Quali sono le opportunità riservate alle lavoratrici che intendono andare in pensione a 60 anni? A volte tale condizione può non bastare.
Attualmente, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia con 67 anni di età e 20 anni di contribuzione.
Chi intende smettere di lavorare prima della maturazione di tali requisiti ha, però, a disposizione una serie di strumenti. Per il 2023, ad esempio, la Legge di Bilancio ha prorogato Opzione Donna e l’APE Sociale. I beneficiari, così, possono usufruire del pensionamento anche con 60 o 63 anni di età.
Ma la normativa prevede degli specifici presupposti. Scopriamo quali sono.
Pensione a 60 anni con Opzione Donna: non è possibile per tutte
Una Lettrice ha inviato il seguente quesito:
“Buongiorno, ho 60 anni e 33 anni di contribuzione. Sono, inoltre, a casa dal lavoro dal 2013. C’è un modo per andare in pensione prima dei 67 anni, anche versando i contributi per arrivare a 35 anni? Ho letto della isopensione e vorrei chiarimenti. Grazie.”
Cerchiamo di fare chiarezza su alcuni dei principali strumenti di flessibilità in uscita ipotizzabili per la nostra Lettrice. In base a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2023, rimangono confermati, fino al prossimo 31 dicembre, Opzione Donna e Ape Sociale.
Le contribuenti possono andare in pensione tramite Opzione Donna con 60 anni di età e 35 anni di contribuzione, se appartengono a determinate categorie protette. Nello specifico:
- caregivers, da almeno 6 mesi, del coniuge o di un parente di primo grado convivente affetto da handicap grave;
- invalide almeno al 74%;
- licenziate o dipendenti di imprese in crisi.
Lo status di disoccupata della nostra Lettrice consentirebbe l’accesso alla misura, ma mancherebbero altri 2 anni al raggiungimento dei 35 anni di contribuzione richiesti. Tale requisito potrebbe essere maturato attraverso i versamenti volontari, come suggerisce la stessa Lettrice?
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Opzione Donna e contributi volontari e da riscatto
In linea generale, la Legge di Bilancio 2023 consente il raggiungimento dei 35 anni di anzianità contributiva per Opzione Donna anche attraverso i contributi volontari (tranne che per le lavoratrici iscritte alla Gestione Separata INPS). Nel caso della Lettrice, tuttavia, questa strada non è percorribile.
Tale strumento di uscita anticipata, infatti, è utilizzabile solo da coloro che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2022. Se la Lettrice provvedesse al versamento della contribuzione volontaria anche da subito, non rispetterebbe comunque tale condizione.
Il discorso è, invece, differente per i contributi da riscatto. Essi, infatti, si considerano nel tempo in cui sarebbero dovuti essere versati. Per esempio, se si provvede al riscatto della laurea, per il periodo dal 1989 al 1993, quei contributi verranno valutati come versati proprio in tale periodo, anche se pagati nel 2023. In questo modo, si potrà raggiungere il presupposto entro il 31 dicembre 2022.
La Lettrice, dunque, deve controllare se ci sono vuoti contributivi che possono essere colmati tramite il riscatto. Solo questi versamenti, infatti, potranno essere contati ai fini della maturazione dei 35 anni di anzianità previdenziale richiesta da Opzione Donna.
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APE Sociale e Isopensione: le condizioni di accesso
Analizziamo, poi, la possibilità di accedere alla pensione anticipata tramite l’APE Sociale. Tale strumento è rivolto a coloro che possiedono 63 anni di età e 30 anni di contribuzione, da maturare entro il 31 dicembre 2023.
Pur essendo disoccupata (e, dunque, rientrante in una delle categorie di beneficiari), la Lettrice ha attualmente 60 anni e, dunque, non riuscirebbe a compierne 63 entro il prossimo 31 dicembre. Di conseguenza, anche l’APE Sociale è da escludere.
Infine, anche l’ipotesi dell’isopensione (o assegno di esodo) è, purtroppo, da scartare. Si tratta di una misura introdotta dalla Legge Fornero, con la quale si può smettere di lavorare fino a 7 anni prima. È necessario, però, possedere i seguenti requisiti:
- essere dipendente (pubblico o privato) a tempo indeterminato;
- trovarsi a non più di 7 anni dal raggiungimento dell’anzianità anagrafica e contributiva per la pensione di vecchiaia o anticipata;
- lavorare presso un’azienda con più di 15 dipendenti.
La nostra Lettrice, purtroppo, non si trova in tali condizioni. Cosa può fare? Non potendo usufruire delle modalità di accesso alla pensione anticipata attualmente vigenti, deve attendere i 67 anni per la pensione di vecchiaia.
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