La Legge di Bilancio ha previsto la possibilità di andare in pensione con Quota 103. Come si possono maturare i contributi necessari?
Il nuovo strumento di flessibilità in uscita di Quota 103 permette di andare in pensione a coloro che sono nati entro il 31 dicembre 1961 che possiedono 41 anni di contributi al 31 dicembre 2023.
Nel caso in cui l’interessato non riesca a raggiungere il presupposto contributivo con i soli contributi accreditati in maniera ordinaria, può ricorrere ai versamenti volontari o da riscatto. Vediamo, dunque, a chi spetta tale opportunità e a quali condizioni.
Per ulteriori informazioni, consulta il seguente articolo: “In pensione con Quota 103, come funziona? Il dettaglio che non tutti conoscono“.
Pensione Quota 103: i contributi necessari
In Redazione è giunto il seguente quesito:
“Salve, ho 62 anni e ad ottobre 39 anni di contributi. Da Agosto 2022 sono in Naspi per perdita lavoro a Luglio. Vorrei sapere se posso, a Novembre, chiedere 2 anni di contributi volontari, per ottenere la pensione con Quota 103. I primi contributi sono stati versati a dicembre 1976, poi, con la stessa azienda, dal febbraio 1977 con altra qualifica. Al 31/12/1995 mancavano 5 settimane ai 18 anni di contribuzione. Posso riscattare onerosamente gennaio 1977, avendo lavorato nella stessa azienda ma non potendolo dimostrare? Grazie.”
Quota 103 è riservata a tutti i lavoratori dipendenti (pubblici e privati), ai lavoratori autonomi e agli iscritti alla Gestione Separata INPS. È, invece, preclusa a:
- Forze armate;
- Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco;
- Iscritti al Fondo Clero;
- appartenenti alle Casse professionali.
La normativa di riferimento stabilisce che Quota 103 è accessibile con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi, da maturare necessariamente non oltre il 31 dicembre 2023. Gli interessati, tuttavia, una volta raggiunti tali presupposti, possono scegliere di presentare domanda di pensione anche in un secondo momento.
Ai fini dell’acquisizione dell’anzianità contributiva, sono utili tutti i versamenti: obbligatori, volontari, da riscatto, figurativi. In alcuni casi, però, non si considerano quelli dei periodi di disoccupazione e malattia, se la Gestione che deve liquidare la prestazione stabilisce in tal senso (ad esempio, il Fondo pensioni lavoratori dipendenti).
Sono, infine, validi i versamenti da cumulo di due o più Gestioni INPS, ad esclusione di quelli accumulati presso le Casse di previdenza dei professionisti.
Decorrenza e importo della pensione Quota 103
Per l’erogazione dell’assegno pensionistico, i beneficiari di Quota 103 sono tenuti al rispetto delle finestre mobili di:
- 3 mesi, dalla data di maturazione dei requisiti, per i lavoratori privati ed autonomi;
- 6 mesi, per i dipendenti pubblici che, inoltre, devono inoltrare richiesta di collocamento a riposo con preavviso di 6 mesi.
L’importo della pensione Quota 103 deve rispettare una determinata soglia. Fino, infatti, al raggiungimento dell’età pensionabile (fissata a 67 anni fino al 2026), è corrisposto un assegno mensile lordo non maggiore a 5 volte il trattamento minimo INPS. Vale a dire non oltre 2.818,7 euro lordi al mese. Con il compimento dei 67 anni, la pensione verrà erogata in base alle tecniche di calcolo ordinarie.
Non perdere il seguente approfondimento: “Pensione Quota 103, via alle domande: la procedura spiegata in modo semplice“.
Quando è possibile usufruire dei contributi volontari e da riscatto?
In alcuni casi, il lavoratore può usufruire dei cd. contributi volontari, per raggiungere il requisito contributivo per il pensionamento, oppure per incrementare la cifra dell’assegno pensionistico. Possono essere versati solo se autorizzati dall’INPS, per coprire alcuni periodi in cui non si è lavorato. La condizione necessaria, infatti, è che in tale lasso di tempo non sia stata svolta attività lavorativa dipendente o autonoma.
L’unica eccezione a tale regola si ha nel caso di:
- sospensione del lavoro per congedi vari;
- contratto di lavoro part-time;
- lavoro agricolo.
Tale opportunità, tuttavia, non è riservata a tutti i lavoratori, ma solo a coloro che hanno maturato:
- 5 anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili), a prescindere dall’anno;
- almeno 3 anni di contributi nei 5 anni precedenti la data di inoltro della domanda.
Il nostro Lettore può presentare richiesta all’INPS di autorizzazione al versamento dei contributi volontari, per i 2 anni di buco contributivo. Potrebbe, inoltre, riscattare onerosamente i periodi per i quali ha lavorato ma non gli sono stati accreditati i contributi.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.