Assegno Ordinario di Invalidità, se si vende casa incredibile cosa succedere alla prestazione

L’Assegno Ordinario di Invalidità viene erogato alle persone con capacità lavorativa ridotta. Scopriamo i requisiti richiesti e cosa accade in caso di vendita della casa di proprietà.

I cittadini possono inoltrare all’INPS domanda di Assegno Ordinario di Invalidità per ricevere un aiuto economico mensile.

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Invalidità è un termine generico che raccoglie diverse tipologie di cittadini. In base alla gravità della propria disabilità e alla distinzione con l’handicap, l’INPS eroga differenti prestazioni di natura economica e assistenziale. I benefici si rivolgono a chi ha menomazioni psichiche e fisiche che influenzano negativamente la vita. Prendersi cura di una persona invalida, poi, comporta altrettanta fatica nella gestione della quotidianità. Ecco perché l’ente della previdenza sociale dedica agevolazioni anche ai caregiver. Un esempio? I congedi straordinari retribuiti.

Più la percentuale di disabilità riconosciuta dalla commissione INPS incaricata delle redazione del verbale a seguito di visita medica sarà alta, maggiore sarà il valore delle prestazioni erogate. Sussidi economici, nello specifico, si possono ottenere superando il 74% di invalidità. Tra le tante prestazioni ne approfondiremo oggi una in particolare, l‘Assegno Ordinario di Invalidità dedicato a coloro che hanno capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo a causa di una infermità mentale o fisica.

Dopo aver presentato la misura risponderemo al quesito posto da un lettore. “Sono titolare di un Assegno di Invalidità categoria IO e ho una casa di proprietà. Se dovessi venderla ed eventualmente comprarne un altra potrei perdere l’assegno?“.

Assegno ordinario di invalidità, i requisiti per richiederlo

L’INPS eroga l’Assegno Ordinario di Invalidità ai lavoratori dipendenti, autonomi se artigiani, commercianti, coloni, mezzadri e coltivatori diretti e agli iscritti alla Gestione Separata. La richiesta è legata alla presenza di una riduzione della capacità lavorativa pari a meno di un terzo collegata ad una infermità o difetto fisico oppure mentale. Altra condizione necessaria è aver accumulato almeno 260 contributi settimanali ossia cinque anni di contribuzione e assicurazione nei cinque anni precedenti all’inoltro della domanda.

Non occorre aver cessato l’attività lavorativa e il diritto alla prestazione potrà essere raggiunto anche tramite contribuzione estera maturata sia in nazioni dell’Unione Europea che in Paesi extracomunitari convenzionati con l’Italia. In questo caso si potranno sommare i contributi maturati nei confini nazionali e all’estero per maturare i requisiti minimi di accesso all’Assegno Ordinario di Invalidità.

Per quanto riguarda l’importo del trattamento stesso, invece, sarà calcolato proporzionalmente ai contributi maturati nell’assicurazione italiana. Il sistema di calcolo è quello misto con una quota calcolata con sistema retributivo (contributi maturati entro il 31 dicembre 1995) e un’altra conteggiata con sistema contributivo (contribuzione dal 1° gennaio 1996). Se il richiedente dovesse aver iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 il sistema usato sarà quello unicamente contributivo (più svantaggioso).

Decorrenza della prestazione

La decorrenza dell’Assegno scatta dal 1° giorno del mese successivo all’inoltro della domanda. Naturalmente tutti i requisiti dovranno essere soddisfatti o l’INPS rifiuterà l’istanza. La validità della prestazione è di tre anni. Trascorso questo lasso temporale occorrerà rinnovare la misura richiedendo la valutazione prima della scadenza del triennio. Dopo tre riconoscimenti consecutivi non ci sarà più bisogno di inoltrare richiesta di rinnovo e la misura verrà erogata per sempre (a meno che non subentrino variazioni delle condizioni di accesso). L’INPS, però, ha la facoltà di procedere con una revisione in qualsiasi momento per verificare la sussistenza dei requisiti.

I percettori di Assegno Ordinario di Invalidità devono sapere, poi, che una volta maturati i requisiti di accesso al pensionamento la misura si trasformerà automaticamente (d’ufficio, senza dover inoltrare richiesta) in pensione di vecchiaia. I citati requisiti sono il compimento dei 67 anni di età e la maturazione di almeno venti anni di contributi.

Come inoltrare domanda di Assegno Ordinario di Invalidità

Per inoltrare la richiesta di erogazione dell’Assegno Ordinario di Invalidità si possono seguire più strade. La prima è telematica e prevede l’accesso alla sezione dedicata sul portale dell’INPS. Occorrerà essere in possesso delle credenziali digitali (SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi).

La seconda richiedere di chiamare il Contact Center dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. I numeri a disposizione dei cittadini sono 803 164 per chi chiama da fisso (gratuito) e 06 164 164 per chi telefona da mobile (a pagamento secondo il proprio piano telefonico).

Infine, l’ultima strada prevede la richiesta di un appuntamento presso un patronato per lasciarsi guidare nella procedura.

Vendere la casa può portare alla perdita della prestazione?

Vendere la casa di proprietà significa avere una cospicua entrata di denaro anche se poi sarà utilizzato per comprarne una nuova. Il dubbio del lettore è che questo aumento di reddito possa far decadere il diritto alla misura. Ebbene, come abbiamo potuto vedere tra i requisiti richiesti dall’INPS non appare alcuna condizione reddituale. Significa che l’Assegno spetta indipendentemente dal reddito. Non dovendo restare all’interno di nessun limite si potrà liberamente vendere l’immobile senza timore di perdere la prestazione.

Sono altre le misure che nel 2023 richiedono la soddisfazione di soglie di reddito precise per accedervi come l’assegno mensile per gli invalidi civili parziali (5.391,88 euro), l’indennità di frequenza per minori (5.391,88 euro) oppure la pensione invalidi civili totali (17.920 euro).

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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