Fortunatamente ad oggi abbiamo diverse cure disponibili per il Covid-19, e nel tempo sono cambiate anche le disposizioni dell’OMS.
Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla situazione attuale dei Contagi da Covid-19 e varianti e quali sono le terapie considerate efficaci oltre ai vaccini.
Dopo che il mondo intero si è trovato di fronte all’emergenza sanitaria più imponente di sempre, adesso ci troviamo di fronte ad una situazione endemica, anche se non dobbiamo abbassare la guardia. Le infezioni da Covid e innescate dalle varianti continuano a creare notevoli disagi, anche se per fortuna la malattia non sembra più così mortale come nel 2020.
Recentemente proprio l’OMS ha rivisto anche le procedure inerenti alla campagna vaccinale. Dopo che gran parte della popolazione ha aderito, adesso il vaccino non è più obbligatorio ma consigliato, e solamente alle categorie più fragili. In pratica anche ai bambini e ragazzi, ai quali fino a poco tempo fa era altamente consigliata la vaccinazione, adesso non è più ritenuta dall’OMS così impellente e le terapie vaccinali rimangono indicate solo per soggetti con alto rischio, immunodepressioni, HIV o patologie concomitanti.
Le infezioni da Covid rimangono comunque da curare adeguatamente, al fine di evitare le complicanze e le forme gravi. Ecco cosa abbiamo a disposizione oggi.
Covid-19, ecco quali sono tutti i farmaci e i trattamenti disponibili
Da tempo abbiamo imparato che il Covid dà infezioni alle vie respiratorie e si trasmette da persona a persona, proprio come un’influenza. I sintomi della malattia sono diventati più “lievi” con le varianti del ceppo originario, e attualmente includono:
- febbre, tosse, mal di gola e/o di testa, debolezza generale, dolore alle ossa e/ muscolari, inappetenza, talvolta scomparsa del senso dell’olfatto o del gusto.
Praticamente ad oggi il Sars-Cov-2 dà gli stessi sintomi di una banale influenza, ma c’è da ricordare che anche questa malattia virale può portare a complicazioni come le polmoniti e dunque non è mai da sottovalutare.
Le terapie farmacologiche disponibili al momento, dunque, vengono scelte in base a diversi fattori: l’età del paziente e le sue condizioni generali di salute; se è a rischio o meno; la gravità della sintomatologia. Infatti in alcuni casi il Covid si manifesta in modo asintomatico, e dunque un soggetto può aver incontrato il virus più volte anche senza accorgersene.
Quali terapie contro il Covid sono indicate in caso di sintomi lievi
Una volta che è stato diagnosticata l’infezione da Covid, il soggetto deve ovviamente chiedere consiglio al medico curante sulla terapia più idonea; generalmente, se i sintomi sono lievi, bisogna riposare e stare a casa fino a che non sono scomparsi tutti. I medicinali usati possono spaziare tra:
- Antipiretici-Antidolorifici-Antinfiammatori (ibuprofene o paracetamolo sono i più frequentemente indicati) che vanno a combattere appunto le infiammazioni e a lenire il dolore; ricordiamo che il Paracetamolo ha azione antifebbrile e antidolorifica ma non antinfiammatoria, mentre l’Ibuprofene agisce contro le infiammazioni e di conseguenza può abbassare la febbre e lenire i dolori;
- molto probabilmente il medico consiglierà anche di assumere liquidi per non cadere in disidratazione data dalla febbre, di adottare un’adeguata alimentazione ma di non allettarsi completamente (per evitare episodi tromboembolici).
Uno studio dapprima non tenuto in considerazione e poi riabilitato dalla comunità scientifica ha dimostrato che l’assunzione tempestiva di antinfiammatori come l’Ibuprofene, Celecoxib o Nimesulide possa ridurre anche il rischio della forma grave del Covid. Ovviamente, anche in questo caso è sempre necessario chiedere al medico curante, che deciderà l’iter più adatto in base alla situazione clinica del paziente.
I farmaci indicati nelle forme medio-gravi della malattia
Se il soggetto malato presenta sintomi più importanti ma trattabili anche senza ricovero ospedaliero, il medico può scegliere di somministrare alcuni degli antivirali indicati per il trattamento contro il Covid. Può accadere ad esempio per pazienti anziani, oppure con un fattore di rischio tra obesità, fumo, immunodeficienza o altre patologie in corso. I farmaci più utilizzati sono:
- remdesivir,
- nirmatrelvir/ritonavir
- molnupiravir.
Anche se alcuni di questi farmaci possono essere reperibili facilmente, deve sempre essere il medico a prescriverli perché non sono esenti da possibili effetti collaterali, e possono interagire con altri farmaci e/o sostanze. Inoltre la terapia deve essere iniziata entro pochi giorni dall’accertamento dell0infezione da Covid.
Anticorpi monoclonali
Oltre alle terapie sopra indicate, in alcuni casi si è rivelata efficace la somministrazione di anticorpi monoclonali. Si tratta di proteine progettate per legarsi alla proteina Spike (quella che permette al virus di moltiplicarsi) e ridurre le sue capacità infettive. Uno di questi è prodotto da GlaxoSmithKline ed è il Sotrovimab (Xevudy).
Secondo i dati di EMA (l’Agenzia Europea per i Medicinali), “sotrovimab può essere utilizzato per il trattamento di COVID-19 confermata in pazienti adulti e adolescenti (a partire dai 12 anni di età e di peso pari ad almeno 40 kg), che non necessitano di ossigenoterapia supplementare ma che sono a rischio di progredire verso la forma severa della malattia”. Il trattamento viene effettuato tramite flebo endovenosa ed è ritenuto generalmente sicuro.
Tutti gli altri farmaci che vengono usati in casistiche particolari
Il Covid è una malattia che può scatenare effetti di vario tipo, a seconda della condizione di salute di partenza del soggetto. Dunque non c’è mai un percorso specifico che vada bene per tutti. Infatti una delle raccomandazioni è quella di non usare antibiotici perché essendo il Covid un’infezione virale non necessita di questo tipo di trattamento.
Però il medico curante può decidere di prescriverli, soprattutto in caso di pazienti ad altro rischio o con patologie croniche preesistenti. In alcuni casi, la terapia può consistere anche in farmaci a base di Cortisone, accompagnata anche da profilassi con Eparine: ciò accade ad esempio nei pazienti con ridotta mobilità, e lo scopo è quello di evitare eventi trombo-embolici.
Infine, troviamo anche il Baricitinib tra i trattamenti farmacologici proposti anche dall’AIFA per quei pazienti “adulti ospedalizzati con COVID-19 grave, in ossigenoterapia ad alti flussi o in ventilazione meccanica non invasiva, e/o con livelli elevati degli indici di infiammazione sistemica”; questi medicinali si trovano solamente a livello ospedaliero.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)