Proprio mentre la questione Covid stava per essere “messa nel cassetto” spunta la Variante Arturo, che preoccupa il mondo scientifico.
Si tratta di una variante particolare che al momento sta causando disagi soprattutto in India, ma alcuni casi sono stati individuati anche in Europa.
Le prime notizie sono cominciate ad arrivare dall’India, dove improvvisamente c’è stato un aumento esponenziale dei contagi, e la causa è stata individuata nella nascita di un nuovo ceppo di Covid, tecnicamente denominato XBB.1.16 e poi chiamato Arturo: questa variante sta facilitando la diffusione più rapida del virus e gli scienziati di tutto il mondo sono in allerta.
Un famoso pneumologo ed ex direttore dell’AIIMS (All India Institute Of Medical Sciences), il dottor Randeep Guleria, ha dichiarato il 22 marzo che la nuova variante XBB.1.16 è il risultato fisiologico del virus Covid, che come l’influenza si evolve: in gergo tecnico questo fenomeno viene chiamato “deriva antigenica”. Ma sugli effetti per la salute pubblica di questa nuova variante per il momento non ci sono dati certi. Ecco la situazione a livello globale.
Quanti casi al mondo ci sono della variante Arturo
Come anticipato all’inizio dell’articolo, questa variante sta causando molti disagi soprattutto in India. Gli ultimi dati, riportati dal ministero della Sanità dell’Unione aggiornati a mercoledì, l’India ha registrato 1.134 nuovi casi di coronavirus, il più alto in 138 giorni, mentre i casi attivi sono aumentati a 7.026. Inoltre, il bilancio delle vittime è salito a 5.30.813 con cinque morti.
Le autorità locali riportano anche il fatto che “c’è stato un aumento del numero totale di test effettuati nello stato: tra i casi più recenti di infezione, il circolo di Pune ha registrato il numero più elevato di casi, pari a 133, seguito da 101 casi a Mumbai, 14 casi a Nashik, 10 casi a Kolhapur, 9 casi a Nagpur, 7 casi ad Akola e 6 casi ad Aurangabad. Nella capitale nazionale il tasso di positività al test martedì ha toccato un preoccupante 5,83%. Il territorio sindacale ha riportato un decesso e 83 nuovi casi di virus Covid-19“.
L’allarme lanciato dagli esperti indiani
L’India ci sembra un Paese molto lontano ma secondo le parole degli esperti locali la variante Arturo potrebbe essere molto pericolosa. Secondo le affermazioni di Vipin M Vashishtha, ex coordinatore dell’Accademia indiana di pediatria e consulente pediatra presso il Mangla Hospital and Research Center, Bijnor, “Tutti gli occhi dovrebbero essere puntati sull’India! Se XBB.1.16 aka Arcturus (Arturo) riuscisse a superare la ‘robusta’ immunità della popolazione degli indiani che hanno resistito con successo all’assalto di varianti come BA.2.75, BA.5, BQs, XBB.1.5, allora il mondo intero deve essere seriamente preoccupato!!“.
Le notizie che arrivano dal Regno Unito
Sulla nuova variante Arturo, il rapporto britannico ci dice che si tratta di “un lignaggio con 3 mutazioni aggiuntive della Spike” ed è stato trovato sia nel Regno Unito che a livello internazionale, anche se “il numero totale di campioni” è ancora basso.
In linea generale, in Europa, non siamo di fronte ad una nuova pandemia, anzi i casi scendono ad un -46% rispetto al mese passato.
La Variante Arturo non si vede dai tamponi, perché?
Le persone potrebbero voler ricorrere ai tamponi per capire se hanno contratto la variante Arturo. Ormai le popolazioni si sono “abituate” ad andare in farmacia o dal medico i caso di sintomi sospetti. Solo che Arturo è una variante tutta nuova e non si sa, almeno al momento, quali potrebbero essere i segnali dell’avvenuta infezione.
Purtroppo, però, come ci ricorda l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), “Per potere distinguere se un’infezione è determinata da una variante, è necessario un test specifico altamente specialistico che è detto “sequenziamento”, tramite il quale si determina la composizione esatta del genoma del virus. Il sequenziamento non è un’analisi a disposizione del pubblico, ma è un tipo di test che viene effettuato solo in centri specializzati per motivi di sanità pubblica.”
Fortunatamente, sembra per il momento che questa variante non sia destinata a creare manifestazioni gravi, ma purtroppo abbiamo compreso che con il Covid non si può mai abbassare la guardia.