Da quando la FIAT ha assemblato l’ultimo motore FIAT Fire, acronimo di Fully Integrated Robotized Engine, è accaduto di tutto.
In questi tempi duri gli italiani avrebbero avuto bisogno del Fire per risparmiare alla guida delle FIAT. Il marchio del Lingotto ha sempre rappresentato un porto sicuro, dando la possibilità di guidare auto pratiche ed economiche. Non è un caso che FIAT 500, Panda e Lancia Ypsilon siano ancora tra le vetture più acquistate nel Belpaese.
La transizione elettrica sul piano economico non è sostenibile alle nostre latitudini. Secondo una analisi della Banca d’Italia il 77% della popolazione italiana sul conto ha una cifra inferiore a 12.500 euro. Si è partiti dal presupposto che le poche persone che potrebbero, in teoria, acquistare una nuova vettura full electric siano interessati a questa tecnologia. Chi è abituato da una vita ai motori termici, difficilmente, si lancerà in vecchiaia ad un cambio così radicale. Per ora la FIAT ha deciso una strategia attendista. Al di là dell’e-Doblò, la casa piemontese ha lanciato sul mercato solo la 500 alla spina.
Una scelta ben congeniata, facendo leva su una best seller. La 500 ha radici culturali profonde, rappresentando un veicolo storico. Un ponte tra passato, presente e futuro. Lo scatto della versione elettrica è di quelli da tenersi stretti al sedile, ma il peso dell’auto è impressionante. Secondo i dati emersi, la batteria più grande, quella da 42 kWh, ha un peso di 295 kg, per un peso complessivo in ordine di marcia compreso tra i 1.365 e i 1.405 kg. Vi renderete conto che una utilitaria dovrebbe presentare un carico di 300 kg in meno. Tutto ciò ha una incidenza anche sull’agilità del mezzo.
Quanto mancheranno i cari vecchi motori quando ci troveremo a festeggiare il capodanno del 2035. I termici rischieranno l’estinzione, almeno in Europa. Le auto nuove a diesel, benzina e GPL non potranno essere più vendute nell’UE dal 2035. Considerati i costi energetici attuali, immaginate una ricarica di una batteria quanto verrà a costare tra 12 anni. L’alimentazione a gas, invece, rappresenta una soluzione validissima per limitare i costi, soprattutto a seguito dei rialzi alla pompa del diesel e della benzina. Nuova FIAT Panda in arrivo? Ecco un modello speciale.
FIAT Fire, la fine di un’era
Nella maggior parte delle famiglie italiane dove si spacca l’euro, nella scelta di una nuova auto la voce costi ha una importanza determinante. Non è un caso che in tanti abbiano scelto di trasformare la propria vettura, adottando la tecnologia a GPL o a metano, investendo una cifra tra gli 800 e i 2000 euro. Nonostante i rincari, un pieno di gas non è paragonabile a quello di un motore a benzina o diesel. Ad oggi rappresenta il metodo migliore per chi deve spostarsi di continuo in auto per lavoro.
Il preconcetto della pericolosità delle auto a gas, inoltre, non ha aiutato la diffusione sulle nostre strade. Il serbatoio del GPL, per di più, va cambiato ogni 10 anni ad un costo di almeno 500 euro, mentre nel caso del metano le bombole vanno attenzionate ogni 4 anni. Il numero dei distributori è rimasto molto limitato. Per tante ragioni, il 7 maggio 2020, a Termoli è stato prodotto l’ultimo motore Fire. Toro, il pick-up secondo Fiat: guardate che bestione.
Il Fully Integrated Robotized Engine è stato un istituzione per la FIAT. Il 4 tempi alimentato a benzina con 4 cilindri in linea verticale e distribuzione ad asse a camme in testa a 8 (monoalbero) o 16 valvole (bialbero) a disposizione trasversale anteriore fu realizzato nel 1985 dalla casa torinese, per la prima volta, sulla Autobianchi Y10. Gli appassionati della FIAT, oggi facente parte del Gruppo Stellantis, sono rimasti spiazzati. Nella famiglia dei motori è arrivato il Firefly, ma il FIRE è stato un fondamento del brand degli Agnelli. Il futuro è una pagina bianca tutta da scrivere, ma un pezzo di storia ha abbassato la saracinesca.