L’ipertensione colpisce giovani come mai era accaduto prima, ma per fortuna arriva una nuova terapia in grado di contrastarla meglio.
La notizia ci arriva da Claudio Ferri, professore ordinario di medicina interna all’Università de L’Aquila, già presidente della SIIA (Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa).
Gli ultimi dati, prodotti proprio dalla SIIA, ci dicono che le persone che soffrono di pressione alta sono in crescita, e al momento più del 30% degli italiani soffre di questa condizione, che come sappiamo può far scaturire eventi gravi come Ictus e infarti. Ma le nuove evidenze ci raccontano anche che a soffrire di ipertensione sono sempre più giovani, cosa che non era mai successa fino ad ora.
Le parole di Ferri confermano le ipotesi già scaturite da molti esperti, ovvero che l’aumento della patologia è causato dalle abitudini di vita odierne: più sedentarietà e diete a base di cibi salati, lavorati e grassi. Anche se ovviamente rimangono a rischio le persone predisposte per familiarità, gli anziani e come sempre gli obesi.
Il Sale è davvero colpevole dell’aumento di casi di ipertensione?
Spesso quando cerchiamo la causa ad una malattia tendiamo a voler individuare un solo fattore scatenante. Mangiare cibi troppo salati fa sicuramente aumentare le probabilità di rischio, e soprattutto le persone non sono sempre consapevoli di quanto sale hanno ingerito durante i pasti. Forse non tutti sanno, ad esempio, che molti cibi che credono “sani” sono invece comi di sale. È anche vero, però, che alcuni soggetti subiscono di meno gli effetti del sale, mentre altre sono più sensibili.
Certamente le diete attuali, fatte per lo più da cibi ultra processati e carichi di sale, non aiutano. In linea generale non farebbe male “contenersi” un po’ di più a tavola, e preferire erbe e spezie per insaporire le pietanze. In Italia ne abbiamo anche molte: Salvia, Timo, Peperoncino e Rosmarino, che potremmo usare di più insieme ad altre come la Paprika o la Curcuma, evitando di aggiungere il sale senza rinunciare al sapore.
Qual è il problema delle attuali terapie contro l’ipertensione?
Ad oggi esistono svariati medicinali per tenere sotto controllo la pressione arteriosa, che spesso il medico prescrive ai pazienti dando anche indicazioni su come migliorare lo stile di vita. I farmaci attuali sono efficaci, ma esistono alcune criticità nella loro assunzione.
Spesso, infatti, i pazienti si ritrovano con troppe pillole da prendere, magari perché oltre all’ipertensione hanno in corso altre malattie. Molti pazienti se ne dimenticano, o assumono la terapia nel modo sbagliato: ciò inficia molto sui risultati migliorativi.
Come funziona la nuova pillola contro la pressione alta
Dalle problematiche sopra citate è nata la volontà di ideare una terapia che i pazienti potessero assumere meglio e con regolarità. La nuova pillola, come spiega in un’intervista concessa al quotidiano Il Gazzettino proprio Claudio Ferri, consiste in una compressa che racchiude quattro molecole. In questo modo si semplifica la vita a chi deve prendere i medicinali, andando a offrire più chance.
Naturalmente, anche la nuova pillola dovrà essere assunta con regolarità, e chi adotta la terapia potrà semplicemente associare la cura ad un momento specifico della giornata (colazione, pranzo, eccetera) in modo da non dimenticarsene. Il consiglio ai medici curanti, invece, è quello di sincerarsi che i pazienti stiano prendendo le pillole correttamente.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)