Assistere il familiare con legge 104 (caregiver): quali sono i benefici e come ottenerli, è fondamentale saperlo

Il caregiver si prende cura dei propri familiari in difficoltà, aiutandoli nelle faccende quotidiane. A cosa ha diritto?

Il caregiver familiare è una figura che presta assistenza domestica a un soggetto affetto da disabilità, garantendo la cura richiesta a chi ne ha bisogno.

caregiver
InformazioneOggi.it

Dall’indagine ISTAT sulle “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari in Italia e nell’Unione Europea” del 2015 è emerso che circa il 16,4% della popolazione italiana (8,5 milioni di persone) assiste una persona bisognosa a livello familiare (il 14,9%, cioè quasi 7,3 milioni). In particolare, il ruolo di caregiver è ricoperto maggiormente dalle donne (il 18,4% a fronte del 14,3% degli uomini). I destinatari delle cure sono soprattutto i familiari (10,7%) e solo in maniera residuale i non familiari (circa 2,5%).

Scopriamo, dunque, le agevolazioni riservate ai caregivers.

In cosa consiste la figura del caregiver?

In Redazione è giunto il seguente quesito:

Salve, sono figlia unica di genitori ottantenni. Mio padre è invalido con Legge 104 e mia madre non è in grado di accudirlo. Non convivo con loro e faccio continuamente spola da casa mia e la loro dopo il lavoro. Posso essere riconosciuta come caregiver e ottenere delle agevolazioni? Grazie mille.

Con entrambi i genitori disabili con Legge 104, la nostra Lettrice può ottenere il riconoscimento dello status di caregiver.

La figura del caregiver è stata riconosciuta e disciplinata legislativamente, per la prima volta, dalla Legge di Bilancio 2018, il cui comma 255 stabilisce che caregiver è la persona che assiste e si prende cura di determinati soggetti, quali:

  • il coniuge, la parte dell’unione civile o il convivente di fatto;
  • il familiare o affine entro il secondo grado o entro il terzo grado, affetto da disabilità grave ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge n.104/1992;
  • il titolare di indennità di accompagnamento.

Non perdere il seguente approfondimento: “Bonus caregiver con 104: quando l’assistenza domiciliare è agevolata e cosa fare per non perdere i soldi“.

Agevolazioni previdenziali: quando spettano al caregiver?

Per quanto riguarda le tutele riservate ai caregivers, il nostro ordinamento stabilisce delle agevolazioni previdenziali, finalizzate alla possibilità di anticipare il pensionamento. In particolare:

  • possono smettere di lavorare in anticipo, al raggiungimento dei 41 anni di contributi, i cd. lavoratori precoci (che possiedono almeno 12 mesi di contribuzione prima del 19° anno di età) che assistono, da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave oppure un parente o un affine di secondo grado convivente;
  • coloro che hanno almeno 63 anni di età ed assistono, da almeno 6 mesi, il coniuge, un parente di primo grado convivente oppure un parente o affine di secondo grado convivente affetto da handicap grave, possono accedere alla pensione anticipata tramite l’APE Sociale;
  • possono richiedere, ai fini delle pensioni calcolate con il sistema contributivo puro, il riconoscimento di 25 giorni totali all’anno (per un massimo di 24 mesi), coloro che assistono i figli dal sesto anno di età, il coniuge o il genitore conviventi, affetti da disabilità grave ai sensi dell’art. 3 della Legge 104/1992.

Proposte di legge per incrementare la tutela

Per incrementare la tutale previdenziale dei caregivers, sono, attualmente, all’esame del Parlamento alcune proposte di legge, dirette al riconoscimento della contribuzione figurativa anche per tali soggetti.

I contributi figurativi sono dei contributi versati né dal datore di lavoro né dal lavoratore, ma corrisposti gratuitamente dall’INPS, per i periodi in cui c’è stata un’interruzione o una riduzione dell’attività lavorativa, comportante il mancato accreditamento dei contributi obbligatori.

Tale contribuzione è accordata solo nei casi tassativamente previsti dalla legge, come la malattia, la maternità, la disoccupazione. Essi sono utili ad evitare dei vuoti contributivi e, dunque, vengono calcolati sia per la maturazione del diritto al pensionamento sia per la misura dell’assegno pensionistico.

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Benefici lavorativi: permessi 104 e congedo straordinario

I caregivers lavoratori dipendenti hanno diritto anche a delle agevolazioni in ambito lavorativo, in particolare ai permessi retribuiti e al congedo straordinario.

I permessi 104 sono dei permessi retribuiti, spettanti ai dipendenti disabili gravi o caregivers di familiari affetti da invalidità grave. I beneficiari possono scegliere tra:

  • 3 giorni di permesso al mese (frazionabili anche in ore);
  • permessi orari giornalieri (2 ore al giorno, in caso di lavoro a tempo pieno oppure 1 ora al giorno, in caso di part-time con orario lavorativo inferiore alle 6 ore giornaliere).

Il congedo straordinario, invece, è un periodo di aspettativa retribuita, destinato ai lavoratori dipendenti che assistono un familiare con handicap grave. Il limite massimo di assenza è di 2 anni, per l’intera vita lavorativa del caregiver e per ogni disabile da accudire. Il requisito essenziale per fruire del congedo, tuttavia, è la convivenza.

La nostra Lettrice, in qualità di caregiver, può richiedere i permessi 104, ma non il congedo straordinario (perché non convive con i genitori).

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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