Si sente spesso parlare di vitamina E e di quanto questa sia importante per l’organismo, ma quali sono gli alimenti che la contengono? Ecco cosa c’è da sapere a riguardo
In tantissimi sicuramente hanno sentito parlare di vitamina E e di quanto questa faccia bene all’organismo, ma per assumerla quali sono gli alimenti più indicati? Ecco cosa sapere e come se si è in carenza.
Gli alimenti che quotidianamente si consumano sono ricchi di minerali e vitamine. Questi risultano fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo. Di conseguenza, è importante consumare il giusto quantitativo di alimenti che contengono i composti prima citati.
Inoltre, un’alimentazione equilibrata e variegata aiuta proprio a raggiungere tale obiettivo. Quando si consumano cibi diversi, infatti, si riesce ad assumere tutte le diverse sostanze utili per nutrire in modo corretto l’organismo e fare in modo che nulla venga trascurato.
Nello specifico, però, ci si soffermerà su quanto sia importante assumere, mediante gli alimenti, la vitamina E e quai sono i cibi da consumare per evitare la carenza di questo importante elemento.
Vitamina E ed alimenti: benefici e carenza
Di recente si sente spesso parlare di vitamina B12 e di quanto questa sia utile all’organismo, ma come si può assumere? Ecco cosa c’è da sapere a riguardo e come accorgersi se si è in carenza.
Ritornando all’argomento cardine di questo articolo, ma nello specifico che cos’è la vitamina E? Questa viene anche chiamata tocoferolo. Si tratta di un composto liposolubile e che è immagazzinata mediante il grasso alimentare.
Grazie a tale proprietà questa è accumulata e di conseguenza “utilizzata” dall’organismo quando ve ne è la necessità. La vitamina E è presente in cibi poco lavorati perché è soggetta a degradazione se è sottoposta ad una temperatura particolarmente alta.
Proprio come accade per le altre vitamine, anche di vitamina E si può essere in carenza. Di conseguenza, è molto importante consumare gli alimenti giusti affinché l’organismo abbia il giusto apporto di tale vitamina.
Se questa è presente nell’organismo in dosi ridotte allora vi è la possibilità di avvertire alcuni sintomi. Tra questi vi sono alcuni problemi a camminare ed anche il senso di stanchezza. Inoltre, vi è la possibilità di avere una prontezza di riflessi ridotta.
Chiaramente, questi sono soltanto alcuni esempi, per valutare la situazione complessiva è molto importante rivolgersi ad uno specialista.
A cosa serve la vitamina E
La vitamina in questione ha importanti proprietà antiossidanti che risultano importanti per la protezione dell’organismo. Inoltre, la vitamina E ha un ruolo importante anche per il sistema immunitario.
Nello specifico, durante la stagione fredda quando i malanni di stagione sono dietro l’angolo, se si sa di essere in carenza allora potrebbe essere utile l’assunzione di alcuni integratori. Questo va fatto sotto consiglio medico e non prima di aver valutato l’effettiva situazione del soggetto interessato.
Infine, tale composto risulta essere antinfiammatorio. Quindi, vi è la possibilità di prevenire alcuni problemi. La vitamina E, infatti, aiuta a tenere sotto controllo il livello di colesterolo cattivo. Questo, infatti, potrebbe risultare molto utile alle persone che hanno livelli di colesterolo cattivo alto.
Risulterebbe anche utile ad alzare il livello di fertilità nelle donne ed anche ad aumentare il diametro dei vasi sanguigni. Insomma, come visto, la vitamina E è davvero essenziale per il corretto funzionamento dell’organismo.
Gli alimenti
Vi sono diversi alimenti che consentono di assumere la vitamina E e che, molto probabilmente, già si consumano nel corso della settimana o addirittura quotidianamente.
Tra questi vi sono l’olio di oliva e le olive. Il merluzzo, l’uovo (nello specifico il tuorlo) ed anche alcune spezie. Tra queste vi è il peperoncino.
Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.