Il governo Meloni ha deciso di mandare in soffitta il reddito di cittadinanza. Arriverà una nuova misura con nuove regole e nuovo nome.
Il nuovo governo ha mantenuto la promessa e una nuova misura di sostegno alle famiglie in difficoltà è in arrivo.
Infatti, non è una novità che il nuovo governo volesse “cancellare” il reddito di cittadinanza. In effetti, era nel programma durante la campagna elettorale. Dopo mesi di attesa ora la bozza con le indicazioni sulla nuova misura è arrivata sul tavolo del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. Spetterà a questo ministero valutare la sostenibilità della nuova misura. Vediamo in cosa consiste.
Da reddito di cittadinanza a Misura di inclusione attiva: ecco le novità della nuova misura
La nuova misura si chiamerà MIA, Acronimo di Misura di inclusione attiva e probabilmente si potrà già richiedere dal 1° settembre 2023. Tante le novità, una di queste è la divisione in due categorie dei beneficiari: le famiglie povere senza persone occupabili e le famiglie povere con persone occupabili. Di conseguenza anche l’importo sarà diverso così come la durata.
Si considerano famiglie povere senza persone occupabili quelle in cui c’è almeno un minorenne o un anziano altre i 60anni oppure un disabile. Sono occupabili invece i nuclei familiari in cui almeno una persona ha un’età compresa tra i 18 e i 60 anni di età. L’importo della misura sarà di 500 euro al mese per i non occupabili, mentre scendere a 375 euro per gli occupabili. Si deve ancora discutere riguardo alla quota aggiuntiva nel caso in cui il beneficiario debba pagare l’affitto: in questo caso il reddito di cittadinanza prevede 280 euro. Con la nuova misura potrebbe essere alleggerita e modulata in base ai componenti del nucleo familiare.
Cambiamenti anche nella durata: per i non occupabili la MIA potrebbe durare fino a 18 mesi (come il reddito di cittadinanza), invece per gli occupabili non più di 12 mesi. Inoltre, prima di una nuova richiesta dovrà passare almeno un mese e la durata sarà di 6 mesi. Nel caso si volesse chiedere per la terza volta sarà possibile farlo solo dopo un anno e mezzo di pausa e la MIA durerà solo 3 mesi.
Anche i requisiti ISEE subiranno un taglio. Infatti, il tetto limite scenderà da 9.360 euro a 7.200 euro; si tratta di un taglio di 2mila euro che lascerà fuori molti beneficiari. Infine, la residenza in Italia da 10 anni passerà a 5.
La MIA secondo il governo
La Misura di inclusione attiva (MIA) fa parte di un programma che il governo, nello specifico il ministro del Lavoro, Elvira Calderone, ha intenzione di potenziare: Garanzia occupazione lavoro (GOL). Il programma ha già preso in carico dai Centri per l’impiego 198mila beneficiari del reddito di cittadinanza indirizzandoli verso un impiego o corsi di aggiornamento e riqualifica. «Sono oltre 47mila invece, i fruitori del reddito per cui è stata individuata e concordata un’attività formativa da svolgere» ha precisati la ministra Calderone. Il prossimo passo è il patto di attivazione digitale e il patto di servizio che saranno utili a chi beneficerà della nuova misura perché dovrà impegnarsi a svolgere alcuni obblighi di formazione.
I percettori della MIA potranno utilizzare una piattaforma nazionale telematica per ricevere le offerte di lavoro (anche con contratti di 30 giorni) che saranno in linea con il profilo professionale della persona occupabile. La sede di lavoro sarà nell’ambito della provincia di residenza.