Le auto a GPL vanno anche a benzina? Ecco svelata la verità

Due milioni e mezzo di italiani hanno scelto di viaggiare su un’auto a GPL, ma possono partire anche a benzina? Vediamoci chiaro.

In una realtà sempre più opprimente, con prezzi della benzina e del diesel alle stelle, una fetta consistente di automobilisti italiani ha scelto il GPL. Il risparmio economico sta diventando una ossessione, ma anche una scelta obbligata. Con la benzina servita a oltre 2 euro, pare logico che chi deve percorrere centinaia di km al giorno pensi ai consumi e non alla prestazioni.

Auto GPL (Adobe Stock)
Auto GPL (Adobe Stock)

Negli ultimi anni sono emerse clamorose difficoltà finanziarie per la maggioranza della popolazione. Un tempo, probabilmente, non si sarebbero neanche fatti troppi ragionamenti sui consumi dei veicoli, ma le ultime vicende sociali e politiche hanno sconvolto lo scenario interno. La spinta green è diventata sempre più pressante anche alle nostre latitudini. Dal 2035 vi sarà uno stop totale alle vendite dei motori termici, ma va ricordato che un impianto a GPL emette nell’atmosfera il 10% in meno di anidride carbonica.

Dati che finiranno per essere spazzati via dall’arrivo delle EV. GPL sta per Gas di Petrolio Liquefatti. Non ci sarà più spazio per questa soluzione dal 2035, dato che nessuna tipologia di vettura, nemmeno le ibride, potranno emettere gas nocivi. Secondo gli accordi europei l’obiettivo è emettere il 55% di emissioni nocive in meno rispetto agli anni precedenti. La mancata diffusione delle auto a GPL è una naturale conseguenza. Nonostante la auto a metano e GPL interessino a molti, non potranno avere una grandi volumi di vendita nei prossimi tempi.

Le teorie sulla loro pericolosità, del resto, non hanno accresciuto le vendite. Gli italiani sono sempre più incastrati in un presente di crisi e un futuro incerto. Lo stato dei fatti ha generato, negli ultimi 3 anni, dei cali di vendite mostruosi. E’ logico che anche chi ha dei risparmi da investire si trovi in una posizione di incertezza. La carenza di componenti e i tempi dilatati per la consegna delle nuove vetture non hanno fatto altro che incancrenire, ulteriormente, la piaga.

Il vantaggio delle GPL

Sul piano dei consumi è una scelta giustissima. E i vantaggi rispetto alle auto, esclusivamente, a benzina o diesel non sono finiti. Le vetture a GPL, infatti, hanno una doppia alimentazione, ovvero benzina e gas, più raramente, diesel e gas. Chi sceglie questa tipologia di auto consuma una minima quantità di benzina. Una macchina a GPL si avvia con l’alimentazione a benzina per riscaldare il motore.

Una volta raggiunti i 30 / 40 gradi parte l’alimentazione a GPL. Quindi si consumerà una minima quantità di benzina, senza esborsi altissimi. Dietro alla soluzione c’è una spiegazione tecnica. Determinati impianti a GPL sono ideati per consumare piccole quantità di benzina anche mentre viaggiano a GPL. Le vetture più moderne, infatti, bruciano benzina solo all’avvio e ad alte velocità. Fiat copiata dalla Toyota? Un nuovo modello è uguale alla Panda.

I motori termici, invece, sono realizzati per funzionare con carburanti più oleosi del GPL. Le auto a GPL possono presentare in automatico le extrainiezioni. Ogni due pieni di GPL è sempre consigliato guidare per circa 30 chilometri a benzina. Una alternanza può solo portare giovamento al motore. Ogni veicolo deve essere utilizzato nel modo più corretto possibile, proprio per tenere tutto in regola, anche in merito ai consumi. FIAT, arrivato il clamoroso stop: la notizia ha sconvolto gli appassionati.

Vi suggeriamo di avere il serbatoio sempre pieno a metà allo scopo di evitare che la benzina ristagni per lunghi periodi. Fate dei ribocchi frequenti nell’arco di un anno. Almeno ogni tre mesi è consigliabile e optate sempre per la benzina di maggiore qualità. In questo modo il vostro impianto vi durerà a lungo, almeno sino al 2035.

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