Le cartelle esattoriali sono atti di pagamento utilizzati dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione per recuperare un credito erariale.
Seguono regole ben precise disciplinate dalla legge e hanno delle scadenze, ovvero un termine di prescrizione a seconda del loro contenuto.
In breve, la cartella contiene l’avviso di pagamento, l’eventuale mora e il versamento di quanto dovuto dal contribuente all’Agenzia di Riscossione e ad altri Enti. Attualmente il governo sta lavorando alla riforma fiscale, molto attesa sia dai contribuenti sia dai professionisti. Tra le novità, ci sarebbe proprio l’addio alle cartelle esattoriali sostituendole con una procedura di recupero del credito più veloce ed efficace. Infatti, l’obiettivo della riforma è semplificare i rapporti tra Agenzia delle Entrate e cittadini.
Cartelle esattoriali e compensazioni con crediti derivanti dal Superbonus? Ecco cosa dice l’Agenzia delle Entrate
In molti si chiedono se è possibile compensare le cartelle esattoriali dell’Agenzia Riscossione con i crediti derivanti dal Superbonus. L’Agenzia delle Entrate con la circolare numero 24/2020 chiarisce che la detrazione dall’imposta lorda è efficace ai fini di quella IRPEF (reddito persone) e di quella IRES (reddito società).
Ciò significa che non si può compensare direttamente un debito a ruolo con i bonus edilizi. Però, è possibile per il contribuente utilizzare il credito derivante dal Superbonus per compensare le cartelle esattoriali, purché la dichiarazione dei redditi sia a credito. In questo caso, infatti, la dichiarazione sarà utilizzata come detrazione fiscale e, come prevede il Superbonus, divisa in quattro rate annuali di pari importo.
Però, l’importo del credito deve rientrare nel limite di detrazione fiscale. Questo perché, qualora una parte della compensazione non rientrasse nella quota annuale, non potrà essere richiesta o rimborsata subito, ma rimandata. Infatti, un contribuente che non riesce a usufruire delle detrazioni spettanti per uno o più anni li potrà richiedere successivamente nel Modello 730 indicando il numero della rata corrispondente.
Un altro modo per pagare le cartelle esattoriali relative alle imposte IRPEF, IRES o IVA è inserendo le somme a ruolo, anche parziale, in compensazione nel modello F24 Accise.