai pensionati e lavoratori dipendenti per comunicare all’AdE la situazione dei redditi percepiti nell’anno precedente.
In questo modo il contribuente può versare correttamente le imposte dovute oppure, ottenere un rimborso.
Il contribuente nel 730 può inserire le spese deducibili e detraibili riferite all’anno precedente per se stesso o per i suoi familiari fiscalmente a carico. Per familiare a carico si intende quando il suo reddito è inferiore o uguale a 2.840,51 euro (il reddito si considera al lordo degli oneri deducibili). La normativa prevede una sola eccezione e riguarda i figli con un’età non superiore a 24 anni, che abbino un reddito uguale o inferiore a 4.000 euro.
Novità 730 2023: spese sanitarie detraibili
Per le spese inserite nella dichiarazione dei redditi annuale (730 o Redditi) è riconosciuta una deduzione dal reddito totale dichiarato o una detrazione dall’imposta da versare. Il modello 730 può essere compilato attraverso le proprie credenziali collegandosi sul sito dell’Agenzia delle Entrate, oppure, mediante ai CAF centri di assistenza fiscale.
Tipologia delle spese sanitarie
Un nostro lettore ci chiede quali tipologie di spese sanitarie possono essere detraibili nel 730 dell’anno 2022 e se ci sono stati cambiamenti per quanto riguarda il rimborso.
Le spese mediche danno diritto alla detrazione del 19% sull’importo che supera la spesa minima di 129,11 euro. Si riferiscono a visite mediche, effettuate da un medico generico o da un medico specializzato; acquisto di medicinali; analisi; terapie; trapianto di organi; cure termali; acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie. Inoltre, sono detraibili anche la fisioterapia, laserterapia.
La spesa sostenuta per l’acquisto dei medicinali deve essere certificata dallo scontrino, in cui vi è riportata la natura, la quantità, la qualità del prodotto e il codice fiscale dell’acquirente.
Rimborso 730: tempi diversi tra pensionati e dipendenti
Per quanto riguarda il rimborso del modello 730 i tempi sono differenti tra pensionati e lavoratori.
Se vi è il sostituto d’imposta, cioè, il datore di lavoro, il rimborso viene erogato in concomitanza dello stipendio del mese successivo, solo dopo che il datore ha ricevuto il prospetto di liquidazione. In mancanza di sostituti di imposta, e quindi attraverso il pagamento diretto da parte dell’Agenzia delle Entrate bisognerà attendere tra la fine dell’anno e gli inizi dell’anno prossimo, inoltre è fondamentale aver comunicato al momento della comunicazione il proprio codice iban ai fini dell’accredito, in caso contrario si dovrà aspettare l’assegno domiciliato.
Se si tratta di pensionati il rimborso sarà erogato sulla pensione del secondo mese successivo alla data di inoltro della dichiarazione dei redditi.
Conclusione
L’articolo 16bis del Decreto Fiscale numero 124/2019 stabilisce la relazione tra la dichiarazione dei redditi e il rimborso IRPEF, quindi, bisogna sempre considerare la data di presentazione della dichiarazione e i tempi di elaborazione del risultato per sapere quando arriverà il rimborso IRPEF.
Se si tratta di pensionati il rimborso sarà erogato sulla pensione del secondo mese successivo alla data di inoltro della dichiarazione dei redditi.