Contributi figurativi per gli invalidi, quando spettano e come calcolare la pensione

Gli invalidi possono contare sul beneficio della maggiorazione di due mesi di contributi figurativi fino ad un massimo di cinque anni. Approfondiamo l’opportunità.

Rispettando specifiche condizioni, i lavoratori affetti da disabilità potranno anticipare il momento della pensione conteggiando i contributi diversamente.

contributi figurativi invalidi
InformazioneOggi.it

L‘invalidità è tutelata dallo Stato italiano. La Legge 104 e le agevolazioni riconosciute in caso di disabilità o handicap vogliono aiutare i cittadini con menomazioni e minorazioni fisiche e psichiche a vivere una vita dignitosa nonostante i numerosi ostacoli. I benefici, di natura assistenziale ed economica, permettono di ottenere privilegi su più fronti. Pensiamo alle detrazioni del 19% e all’IVA al 4% come forme di risparmio per invalidi e caregiver, all’esenzione dal pagamento del bollo auto e del ticket sanitario (non del Canone Rai) oppure alle agevolazioni sul lavoro. Permessi di tre giorni al mese retribuiti, congedi straordinari fino a due anni, la possibilità di scegliere la sede di lavoro più vicina alla propria residenza e di evitare di svolgere lavoro notturno.

Tra i benefici aggiungiamo quelli rivolti al pensionamento. I lavoratori con invalidità possono contare sia su scivoli loro dedicati come l’APE Sociale oppure Opzione Donna o la pensione di vecchiaia anticipata sia su forme di contribuzione figurativa che permettono di aumentare i contributi maturati per accedere prima al pensionamento.

Una lettrice chiede “Volevo informazioni riguarda la possibilità di richiedere due mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di lavoro svolto. Ciò è possibile solamente per i dipendenti pubblici? Essendo stato mio marito dipendente per 30 anni di una multinazionale, mi chiedevo se può usufruire di tale Legge“.

Contributi figurativi per invalidi, chi può ottenerli

I lavoratori sordi e invalidi con invalidità certificata superiore al 74% o rientranti in una delle quattro categorie delle pensioni di guerra possono contare sul riconoscimento per ogni anno di servizio effettivamente svolto presso amministrazioni pubbliche o aziende private oppure cooperative del beneficio della maggiorazione di due mesi di contributi figurativi. Questo sia per la maturazione del diritto alla pensione sia per il conteggio dell’anzianità contributiva. La soglia da rispettare è di cinque anni di maggiorazione massima.

La risposta per la lettrice è già arrivata, anche i dipendenti di aziende private possono contare sui due mesi aggiuntivi di contribuzione figurativa. Per ottenere la maggiorazione, però, occorrerà inoltrare domanda al momento della liquidazione delle pensione o del supplemento. Ciò non toglie che in caso di pensionamento anticipato verranno applicate le penalizzazioni se previste.

La prestazione nei dettagli

A poter richiedere il beneficio sono

  • i lavoratori sordi, minorati sensoriali dell’udito affetti da sordità congenita oppure acquisita durante l’età evolutiva. Tale difetto dovrà aver impedito il normale apprendimento del linguaggio parlato. La sordità, inoltre, non dovrà essere di natura psichica né legata a cause di guerra, lavoro o servizio,
  • gli invalidi – indipendentemente dalla causa – con percentuale di disabilità riconosciuta superiore al 74%. I soggetti dovranno essere affetti da minorazioni congenite oppure acquisite anche a carattere progressivo. Sono inclusi gli irregolari psichici per oligofrenie di carattere dismetabolico o organico, insufficienze mentali provocate da difetti sensoriali o funzionali,
  • i civili di guerra, gli invalidi di guerra o per causa di servizio nel settore del pubblico impiego con Enti Locali o Amministrazioni statali. L’invalidità dovrà essere ascritta alle prime quattro categorie della Tabella A allegata al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra.

Come calcolare i periodi riconosciuti con contributi figurativi

Per procedere con il conteggio del beneficio occorre sapere che l’anzianità contributiva verrà maggiorata di due mesi per ogni anno di servizio prestato a partire dal riconoscimento dell’invalidità e di 1/6 per ogni settimana di lavoro svolto per periodi inferiori all’anno. Dal calcolo – valido ai fini del riconoscimento e della liquidazione della pensione – occorrerà escludere i periodi coperti da contribuzione volontaria, figurativa o da riscatto non correlata ad attività lavorativa.

Ribadiamo l’importanza di prendere come riferimento i periodi di attività svolta presso aziende private o alle dipendenze di amministrazioni pubbliche o di cooperative contemporaneamente al possesso del requisito sanitario. Bisognerà tener conto nel calcolo delle maggiorazioni solamente degli anni di lavoro svolti come invalidi.

Puntualizzazioni sul sistema di calcolo retributivo, contributivo e misto

I contributi figurativi consentono di raggiungere il requisito contributivo richiesto per l’accesso ad una forma di pensionamento. In alternativa permettono di sopperire alla mancanza del requisito anagrafico permettendo di raggiungere una maggiore anzianità (volendo approfittare della pensione anticipata o di anzianità).

Per quanto riguarda il calcolo dell’assegno pensionistico, i possibili sistemi di conteggio sono quello retributivo, contributivo e misto. Iniziamo con il calcolo retributivo (contributi maturati entro il 31 dicembre 1995). Con riferimento alla maggiorazione di due mesi per ogni anno di lavoro svolto da invalido entro il limite massimo di cinque anni, questa verrà riconosciuta con anzianità contributiva massima di 40 anni. Significherà avere un importo dell’assegno pensionistico più alto.

In caso di calcolo misto (contributi maturati prima e dopo il 31 dicembre 1995) o di calcolo contributivo puro (contributi maturati esclusivamente dal 1° gennaio 1996) la maggiorazione non inciderà in alcun modo sulla somma finale percepita dal lavoratore/neo pensionato. Permetterà unicamente, dunque, di andare in pensione prima rispetto alla tempistica convenzionale senza influire sull’assegno pensionistico.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

Gestione cookie