In questi giorni la notizia della Madonna che piange lacrime di sangue si amplia di dettagli sempre più misteriosi. Ecco cosa sta succedendo.
Credenti, fedeli meno, quando accadono presunti miracoli siamo tutti affascinati e cerchiamo la verità. In questi mesi un mistero aspetta di essere risolto.
Parliamo di una statua della Madonna che piange sangue, ma anche di un’imprenditrice che afferma di sentire la sua voce e di avere le stimmate, e che ha creato una sorta di “Medjugorje italiana“, più precisamente a pochi chilometri da Roma.
Ma questi sono solo i primi dettagli che emergono dai fatti che perdurano da tempo, e che stanno diventando un caso su cui indagare, non solo a livello giuridico, ma anche sociale e persino da parte della Chiesa, che non nasconde le sue perplessità.
Chi è Gisella Cardia, che giura di sentire la voce della Madonna che piange lacrime di sangue
La chiamano la “veggente Gisella” ed è una donna originaria della Sicilia ma da tempo residente a Trevignano Romano, luogo delle apparizioni e nome anche della statuetta della Madonna oggetto di tanto clamore. All’anagrafe Gisella è Maria Giuseppa Scarpulla, e ha creato un vero e proprio luogo di culto in un grande parco, di proprietà di Gisella ma sotto tutela dell’ente “parco di Bracciano e Martignano”.
Tutto ha inizio 5 anni fa, quando Gisella torna da Medjugorje con una statuetta della Madonna, che avrebbe poi cominciato a manifestare alcuni “miracoli”.
Gisella negli ultimi tempi è protagonista in molte trasmissioni televisive, racconta la sua storia e mostra le stimmate sulle mani. Afferma di sentire la voce della Madonna, che le invia messaggi d’amore e di speranza e di invito alla preghiera. È ciò che avviene, infatti, ogni mese nel parco sopra citato, dove migliaia di fedeli si incontrano e, rosario in mano, pregano.
Il passato oscuro di Gisella
Andando a scovare nel passato della “veggente”, però, si scopre che fino a qualche anno fa era un’imprenditrice e che nella sua carriera c’è stato anche un episodio di bancarotta fraudolenta, per il quale ha subito anche una condanna in primo grado a due anni di carcere.
Ora questo potrebbe non essere per forza attinente alla sua nuova vita, e non influire minimamente sulla volontà di Gisella di diffondere un messaggio “sacro”, ma di sicuro è qualcosa che ha insospettito la Chiesa, che adesso vuole vederci chiaro in merito ai presunti miracoli della Madonna.
Le indagini da parte della Chiesa e del Sindaco del piccolo Comune di Trevigiano Romano
L’imponente via vai dei fedeli intorno a Gisella e alla Madonna del Trevigiano che versa lacrime di sangue non poteva non suscitare interesse, sospetto e curiosità. Quando si entra nella sfera della Fede, è impossibile e ingiusto dare qualsiasi giudizio e sicuramente tutte le persone che gravitano nella proprietà della “veggente” sono mosse da sinceri sentimenti.
Questo non significa, però, che la Chiesa stessa non si ponga delle domande e soprattutto che voglia chiarire se il Miracolo esista oppure no. Inizialmente il luogo di culto eretto da Gisella era stato segnalato solo come evento di recita del rosario, al quale tra l’altro era stato invitato anche monsignor Romano Rossi, predecessore di Monsignor Marco Salvi, attuale vescovo della Diocesi Civita Castellana.
Ma è proprio quest’ultimo che ha cominciato ad avere sospetti quando si è andati oltre alla recita del rosario e sono apparse le testimonianze sulle lacrime di sangue della Madonna.
La Chiesa in questi casi, proprio come avvenne con la statua di Cristo che versò una lacrima di sangue, il cui video del miracolo fu diffuso sul Social, sequestra gli oggetti ed effettua un’indagine.
Oltre alla Diocesi, però, anche il sindaco di Trevigiano Romano, Claudia Maciucchi, ha aperto un procedimento presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia, e ha disposto il sequestro di alcuni manufatti.
La volontà è la medesima: scoprire se ci sia davvero un miracolo in atto o se siamo di fronte ad una frode senza precedenti, e solamente tra qualche tempo potremo sapere la verità.