Requisiti per la presentazione delle domande di riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti entro il 1° maggio 2023. Il messaggio Inps n. 1100 del 21 marzo.
Un messaggio Inps molto recente, il n. 1100 dello scorso 21 marzo, ha fatto chiarezza in tema di accesso agevolato al trattamento pensionistico, ovvero anteriore rispetto a quanto previsto dai requisiti della pensione di vecchiaia o della pensione anticipata, con requisito contributivo a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne fino al 31 dicembre 2026 (ma anche con l’attesa di 3 mesi dalla maturazione di detti requisiti contributivi ovvero la cosiddetta ‘finestra’).
Si tratta dei due canali ordinari di cui alla riforma Fornero. Quello anagrafico prevede 20 anni di contributi e 67 anni di età (pensione di vecchiaia), mentre chi ha alle spalle una carriera lunga può uscire con i requisiti appena menzionati per la pensione anticipata.
Forse però non tutti sanno che i lavoratori che svolgono mansioni usuranti, ovvero compiti particolarmente faticosi e pesanti possono uscire dal mondo del lavoro a soli 61 anni e 7 mesi, conseguendo quella che è definita quota 97,6 – la somma di età anagrafica ed anzianità contributiva. Vediamo più da vicino.
Pensione anticipata lavori usuranti con 61 anni e 7 mesi: i potenziali beneficiari e i requisiti
Chi sono i destinatari del beneficio? Eccoli di seguito:
- lavoratori impegnati in mansioni usuranti, ovvero faticose e pesanti;
- lavoratori addetti alla cosiddetta “linea catena”;
- conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo;
- lavoratori notturni che svolgono attività per periodi di durata pari all’intero anno lavorativo e lavoratori notturni a turni occupati per un numero di giorni lavorativi uguale o maggiore di 78 all’anno.
Le categorie di lavoratori beneficiari dell’agevolazione in oggetto, che conseguono i requisiti dal primo gennaio 2024 al 31 dicembre del prossimo anno, potranno in particolare ottenere il trattamento pensionistico agevolato se in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni (utile per il diritto alla pensione di anzianità) e:
- se lavoratori dipendenti, di un’età minima di 61 anni e 7 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 97,6;
- se lavoratori autonomi, di un’età minima uguale a 62 anni e 7 mesi, fermo restando l’ottenimento di quota 98,6.
Il messaggio n. 1100 del 21 marzo scorso precisa anche che le citate quota (somma età e anzianità contributiva) costituiscono requisiti adeguati all’aumento della speranza di vita, per effetto dei decreti direttoriali del 6 dicembre 2011 e del 16 dicembre 2014.
Il rilievo della speranza di vita
Aprendo una breve parentesi, proprio alla speranza di vita è imputabile l’irrigidimento delle condizioni di accesso alla pensione negli ultimi anni. Anzi la speranza di vita rappresenta uno dei fattori chiave dell’aumento dell’età pensionabile. Vero è che, negli ultimi decenni, la durata della vita media è assai cresciuta e questo ha fatto sì che il sistema previdenziale nazionale abbia dovuto adattarsi a questa nuova situazione.
In generale, l’adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita è una scelta determinante ad assicurare la sostenibilità del sistema pensionistico e livelli di pensione ai futuri pensionati tali da permettere di fronteggiare le varie spese quotidiane – e questo nonostante l’aumento della longevità in Italia.
Domanda entro il primo maggio 2023
Abbiamo detto che fa lavori usuranti ha diritto ad uscire prima dal mondo del lavoro con la pensione anticipata, sulla scorta del possesso dei citati requisiti agevolati. Ma attenzione perché il riconoscimento non sarà ‘d’ufficio’ e non basterà cioè avere i requisiti anagrafici e contributivi: in pratica l’interessato dovrà altresì attivarsi con una domanda specifica per il riconoscimento delle attività compiute come particolarmente faticose e pesanti.
Per le persone che accederanno alla pensione nel 2024 – maturandone i relativi requisiti – c’è tempo fino al primo maggio 2023.
Infine ricordiamo che la domanda di pensione anticipata dovrà essere presentata via web, corredata dal modulo “AP45” e dalla documentazione minima necessaria ad attestare lo svolgimento delle attività usuranti. Lo spiega chiaramente il citato messaggio Inps n. 1100 del 21 marzo scorso.
In relazione alla documentazione, occorre fare riferimento a quella indicata per ogni attività svolta dalla tabella A allegata al decreto del 20 settembre 2017, del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il MEF. Anche questo è opportunamente indicato nel messaggio n. 1100 del 21 marzo scorso. Le lavoratrici e i lavoratori che vogliono conseguire il riconoscimento delle attività usuranti, saranno poi tenuti a presentare una differente domanda di pensionamento per vedersi accreditata la pensione anticipata o agevolata.
Per ulteriori informazioni rinviamo comunque al testo del documento, disponibile in questa pagina.