A partire dal mese di settembre 2023 saranno esclusi circa 846 mila i percettori del reddito di cittadinanza.
Ci sono però dei requisiti che fanno in modo da mantenerne il beneficio.
Un nostro lettore ci pone il seguente quesito: “Salve, vi scrivo perché sono un percettore di reddito di cittadinanza, ho 51 anni e sono invalido al 55%, ho il collocamento mirato. Ho la prescrizione della cannabis terapeutica perché soffro di una malattia rara, per la quale c’è un d.l. per renderla altamente invalidante. Con questo profilo non so né io né il C.P.I. che lavoro potrei fare. Andrò sotto i ponti?”
Cosa succederà ai percettori di RDC?
I soggetti che si trovano in una fascia d’età compresa tra i 18 e i 59 anni saranno considerati occupabili e obbligati a seguire 8 mesi di corsi di formazione.
I beneficiari che si trovano in una fascia di età tra i 45 e 49 anni circa la metà si troveranno senza Reddito di Cittadinanza.
La maggior parte dei percettori del Reddito di Cittadinanza si trovano nel Sud Italia e sono coloro più soggetti al taglio del beneficio così come previsto dalla riforma Meloni.
I soggetti che perderanno il RDC sono i “Neet”, cioè coloro che non hanno lavoro e non lo cercano, rientrano coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e 29 anni. I giovani disoccupati che si ritrovano con un livello di istruzione un po’ più alta rispetto ai coetanei perderanno l’RDC. Si parla delle persone “occupabili” che riceveranno un sussidio per i primi otto mesi di quest’anno, quindi, fino ad agosto compreso.
Chi non perderà il beneficio del Reddito di cittadinanza?
Sono escluse al taglio del beneficio del RDC le donne incinte e i soggetti che hanno meno di 18 anni o più di 59. Inoltre, anche coloro e che nel nucleo familiare hanno almeno un minore, un disabile o un ultrasessantenne.