INPS pubblica le istruzioni operative per richiedere la pensione anticipata con Opzione Donna con i requisiti e le condizioni per ottenerla.
La legge di Bilancio 2023 conferma la pensione anticipata Opzione Donna, anche se nel “passaggio” subisce alcune modifiche importanti.
Inoltre, la circolare INPS numero 25 del 6 marzo 2023 contiene anche i chiarimenti sulle lavoratrici caregiver e in esubero. Ed è proprio questo argomento che tratteremo in questo articolo. Invece, riguardo ai requisiti che le lavoratrici devono possedere per accedere alla misura Opzione Donna 2023 si rimanda alla lettura di “Opzione donna 2023, tutte le regole da non dimenticare per pensionarsi in anticipo”.
Pensione anticipata Opzione Donna 2023
Ormai molte lavoratrici sanno che Opzione Donna 2023 non è aperta a tutte. In effetti, per accedere al pensionamento anticipato con questa misura devono rientrare in una delle seguenti condizioni:
- ridotta capacità lavorativa uguale o superiore al 74%, purché sia accertata da una Commissione medica per il riconoscimento dell’invalidità civile;
- assistenza a un familiare da almeno 6 mesi (alla data della presentazione della domanda) in situazione di grave situazione di disabilità ai sensi della legge 104;
- ed essere lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese per le quali vi è un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.
I requisiti e le condizioni valgono anche per il personale della scuola e per quello dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) e non sono oggetto di ulteriore verifica alla decorrenza del trattamento pensionistico.
La circolare INPS 25/2023: chiarimenti su caregiver ed esuberi
La circolare, come detto in precedenza, fornisce alcune precisazioni sulle lavoratrici caregiver e sulle lavoratrici in esubero.
Infatti, come si legge nella circolare INPS, le lavoratrici che assistono un familiare per chiedere la pensione anticipata Opzione Donna devono soddisfare un’altra condizione: la convivenza. Per essere soddisfatta deve rientrare nella definizione riportata dalla circolare del 18 febbraio 2010 del ministero del Lavoro: “si ritiene sufficiente la residenza nel medesimo stabile, allo stesso numero civico, anche se non necessariamente nello stesso interno (appartamento)”.
Inoltre, si chiariscono anche altre questioni:
- i 6 mesi di assistenza devono essere continuativi;
- lo status della persona con disabilità grave si acquista con un accertamento riportato nel verbale legge 104, articolo 4 o dal decreto di omologa;
- la condizione di assistenza a un parente di secondo grado per chiedere la pensione anticipata Opzione Donna: ad esempio la nuora che assiste una persona che non ha (per assenza, decesso, separazione, abbandono) genitori o partner. In alternativa, li ha con età superiore a 70 anni o con patologie invalidanti.
Anche le lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese in crisi possono richiedere Opzione Donna. L’importante è che l’azienda avesse attivo al 1° gennaio 2023 (o in data successiva) un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale. Nello specifico, per le dipendenti, il tavolo deve essere attivo nel momento della presentazione della domanda. Invece, per le lavoratrici licenziate occorre che questo sia stato intimato in un periodo compreso dalla apertura alla chiusura del tavolo. Attenzione: la lavoratrice licenziata non deve aver ripreso a lavorare come dipendente.