Dacia, spunta il clone della Spring: la somiglianza è assurda

La Dacia è diventata un punto di riferimento sul mercato. I fatturati record degli ultimi anni della casa romena hanno spinto un costruttore cinese a copiare la Spring. Guardare per credere.

Versatile, economica e stilosa, la Dacia si è riuscita ad affermarsi sempre più nell’industria automobilistica. La casa romena ha chiuso il 2022 con una quota mercato importantissima, provando a consolidare la sua posizione di leadership sul mercato italiano. Un numero sempre maggiori di automobilisti si lascia ammaliare dai modelli Dacia.

Dacia (Adobe Stock)
Dacia (Adobe Stock)

La Spring elettrica, ad esempio, parte da 21.450 euro e con gli ecoincentivi può scendere di 5.370 euro, ma lo sconto massimo è di 8.580, pari al 40% del valore della city car. Anche per questo è diventata così popolare. Coloro che vogliono puntare su un’auto elettrica che sia anche spaziosa hanno scelto Dacia. La Spring presenta un ampio paraurti e i gruppi ottici a led affilati. L’auto risulta molto comoda per quattro persone, ma naturalmente i materiali e le finiture sono spartane.

Il bagagliaio ha una capienza di 270 litri, ma naturalmente pesa la batteria agli ioni di litio. L’auto, in ogni caso, risulta scattante nei primi metri, proprio come le sorelle alla spina. La filosofia del best value for money ha reso la casa romena una delle più in voga. L’obiettivo era abbracciare tutta una grossa fetta di clientela che cerca il migliorare il rapporto qualità prezzo sul nuovo e che non bada a fronzoli. Pensate che con una quota dell’8,3% la Dacia si è posizionata sul podio come terzo marchio straniero più venduto a privati.

Gli italiani amano la Sandero, oltre alla Duster. La crisi economica, causata dalla pandemia e dall’inflazione post invasione russa in Ucraina, ha reso possibile un successo importante. Il prossimo anno dovrebbe essere altrettanto positivo. Gli ordini viaggiano a gonfie vele e verranno lanciati nuovi modelli, come la Jogger Hybrid 140 e la Sprint Electric 65.

Il clone della Dacia

La casa produttrice romena ha una delle storie di maggior successo del nuovo millennio. L’azienda fu acquisita da Renault nel 1999 che scelse di lasciare il logo Dacia. Nel 2000 venne realizzata la SupeRNova. ll boom fu spaventoso. Nel 2008 il 30% del parco auto circolante in Romania era targato Dacia. La notorietà crebbe diventando sponsor della società calcistica dell’Udinese dello stadio friulano.

Nel giro di poco il nome Dacia iniziò ad essere sempre più popolare anche alle nostra latitudini. L’industria automobilistica è andata in crisi negli ultimi anni e la quota sul mercato della casa romena si è allargata. L’azienda è stata totalmente acquisita per circa 220 milioni di dollari da Renault. In seguito, furono lanciate la Solenza, la Logan, La Sandero e la Duster. Best seller che hanno aperto alla strada alla Spring full electric.

La strategia è sempre stata la medesima, offrire l’auto più economica per ciascun segmento. I cinesi, abili a prendere spunto dalle migliore idee occidentali, hanno scelto con la Dongfeng di clonare la Spring. L’auto è venduta sul noto website Alibaba, ad una cifra di circa 6000 euro. In sostanza un regalo rispetto ai prezzi delle elettriche in Europa. La Dacia è stata, letteralmente, copiata negli esterni e negli interni. Vuole comprare una Ferrari, ma in concessionaria gli ridono in faccia: ecco il motivo.

In sostanza cambia il logo e qualche dettaglio, ma per il resto sembra proprio una Spring. L’auto cinese è equipaggiata da un motore con 33 kW, una batteria da quasi 27 kWh e un’autonomia di 271 km. 105 km/h la velocità massima dichiarata, con trazione FWD. E’ vero che tutte le vetture, oramai, si somigliano ma in questo caso si è andati ben oltre. Le vetture moderne sono costruite spesso sugli stessi pianali, tuttavia in questo caso non c’è una collaborazione produttiva. Se volete acquistarla date una occhiata al noto sito di e-commerce, mentre nel video del canale YouTube di Ricardo Vicente potrete farvi una idea del design dell’auto.

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