Invalidità e Legge 104 sono connesse e compatibili tra loro? Quale grado di disabilità permette l’accesso alle agevolazioni?
Un invalido civile al 46% può ottenere i benefici della Legge 104 e se sì quali? Approfondiamo la relazione tra disabilità e tutele dello Stato.
Invalidità civile e Legge 104 non sono la stessa cosa. Partiamo da questo fondamentale concetto per capire le tutele rivolte ai cittadini con disabilità. Il riconoscimento dell’invalidità civile può essere richiesto in presenza di menomazioni fisiche o psichiche permanenti e croniche per ottenere benefici a partire da una percentuale di gravità superiore al 33%. Non vi rientrano malattie e menomazioni legate a cause di guerra, di servizio e lavoro. La Legge 104, invece, fa riferimento alla presenza di un handicap ossia di una minorazione fisica, psichica o sensoriale stabilizzata o progressiva che comporta difficoltà di apprendimento, di relazione, di integrazione lavorativa tale da causare emarginazione e svantaggio sociale.
L’accesso alle misure prevede due procedure diverse – anche se simili – per l’accertamento del diritto. In ogni caso, entrambe le prestazioni consentono di approfittare di agevolazioni in base alla percentuale di invalidità indicata sul verbale redatto dalla Commissione INPS che ha effettuato la visita medica.
Un lettore chiede “Con un’invalidità al 46% c’è la tutela della Legge 104?“. Se il riferimento è al grado di disabilità riconosciuto per l’invalidità civile non è sufficiente per capire se il richiedente può ottenere anche le agevolazioni della Legge 104. Dovrà inoltrare specifica domanda all’INPS di riconoscimento e ottenere un secondo verbale in relazione alla 104. Solo così si potranno conoscere i benefici a cui puntare.
Invalidità civile e Legge 104, due domande per più benefici
La buona notizia è che un cittadino può richiedere il riconoscimento sia dell’invalidità civile che della Legge 104. Quella “brutta” è che non sempre basta una sola domanda per ricevere entrambi i riconoscimenti. La confusione nasce dal fatto che per semplificare l’iter burocratico il certificato che il medico curante invia all’INPS all’inizio della procedura è lo stesso sia per il riconoscimento dell’invalidità civile che della Legge 104.
La domanda, dunque, potrà anche essere univoca ma al momento della visita medica occorrerà presentare doppia documentazione proprio come se le visite fossero due distinte. In questo modo non si correrà il rischio di ottenere un accertamento non completo e si potrà avere, invece, il doppio riconoscimento. Chi dovesse aver già effettuato la visita per il riconoscimento dell’una o dell’altra misura, volendo ottenere anche la seconda dovrà avviare un nuovo iter.
Invalidità al 46%, quali agevolazioni richiedere
Del nostro lettore sappiamo solo che è invalido civile con percentuale di disabilità del 46%. Da qui possiamo unicamente dedurre i benefici che attualmente gli spettano, almeno fino a che non richiederà anche il riconoscimento della Legge 104. La Legge prevede per i soggetti con il 46% di invalidità la possibilità di ottenere gratuitamente ausili e protesi in relaziona alla propria patologie e di accedere alle liste di collocamento mirato nonché di iscriversi agli Uffici del lavoro.
I benefici finiscono qui. Altre agevolazioni, infatti, sono concesse unicamente con percentuali più alte. Parliamo, ad esempio, del congedo straordinario per cure (se previsto dal CCNL) con un grado dal 51% in su, dell’esenzione dal pagamento delle spese sanitarie dal 67%, dell’assegno mensile dal 75% e della pensione di inabilità con invalidità al 100% per i disabili fino ai 65 anni che rispettano determinati limiti reddituali.
Quali vantaggi con la Legge 104
Ottenere il riconoscimento anche della Legge 104 consentirebbe l’accesso a nuovi benefici oltre ai due concessi con invalidità civile al 46%. Il lettore per capire se l’inoltro della domanda di 104 porterà ad un riscontro positivo o meno deve domandarsi “Quali disagi nella vita sociale crea la patologia di cui soffro?”.
Riuscendo a trovare un elenco di problematiche allora si potrà tentare la via del riconoscimento della 104. In questo modo si potrà cercare di avere accesso a misure assistenziali economiche e non che possano garantire l’assistenza idonea alla persona affetta da una minorazione.
Iniziamo con il dire che per ottenere la 104 occorrerà avere un handicap con percentuale superiore al 33,33%. Ci sono, poi, due comma a cui far riferimento, l’1 e il 3. L’handicap comma 1 non prevede il riconoscimento della gravità, quello comma 3 sì. I disabili non gravi (presumibilmente come il nostro lettore) non avranno diritto alle prestazioni economiche però potranno approfittare delle detrazioni del 19% dei contributi previdenziali e assistenziali versati per colf, badanti, assistenti personali e dell’IVA al 4% nonché della detrazione del 19% per l’acquisto di ausili medici e altre spese riguardanti il proprio stato di salute.
E non finisce qui
Il comma 1 consente anche l’accesso ai Bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche e l’acquisto di auto con detrazione del 19% e IVA al 4%. Comoda, poi, l’esenzione dal pagamento del bollo auto. Non dimentichiamo le agevolazioni in ambito lavorativo come la scelta della sede più vicina o la possibilità di dire no ad un turno di notte.
Rientrando tra gli invalidità con Legge 104 si avrà diritto, infine, a due mesi di contributi figurativi, ai permessi di tre giorni al mese, al congedo straordinario fino a due anni (per i caregiver), alle detrazioni IRPEF per familiari a carico e all’IVA al 4% per l’acquisto di sussidi informatici e tecnici.