Reddito di Cittadinanza, tra 7 mesi sarà il caos: cosa accadrà agli occupabili senza lavoro

Il post Reddito di Cittadinanza potrebbe riservare uno scenario apocalittico. Cosa accadrà a tutti gli occupabili che non hanno trovato lavoro?

Sette mesi per trovare un’occupazione oppure dodici mesi per i non occupabili per passare, poi, ad una diversa misura.

Reddito di Cittadinanza
InformazioneOggi.it

L’addio al Reddito di Cittadinanza è sempre più vicino. La Legge di Bilancio 2023 ha stabilito che la misura dovrà sparire per tutti entro il 2024 e dopo sette mesi di erogazioni nell’anno in corso per gli occupabili. I cittadini percettori di RdC stanno iniziando a preoccuparsi. Le paure riguardano i problemi economici che avranno una volta che il sussidio non verrà più corrisposto pur non avendo ancora trovato un lavoro. D’altronde se non sono stati sufficienti tre anni per “sistemarsi” i sette mesi a disposizione risultano piuttosto ristrettivi. Le nuove regole della manovra fiscale stabiliscono che tutti gli occupabili siano chiamati a partecipare a corsi di formazione di minimo sei mesi per allargare le proprie competenze professionali. La domanda è “questi corsi si stanno realmente svolgendo e frequentando”? E se pur ottenendo un attestato il lavoro non arriva lo stesso? Insomma il futuro è incerto per il 38,5% dei percettori del Reddito di Cittadinanza di oggi. Parliamo di un numero cospicuo di famiglie che potrebbero veder precipitare in un attimo la sicurezza economica.

Reddito di Cittadinanza, l’addio tra sette o dodici mesi?

In redazione sono giunti tre quesiti relativi al Reddito di Cittadinanza. Cominciamo rispondendo al lettore che chiede “Sono single e ho 65 anni, avrò diritto all’RdC per dodici mensilità?“. La Legge di Bilancio 2023 ha stabilito che la durata massima della misura nell’anno in corso sarà di sette mesi per gli occupabili e di diciotto mesi per i nuclei familiari con minori, persone invalide e over 60. La risposta, dunque, è semplice. Il lettore 65enne continuerà a ricevere il sussidio al reddito per diciotto mesi. La Pensione di Cittadinanza, dunque, non ha subito alcuna modifica.

Gli occupabili devono sapere, poi, che hanno degli obblighi da rispettare per continuare a ricevere l’RdC per sette mesi. Dovranno essere inseriti nei citati corsi di formazione e riqualificazione professionale. La frequenza – una volta ottenuta l’assegnazione – è obbligatoria o si perderà il diritto alla prestazione. I percettori tra i 18 e i 29 anni che non hanno terminato la scuola dell’obbligo, poi, dovranno iscriversi e frequentare percorsi di istruzione di primo livello.

Inoltre, per continuare a mantenere l’RdC, i percettori dovranno partecipare a progetti utili per la collettività nel Comune di residenza. Da non dimenticare, poi, che rifiutando anche una sola offerta di lavoro la misura sparirà.

Cosa accadrà agli occupabili che non troveranno lavoro

Due diverse lettrici hanno posto un quesito simile. La prima chiede “Una donna di 52 anni che vive sola e disoccupata con un affitto di 550 euro al mese più settanta di condominio, separata e senza lavoro come farà?“. Il problema avanzato dalla seconda lettrice è “Ho 53 anni e sono sola, percepisco il Reddito di Cittadinanza. Se non troverà lavoro entro agosto e non mi chiameranno a fare i corsi di formazione obbligatori per migliorare le mie competenze come farò a vivere? Non ci sarà la possibilità per gli occupabili che non avranno trovato lavoro di mantenere il sussidio?“.

L’intento del Governo è sostituire l’RdC con misure più efficaci. Da una parte si intende rafforzare le politiche attive del lavoro, dall’altra attivare interventi concreti di contrasto alla povertà. Obiettivi onorevoli ma al momento tutto tace. Come le lettrici hanno sottolineato, ad agosto gli occupabili perderanno la misura e probabilmente gran parte dei 500 mila percettori sarà ancora senza lavoro.

Nessun protocollo di intesa, infatti, è ancora giunto in relazione al conseguimento dell’obbligo scolastico. I corsi di potenziamento non sono partiti, i Centri per l’Impiego si trovano nella stessa situazione di sempre e procedendo in questo modo sarà una tragedia estiva quella che coinvolgerà i cittadini che al momento vivono di RdC.

Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, salverà i percettori di Reddito di Cittadinanza?

I percettori di RdC devono compilare un modulo secondo le indicazioni della manovra fiscale. Si tratta della Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro che fino al 2022 andava presentata entro trenta giorni dal riconoscimento della misura oppure al momento dell’iscrizione presso un Centro per l’Impiego.

Con la Legge di Bilancio 2023 ci sono nuove regole da rispettare. Contemporaneamente alla presentazione della domanda all’INPS occorrerà inoltrare anche la Did. Se la domanda non conterrà tale modulo verrà considerata nulla e il richiedente non riceverà il sussidio. Presentando la Dichiarazione si potranno iniziare a ricevere offerte di lavoro – non necessariamente in linea con il proprio profilo professionale. Il rifiuto non è ammesso o si perderà gradualmente la prestazione prima con un taglio poi con la sospensione.

La Did dovrà essere inviata anche in caso di perdita del lavoro o di disoccupazione per poter accedere al mondo del lavoro. La compilazione può svolgersi telematicamente oppure rivolgendosi ai Centri per l’Impiego, CAF e patronati.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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