Il d.lgs. 105 del 30 giugno 2022 prevede la modifica dell’art.33, comma 3, legge 104/92, con la conseguenza dell’eliminazione del referente unico che assiste il familiare disabile grave.
La novità mira a mettere in pratica i dettami della direttiva UE sulla conciliazione vita lavoro, ma vale anche per uno specifico caso pratico? Scopriamolo insieme.
In tema di legge 104 le questioni pratiche non mancano, ma a ben vedere – tenuto conto delle modifiche normative avutesi lo scorso anno – le risposte sono agevolmente ottenibili.
Pensiamo ad esempio al caso di due fratelli (o sorelle) insegnanti a scuola o comunque lavoratori: possono entrambi assistere il genitore disabile grave in virtù della legge 104 aggiornata, oppure no?
La questione merita sicuramente un chiarimento, perché potrebbero essere in tanti a trovarsi in una situazione come questa: che cosa è cambiato con l’addio al referente unico? Quali regole valgono attualmente in tema di permessi legge 104? Scopriamolo insieme nel corso di questo articolo.
Addio al principio del referente unico legge 104: cosa è cambiato lo scorso anno? Il contesto di riferimento
Nel corso del 2022, le regole in tema di permessi 104 hanno subìto una sostanziale modifica perché è venuta meno la regola del referente unico. Ciò significa che, a partire dal 13 agosto dello scorso anno, possono fare richiesta di assistenza anche più lavoratori per un unico familiare con disabilità acclarata. Lo ha indicato l’istituto di previdenza in un messaggio ad hoc, il n. 3096 del 5 agosto 2022.
Ricordiamo che, con la locuzione referente unico si fa riferimento al soggetto che si assumeva il ruolo di prestare assistenza al soggetto con disabilità, avvalendosi di varie tutele e agevolazioni.
La novità sono giunte in attuazione della direttiva UE sulla conciliazione vita-lavoro. Il decreto legislativo n. 105 del 30 giugno scorso ha così previsto significative novità nell’ambito dei permessi legge 104 e del congedo straordinario, che attengono ai soggetti che potranno fare richiesta e fruire delle tutele per l’assistenza a disabili gravi.
In particolare, il citato decreto legislativo del 30 giugno 2022 ha modificato quanto indicato dall’art. 33 della legge 104, eliminando il principio del referente unico dell’assistenza al familiare con handicap grave.
Nel messaggio INPS dello scorso agosto, sopra citato, si indica che, se nel sistema anteriore il diritto ai permessi 104 era assegnato soltanto ad un lavoratore subordinato, con l’addio al referente unico le regole cambiano perché:
- nel rispetto del limite dei tre giorni retribuiti, i permessi 104 per l’assistenza allo stesso soggetto con disabilità grave potranno essere riconosciuti su richiesta a più soggetti tra gli aventi diritto;
- detti soggetti potranno beneficiane in modo alternativo.
Il caso dei figli docenti fratelli che intendono assistere il genitore: quali diritti hanno oggi?
Ebbene, in questo contesto in cui non c’è più la figura giuridica del referente unico, è conforme alla legge 104 la situazione per cui due figli docenti, possono assistere tutti e due – alternativamente – il genitore in situazione di disabilità grave.
Perciò alla domanda di cui in apertura, non possiamo che rispondere in modo positivo. Il d.lgs. 105 del 30 giugno 2022 è andato, come accennato, a modificare l’art.33, comma 3, della legge 104, cancellando la figura giuridica del referente unico chiamato ad assistere il parente in stato di gravità. Dunque la novità dello scorso anno permette, per esempio, il godimento dei 3 giorni mensili di permesso retribuito con copertura della contribuzione figurativa, per assistere il genitore in stato di disabilità grave a due fratelli – o due sorelle – che esercitano attività di insegnamento come lavoro. Perciò anche in questa specifica situazione dei due fratelli docenti, o delle due sorelle, varranno le nuove regole sopra indicate.
Nel citato decreto legislativo si trova infatti indicato che fermo restando il limite complessivo di tre giorni di permesso mensile concessi per assistere lo stesso individuo con disabilità in stato di gravità, il relativo diritto legge 104 può essere assegnato, su domanda, a più soggetti tra quelli aventi diritto, che possono sfruttarlo in via alternativa tra loro, e dunque assistendo il familiare ‘a rotazione’.
Non solo. Il dipendente può prestare assistenza verso più soggetti con disabilità in situazione di gravità, a patto che si tratti:
- del coniuge o della parte di un’unione civile;
- o del convivente di fatto;
- o ancora di un parente o affine entro il primo grado o entro il secondo grado laddove i genitori o il coniuge della persona disabile grave abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anch’essi colpiti da patologie invalidanti o siano morti o mancanti.
Conclusioni
Non vi sono perciò dubbi a riguardo: in virtù delle modifiche normative dello scorso anno, che hanno inteso favorire la miglior conciliazione vita-lavoro, due fratelli docenti possono assistere il genitore, secondo le regole aggiornate in tema di permessi legge 104 e sicuramente più elastiche del recente passato – a seguito dell’abolizione del principio del referente unico.
Ribadiamo che la legge oggi non pone divieti in tal senso ed anzi permette a due fratelli che insegnano a scuola e che hanno il genitore in situazione di disabilità grave, di fruire entrambi, entro il limite di tre giorni al mese in totale, dei permessi retribuiti per l’assistenza al genitore con handicap acclarato. Ciò vale indipendentemente dalla convivenza e dunque dalla referenza unica, che è infatti è un principio che non si applica più.
Se questa è la situazione attuale e definita, vero è che il d.lgs. 105/2022 dovrà essere recepito dal prossimo CCNI della mobilità, pertanto si attende di scoprire come il prossimo contratto sulla mobilità inserirà e prenderà atto di questa modifica dell’art.33, comma 3, della legge 104 sull’assistenza e tutela delle persone disabili.