La copertura INAIL obbliga tutti i datori di lavoro che si avvalgono di dipendenti o parasubordinati. Vale anche per i lavoratori a contratto intermittente?
Con il contratto di lavoro intermittente, un lavoratore si mette a disposizione di un datore, per lo svolgimento di un’attività lavorativa al momento del bisogno. Si tratta, dunque, di una prestazione discontinua.
La legislazione contempla 2 tipi di contratto di lavoro intermittente: con o senza l’obbligo di indennità di disponibilità, in base alla circostanza che il dipendente si vincoli o meno a rispondere alla chiamata. Solo nella prima ipotesi il datore di lavoro deve versare al lavoratore un’indennità di disponibilità, pari almeno al 20% della retribuzione base stabilita dal CCNL. Su tale indennità, inoltre, devono essere pagati i contributi previdenziali e i premi assicurativi.
Ma i lavoratori con contratto intermittente hanno diritto alla copertura INAIL in caso di infortunio? Scopriamo cosa prevede la disciplina normativa.
Lavoro intermittente: come si calcola la copertura INAIL?
In Redazione è giunto il seguente quesito:
“Buongiorno, mio figlio, che lavora con un contratto ad intermittenza, ha avuto un infortunio durante il lavoro e potrebbero esserci conseguenze permanenti. Ha diritto ad una copertura INAIL, come un qualsiasi lavoratore a tempo indeterminato? Grazie mille.”
Segnaliamo al nostro gentile Lettore che, attraverso la Circolare n. 22 del 12 aprile 2006, l’INAIL ha chiarito tutti i punti relativi agli oneri assicurativi e alla tutela infortunistica dei lavoratori assunti con contratto di lavoro intermittente o “a chiamata”.
Nello specifico, la Circolare ha evidenziato l’applicazione dei principi di:
- non discriminazione, relativamente al trattamento economico e normativo rispetto ai lavoratori non intermittenti di uguale livello, a parità di mansioni;
- riproporzionamento, in relazione all’attività lavorativa effettivamente svolta, al trattamento previdenziale nell’ipotesi di “infortunio sul lavoro” e di “malattia professionale”.
Per quanto riguarda la copertura INAIL del personale assunto con contratto di lavoro intermittente, valgono le normali regole sull’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro .
Per tali dipendenti, dunque, il premio sarà calcolato in base alla paga versata per le ore di lavoro svolto e a quanto è stato riconosciuto a titolo di indennità di disponibilità tra una chiamata e l’altra.
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Quando spetta l’indennità di disponibilità?
Abbiamo sottolineato come anche i lavoratori con contratto intermittente abbiano diritto al riconoscimento della copertura INAIL ed in che modo debba essere calcolato il premio. Inoltre, per le prestazioni da eseguire durante il fine settimana e nei periodi delle ferie estive o delle vacanze natalizie e pasquali, il versamento del premio INAIL spetta anche in assenza di chiamata.
L’indennità di disponibilità, tuttavia, non può essere ritenuta un reale corrispettivo della prestazione lavorativa svolta, come si evince dalla Circolare INAIL n. 64/20212.
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Le novità relativa alla copertura INAIL
Anche la disciplina del lavoro intermittente è stata modificata dalla Riforma del Lavoro del 2012. È, ad esempio, stata abolita la facoltà di usufruire di tale istituto durante i periodi delle ferie estive o delle vacanze natalizie e pasquali, a meno che il CCNL non conceda tale opportunità. Di conseguenza, sono i contratti nazionali che dettano la disciplina normativa di riferimento e, allo stesso tempo, sussiste l’obbligo di pagare l’indennità di disponibilità anche se non c’è la concreta chiamata del lavoratore.
A partire dal 18 luglio 2012, infatti, poiché esiste l’obbligo di copertura INAIL anche per tale tipologia di contratto, il premio si determina proprio sulla retribuzione spettante per il periodo di lavoro svolto e sull’ammontare dell’indennità di disponibilità.
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