La nuova Legge di Bilancio dovrebbe porre dei cambiamenti per la pensione Opzione donna, poiché ha ridotto di molto la platea delle donne
Nella riunione del 13 febbraio 2023, il Governo ha considerato la possibilità di assicurare alle donne un anticipo dell’uscita di 4 mesi per ogni figlio, nel massimo di un anno al netto di Opzione Donna.
Durante l’incontro si è discusso sulla nuova possibilità di uscire dal lavoro anticipando di 4 mesi per ogni figlio, per tutte le forme pensionistiche che sono volte alle donne
La Legge di Bilancio 2023 dovrebbe porre dei cambiamenti per l’Opzione donna, la quale ha ridotto di grosso la platea delle donne possibili beneficiarie.
Calderone incontra il Movimento Opzione donna: per la futura proroga
Maria Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il giorno 14 febbraio 2023 ha incontrato Teresa Ginetta Caiazzo e Lucia Rispoli, i rappresentanti del Movimento opzione donna.
Il contenuto dell’incontro si è concentrato sull’argomento dell’accesso al lavoro, sulla situazione pensionistica delle donne e sulla proroga di Opzione Donna.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha ritenuto valido l’estensione del pubblico femminile destinatarie dell’anticipo pensionistico.
Durante l’incontro si è posta la concentrazione su una parte di difficoltà dell’attuazione delle donne beneficiarie. Per disporre subito un accordo, è stata subito disposta una negoziazione con l’istituto Nazionale della Previdenza Sociale, con tanto di circolare.
Il ministro Calderone ha esposto: “Un incontro molto cordiale: il mio impegno è quello di dare una risposta certa prima possibile”. Nella giornata del 14 febbraio 2023 è iniziato un vero e proprio raffronto duraturo nel tempo, considerato che l’opzione donna dispone una situazione vasta e la probabilità di andare in pensione considerando una vita contributiva non equiparabile a quella degli uomini.
Opzione donna: cambiamenti nella Legge di Bilancio 2023
L’Opzione Donna è stata completamente cambiata dalla Legge di Bilancio 2023.
L’età anagrafica è di 60 anni sia per le dipendenti che per le autonome, vi è una riduzione di quest’ultima in presenza di figli, massimo di 2 anni.
Aver maturato almeno 35 anni di contribuzione, non è considerata quella figurativa per malattia e disoccupazione.
La decorrenza avviene dopo la maturazione dei requisiti:
- trascorsi i 12 mesi per le dipendenti;
- trascorsi i 18 mesi per le autonome.
Per il personale scolastico le domande possono essere presentate dal 1° al 28 febbraio 2023, con decorrenza 1°settembre 2023.
La pensione è calcolata in base al sistema contributivo e le caratteristiche del sistema retributivo.
L’ integrazione al trattamento minimo è previsto ovviamente dove ci siano i requisiti necessari.
Nuovi requisiti e vincoli che riducono la platea dei beneficiari
La caratteristica che riduce la platea delle donne possibili beneficiarie è che debbano soddisfare uno dei seguenti requisiti:
- assistenza a un parente affetto da disabilità da almeno 6 mesi;
- essere state riconosciute disabili almeno al 74%;
- trovarsi licenziate
- dipendente di aziende in crisi, in questo caso basta avere 58 anni senza considerare il numero di figli.
Ai fini del diritto dell’Opzione Donna può essere considerato:
- il regime di computo nella Gestione Separata;
- il regime di cumulo;
- totalizzazione.