Nel 2022 la legge 104 ha eliminato, tra l’altro, il limite di un solo referente all’assistenza per accedere alle agevolazioni.
Si tratta un grande passo avanti per i caregiver che assistono i familiari con disabilità: infatti in questo modo la cura e l’assistenza è divisa fra due persone.
Ne abbiamo parlato anche nel seguente articolo “Legge 104, addio al referente unico?” in cui si spiega cosa sta succedendo. Anche per il 2023 ci sono novità in merito a tale legge: aumentano i beneficiari per i congedi di due anni ed è stata rivalutata l’indennità di accompagnamento. Ecco i dettagli.
Legge 104: panoramica sulle novità per il 2023, per caregiver e lavoratori con disabilità
I lavoratori dipendenti con disabilità grave oppure che assistono familiari con una disabilità grave possono usufruire dei permessi legge 104 retribuiti. Ovviamente, la disabilità sia del lavoratore sia del familiare deve essere accertata secondo i requisiti presenti nell’articolo 3, comma 3 della suddetta legge.
I permessi ha subito un cambiamento che si può definire epocale grazie al decreto Conciliazione vita e lavoro. Infatti, dal 2022 i permessi mensili retribuiti possono essere riconosciuti a più caregiver aventi diritto, purché li sfruttino in maniera alternativa tra loro. Questa possibilità era esclusiva solo per i genitori con figli disabili minorenni, ora invece si applica a tutti gli aventi diritto.
Ricordiamo però le limitazioni da tener conto perché i permessi retribuiti della legge 104 non spettano ai lavoratori:
- a domicilio o con contratto domestico;
- agricoli con contratto giornaliero;
- autonomi;
- parasubordinati.
Gli interessati possono richiedere i permessi alternati solo se è presente il verbale della Commissione medica che ha accertato il grado di disabilità del familiare che poi dovrà essere attestato dall’INPS. In seguito, la copia del verbale sarà consegnata al datore di lavoro allegando alla comunicazione di permesso.
I permessi continueranno a non essere erogati, se il familiare con disabilità è ricoverato a tempo pieno in una struttura di lunga ricevendo assistenza continua. Si farà eccezione nei tre seguenti casi:
- stato vegetativo con prognosi infausta a breve termine;
- interruzione del ricovero per effettuare visite e terapie purché siano certificate;
- assistenza da parte di un genitore o di un familiare, purché il bisogno di presenza sia documentato.
Per un approfondimento sui permessi legge 104 si suggerisce la lettura della Guida sintetica su uno speciale diritto dei lavoratori.
Altre novità nel 2023
Altre due sono le novità inerenti alla legge 104. La prima è il congedo straordinario biennale che può essere richiesto anche dal convivente di fatto anche se la convivenza è iniziata dopo la richiesta del congedo. Attenzione però perché questi permessi li possono chiedere esclusivamente i caregiver e non il lavoratore.
Inoltre, a partire dal 1° gennaio 2023 c’è stata la rivalutazione (perequazione del 7,3%) con un aumento dei trattamenti pensionistici e assistenziali. Quindi, gli aumenti interessano anche le indennità di accompagnamento per gli invalidi civili. Di conseguenza, l’assegno passa da 529,94 a 568,58 euro: un incremento di 38,68 euro mensili in più.