Un modo per ridurre gli anni di contributi e andare in pensione anticipata è il riscatto della laurea. Ecco di cosa si tratta.
Fino al 2026 per andare in pensione secondo la vigente normativa sono necessari due requisiti: i 67 anni di età e 20 anni di contributi maturati.
Questi requisiti sono validi per la pensione di vecchiaia, ovvero il collocamento a riposo d’ufficio. Un lavoratore però può chiedere il pensionamento anticipato se si trova in determinate condizioni e possiede specifici requisiti. Oppure, può sfruttare il riscatto della laurea argomento che sempre più spesso ha bisogno dei chiarimenti da parte dell’INPS.
Riscatto della laurea: che cosa è
Il sogno di andare in pensione potrebbe non arrivare mai se al raggiungimento dell’età anagrafica non corrispondono anche gli anni di contribuzione necessaria. Ci sono però alcune opzioni che servono a riempire la mancanza dei contributi come il riscatto degli anni di studio universitario che l’Istituto nazionale per la previdenza sociale chiama, appunto, riscatto della laurea.
Si tratta di un modo per colmare le lacune pagando (ovvero riscattando) gli anni di studio come se fossero anni contributivi. Ovviamente, il riscatto della laurea è possibile sono se il lavoratore ha completato gli anni di studi. Quindi, coloro che si sono iscritti all’università e poi hanno lasciato gli studi non possono chiederlo. Tra l’altro non si possono riscattare nemmeno gli anni fuori corsi e nemmeno quelli già coperti da contribuzione obbligatoria.
Come gli anni di studi universitari può essere utili al pensionamento anticipato
La formula del riscatto della laurea può essere agevolato oppure ordinario, entrambi consentirebbero di anticipare la pensione. Però il riscatto agevolato potrebbe comportare la conversione al metodo contributivo e, quindi, il ricalcolo della quota maturata fino al 1995. Infatti, se il periodo di studi si colloca prima del 1996 il sistema di calcolo sarà il metodo contributivo seguendo le indicazioni contenute nella circolare INPS numero 54 del 2021.
Non solo, dal mese successivo sarà applicato un massimale contributivo che quest’anno è pari a circa 113mila euro. Inoltre, effettuando un calcolo di convenienza, la riduzione della contribuzione persa è quella del datore di lavoro, mentre si risparmia la quota a carico del dipendente che è comunque fiscalmente deducibile.
Invece, per conoscere l’importo da versare con il riscatto ordinario serve conoscere la posizione contributiva. Si potrà ottenere una simulazione dell’importo sia direttamente sul sito dell’INPS alla pagina dedicata sia chiedendo a un patronato o a un consulente previdenziale. Per l’importo del riscatto con formula agevolata servirà conoscere l’opzione per il metodo contributivo: il costo del riscatto per 4 anni è di circa 21.500 euro deducibile completamente dall’imponibile fiscale.
Utile per anticipare la pensione anche il servizio militare. Bisogna ricordare, però, che se tale periodo coincide con il periodo legale di corso di studi si potranno riscattare solo i periodi non sovrapposti.