Una recente circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito del 30 gennaio fa il punto sul pensionamento agevolato dei lavoratori della scuola, tramite Opzione donna e Quota 103. Ricapitoliamo quali sono gli aspetti da considerare per non mancare l’appuntamento con il canale preferenziale per pensioni e uscita dal mondo del lavoro.
Tra le svariate centinaia di migliaia di lavoratori della scuola in Italia vi sono quelli che ormai sono prossimi alla pensione, ma vi sono anche quelli che possono accedere ai canali di prepensionamento agevolato – ed il riferimento va a Quota 103 e Opzione donna.
Ebbene proprio in riferimento a questi lavoratori vi sono istruzioni, regole e scadenze ad hoc per ciò che riguarda il pensionamento dal primo settembre prossimo grazie ai meccanismi appena citati.
Rimarchiamo subito che coloro che intendono utilizzare Quota 103 per andare in pensione in anticipo, e dunque dal 1° settembre 2023, debbono fare domanda di cessazione dal servizio entro il 28 febbraio prossimo. Nessuna variazione per quanto riguarda l’esercizio del diritto all’uscita anticipata con l’Opzione Donna, perché di riferimento sono le regole aggiornate per l’anno in corso, di cui si trova traccia nell’ultima legge di Bilancio 2023.
Vediamo allora un po’ più da vicino quali sono le cose da sapere per accedere alle pensioni scuola 2023 con Opzione donna o Quota 103. I dettagli.
Pensioni: in arrivo le istruzioni operative per il personale della scuola
Pensioni scuola 2023 con Opzione donna o Quota 103: la circolare ministeriale dello scorso 30 gennaio
Di fondamentale riferimento è la circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito n. 4814, avente ad oggetto le cessazioni dal servizio del personale scolastico dal primo settembre 2023, a seguito delle regole in tema di accesso al trattamento di pensione anticipata, di cui all’ultima manovra. Nel documento ministeriale si trovano importanti indicazioni operative e le integrazioni alla circolare n. 31924 del 8 settembre scorso.
In particolare, il personale scolastico che vuole usufruire delle citate misure dovrà presentare le relative istanze tramite il sistema Polis entro il prossimo 28 febbraio, usando le funzioni che saranno disponibili nell’ambito della sezione “Istanze Online” del sito.
In particolare le istanze Polis disponibili per le pensioni sono:
- Cessazioni On Line – personale docente, educativo, IRC e ATA – Quota 103;
- Cessazioni On Line – Dirigenti Scolastici – Quota 103;
- Cessazioni On Line – personale docente, educativo, IRC e ATA – Opzione donna;
- Cessazioni On Line – Dirigenti Scolastici – Opzione donna.
Nell’istanza per la cessazione i lavoratori del settore scuola dovranno anche esprimere la
volontà di interrompere il rapporto d’impiego / di non interrompere l’attività di lavoro, in ipotesi in cui venga acclarata la mancata maturazione dei requisiti. Tutte le citate domande valgono, per gli effetti, dal 1° settembre 2023, mentre resta confermato, anche per i dirigenti scolastici, il termine finale del 28 febbraio prossimo, per quanto riguarda la presentazione delle domande di dimissioni volontarie e delle altre tipologie di accesso al
trattamento pensionistico (D.M. n. 238 del 8 settembre 2022).
Pensioni scuola, Quota 103 e Opzione donna: alcune precisazioni
Ne abbiamo parlato spesso in questi mesi, ma giova riconsiderare il tema alla luce della sua importanza in chiave previdenziale. Ebbene, per quanto attiene a Quota 103, l’opzione consente di aver diritto alla pensione anticipata per chi matura entro il 31 dicembre 2023:
- un’età anagrafica di almeno 62 anni;
- un’anzianità contributiva minima, ovvero un ammontare di contributi regolarmente versati nel tempo, di almeno 41 anni.
Per quanto riguarda i lavoratori della scuola è da notare altresì che la pensione liquidata non potrà oltrepassare 5 volte il trattamento minimo previsto per l’anno in corso. Ma è vero che al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia – che ricordiamo essere 67 anni per il 2023/2024 – sarà poi messo in pagamento tutto l’ammontare della pensione spettante, secondo le regole ben note.
Come già altre misure di pensionamento anticipato ‘sperimentali’, anche Quota 103 è prevista per il solo 2023, ma vale comunque la regola della cristallizzazione del diritto secondo cui il meccanismo può essere usato anche successivamente da chi ad esempio volesse permanere in servizio altro anno ed andare in pensione appunto con Quota 103, ma nel 2024.
Altra forma di pensionamento anticipato e agevolato è Opzione donna, che permane anche quest’anno ma con requisiti rivisti e irrigiditi. Detto meccanismo pensioni consente alle donne, lavoratrici subordinate o autonome con almeno 35 anni di contributi, di andare in pensione nel 2023 una volta compiuti 60 anni o, in alcuni casi, anche solo 58 o 59. Deve trattarsi però di lavoratrici in specifiche condizioni o status (ad es. caregiver), altrimenti il beneficio non è concesso.
Sia per chi si avvale di Quota 103, sia per chi sfrutta Opzione donna per pensionarsi in anticipo, in ogni caso la scadenza per la richiesta di cessazione dal servizio è quella del 28 febbraio, con effetti dall’inizio dell’anno scolastico 2023/24. Ci riferiamo ovviamente ai lavoratori del settore scuola.
Domande pensioni all’Inps
Ricordiamo infine che, per la successiva presentazione delle richieste di pensione all’Inps si fa rinvio alle modalità di cui alla nota n. 31924 del 8 settembre scorso. Nella recente circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito si precisa altresì che, nella domanda per Opzione donna, messa a disposizione dall’istituto sul sito istituzionale, occorrerà dettagliare le specifiche condizioni soggettive per l’accesso.