Partiamo alla scoperta dei Bonus dedicati ai genitori divorziati con figli a carico nel 2023. Il contributo ha vita breve, non c’è tempo da perdere!
Dal 1° febbraio al 31 marzo sarà possibile richiedere il contributo per genitori divorziati disoccupati o monoreddito che si prendono cura di figli con disabilità.
In Italia ci sono tante famiglie sotto la soglia di povertà che faticano a dar da mangiare o vestire i propri figli. La disoccupazione rimane un problema da non sottovalutare nonostante l’ampia offerta di posti di lavoro che presuppongono, però, un curriculum di tutto rispetto. Parimenti le basse retribuzioni sono causa di problemi economici familiari, soprattutto quando a lavorare è un solo genitore. Non parliamo, poi, del caso in cui la famiglia risulti composta unicamente da un genitore con uno o più figli. Occuparsi della casa, del lavoro, delle necessità quotidiane dei bambini – specialmente se molto piccoli – presuppone un impegno economico e non solo oneroso. Se un figlio ha un’invalidità e necessita, dunque, di maggiore assistenza le problematiche sono ancora maggiori. In tutto questo interviene lo Stato con l’attivazione di Bonus e agevolazioni volte a sostenere i cittadini in difficoltà. Le persone con invalidità sono aiutate dalla Legge 104 ma ci sono anche altri contributi da poter richiedere come quello in scadenza il 31 marzo 2023.
Genitori divorziati con figli a carico, il contributo da richiedere subito
In risposta ad un lettore che domanda “Vorrei sapere che Bonus ci sono per un papà divorziato con una figlia minorenne disabile al 100% a carico e monoreddito” presentiamo il Contributo in favore dei genitori disoccupati o monoreddito, con figli con disabilità. Previsto dalla Legge di Bilancio 2021, il Bonus è richiedibile dal 1° febbraio 2023 al 31 marzo 2023. La domanda dovrà essere inoltrata all’INPS tramite canale telematico – accedendo al portale ufficiale con credenziali digitali – oppure chiamando il Contact center (803 164 da fisso e 06 164 164 da mobile) o rivolgendosi ad un Ente di Patronato. Per i cittadini che hanno SPID, CIE o CNS la procedura prevede l’accesso al menu “Prestazioni e servizi”, poi “Servizi” e “Contributo genitori figli con disabilità”.
I dettagli della prestazione sono chiariti nel messaggio numero 422 del 27 gennaio 2023. Il richiedente dovrà indicare nella domanda il codice fiscale del figlio o dei figli con disabilità per i quali è richiesto il contributo. Occorrerà scegliere anche la modalità di pagamento tra bonifico domiciliato presso Ufficio Postale e accredito su IBAN (conto correnti bancari, postali, carte prepagate, Libretti). Una volta accolta la domanda, il genitore richiedente riceverà mensilmente l’aiuto dello Stato.
Nel messaggio l’INPS sottolinea come l’accesso alla misura sia strettamente legato alla presentazione della DSU e dell’ISEE in corso di validità. A tal proposito ricordiamo che lo scorso 31 dicembre è scaduto l’ISEE 2022 e che è ora necessario procedere con il calcolo dell’ISEE 2023.
Requisiti di accesso alla misura
Iniziamo con il dire che il contributo spettante ai genitori divorziati con figli disabili a carico è fino a 500 euro al mese. Nello specifico, l’importo di 500 euro sarà erogato qualora i figli con percentuale di invalidità superiore al 60% siano più di due. Scenderà a 300 euro con due figli invalidi sopra il 60% e a 150 euro con un solo figlio disabile più del 60%. Condizione necessaria per l’accesso alla misura, dunque, è avere un figlio con invalidità superiore al 60%. Il limite ISEE è fissato a 3 mila euro.
Ribadiamo che il figlio dovrà essere fiscalmente a carico ossia avere un reddito inferiore a 2.840,51 euro oppure 4 mila euro se minore di 24 anni. Per quanto riguarda i requisiti del genitore, poi, questo dovrà essere disoccupato ossia senza impiego oppure con un lavoro che prevede una retribuzione inferiore a 8.145 euro se dipendente o 4.800 euro se autonomo. In alternativa, possono avanzare richiesta di contributo anche i genitori monoreddito. Si intendono coloro che ricavano tutto il reddito da un’unica attività lavorativa anche se con più datori di lavoro oppure che percepiscono un trattamento pensionistico previdenziale. Nel conteggio del reddito non incide la prima casa di abitazione né altri trattamenti assistenziali.
Possono fare domanda dei 500 euro (o 150 o 300 euro), poi, i nuclei familiari monoparentali ossia caratterizzati dalla presenza di un solo genitore con uno o più figli disabili a carico.
Modalità di erogazione del contributo per genitori divorziati
Una volta inoltrata domanda, l’INPS verificherà l’istanza e accorderà o meno il Bonus (i risultati sono visionabili nella sezione “Ricevute e provvedimenti” all’interno dell’area personale MyINPS). Le somme verranno erogate direttamente sul conto del genitore secondo le modalità indicate in fase di compilazione della richiesta. Le risorse messe a disposizione per il 2023 sono di 5 milioni di euro. Potrebbero non essere sufficienti per coprire tutte le richieste. In questo caso verrà data priorità a chi presenta un ISEE più basso.
A parità di ISEE otterrà il beneficio gli appartenenti ad un nucleo familiare con un figlio che presenta una disabilità di grado grave e poi alle famiglie con uno o più figli con disabilità media. Da sapere, poi, che il Bonus non concorre alla formazione del reddito e che è cumulabile con il Reddito di Cittadinanza. Il sussidio è ancora richiedibile per l’anno in corso. Sparirà solamente nel 2024.
In conclusione ricordiamo che il contributo decadrà immediatamente in caso di decesso del figlio con disabilità, qualora decadesse la responsabilità genitoriale e in caso di affidamento del figlio a terze persone. Naturalmente si dovrebbe dire addio alla prestazione anche se i requisiti di accesso citati in precedenza dovessero venire meno.