Tra i vari vantaggi previsti dalla Legge 104, c’è anche la possibilità di usufruire di finanziamenti a tasso agevolato. Ecco quali.
Le spese che devono affrontare le persone disabili e le loro famiglie sono, nella maggior parte dei casi, molto elevate e, dunque, potrebbero aver bisogno di aiuti economici.
Per tali soggetti, quindi, esistono delle specifiche convenzioni, sottoscritte con alcune Banche oppure con l’INPS, che consentono di ottenere prestiti a condizioni molto più vantaggiose di quelle ordinarie.
Scopriamo, quindi, quali sono i prodotti disponibili e a quali condizioni si possono richiedere.
Legge 104: la convenzione tra l’A.N.D.I. e Findomestic
Una Lettrice chiede:
“Salve, sono invalida al 100%, disabile, con Legge 104. Posso accedere ad un prestito per le spese mediche? Grazie mille”.
Informiamo la nostra Lettrice che ha la possibilità di fruire di alcune convenzioni sottoscritte con determinati istituti di credito. Come, per esempio, quella stipulata tra l’A.N.D.I., l’Associazione Nazionale Disabili, e Findomestic. Grazie a tale iniziativa, i diversamente abili possono chiedere un finanziamento dai mille ai 60 mila euro, tramite accredito diretto sul conto corrente. Su quest’ultimo, poi, saranno addebitate, in automatico, le rate di restituzione.
Un altro vantaggio di tale prestito è la facilità di tutto l’iter burocratico, che inizia e si conclude completamente in via telematica.
Ma non si tratta dell’unica agevolazione riservata alle persone che beneficiano della Legge 104. Scopriamo le altre.
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Come chiedere un prestito agevolato all’INPS?
Oltre che con Findomestic, l’A.N.D.I. ha stipulato una convenzione anche con l’INPS. Essa, però, è rivolta solo ai soggetti affetti da disabilità accertata almeno al 75% e titolari di un certo reddito.
Attenzione, però, perché è necessario che la pensione di invalidità non sia l’unica fonte di guadagno. Tale prestazione, infatti, è sempre impignorabile e, dunque, non può costituire garanzia per il prestito.
Per poter accedere a tale forma di finanziamento, l’interessato deve inoltrare apposita domanda, direttamente all’INPS. Trattandosi di un prestito personale, non è richiesta una specifica motivazione per la stipula e la successiva erogazione da parte dell’Ente. Allo stesso modo, non si devono rendicontare le spese sostenute e dimostrare per l’acquisto di quali beni sono state effettuate.
Il numero e il relativo ammontare delle rate mensili è calcolato sul quinto del reddito posto in garanzia dal richiedente.
Cessione del quinto anche per i titolari di Legge 104
Un’alternativa agli strumenti appena descritti potrebbe essere la cessione del quinto dello stipendio, da parte del titolare di Legge 104. In tal caso, però, il disabile deve presentare un determinato certificato rilasciato dall’INPS, attestante che il reddito percepito è realmente cedibile e che, in base al suo importo, può effettivamente pagare le rate del prestito.
L’INPS, inoltre, fa da intermediario nella sottoscrizione delle varie convenzioni con gli istituti di credito, consentendo di beneficiare di tassi di interesse minori di quelli di mercato.
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“Prestito senza Barriere”: come ottenere fino a 25 mila euro?
Alcune banche, infine, prevedono finanziamenti ai soggetti non autosufficienti con Legge 104, per l’acquisto di beni utili al disabile, come protesi o apparecchiature informatiche, oppure per il pagamento di particolare spese mediche.
Al riguardo, segnaliamo le iniziative di due istituti di credito: BPR e Intesa Sanpaolo.
La proposta di BPR prende il nome di “Prestito senza Barriere” ed è finalizzata a coprire le spese personali, mediche e necessarie per particolari attrezzature. Per esempio, può essere usata per comprare stampelle, strumenti informatici (come software didattici), apparecchiature tecniche e fisioterapiche, sensori.
Può, inoltre, essere intestato anche ai caregivers.
L’importo del finanziamento va da un minimo di 1.001 euro ad un massimo di 25 mila euro, che viene erogato in un’unica soluzione e può arrivare a coprire anche fino al 100% delle spese affrontate (debitamente documentate). Ha, infine, una durata massima di 10 anni e un tasso di interesse variabile.
La proposta di Intesa Sanpaolo per i disabili con Legge 104
Il finanziamento “Per avere Cura” di Intesa Sanpaolo è rivolto ai lavoratori (autonomi o subordinati), affetti da disabilità grave ai sensi dell’art.3, comma 3, della Legge 104 del 1992 oppure ai caregivers lavoratori di soggetti disabili gravi.
Lo scopo è di sostenere le spese mediche generiche e specifiche e quelle sanitarie, le spese per l’assistenza domiciliare e le spese per l’acquisto di dispositivi medici.
Il prestito si suddivide in due fasi:
- “Fase sostegno”, con l’apertura di un conto corrente, sul quale verranno accreditate le somme da poter utilizzare per la cura del disabile, senza necessità di rendicontazione delle spese. Per la durata massima di 2 anni, su tale conto verranno accreditati fino a 12 mila euro, suddivisi in rate annuali da 6 mila euro;
- “Fase rimborso”, durante la quale il beneficiario deve restituire alla banca l’importo ricevuto. A tal fine, può scegliere 3 diverse tipologie di rimborso: con prestito personale (a condizioni agevolate e fino a un massimo di 15 anni), con rimborso in un’unica soluzione oppure con rimborso misto.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.